Un italiano su quattro è a rischio povertà
Giorgio Benvenuti/Ansa
Economia

Un italiano su quattro è a rischio povertà

Secondo l'ultimo rapporto Istat c'è un leggero calo rispetto al 2013, ma rimane molto alta la percentuale al Sud e tra i genitori separati

In Italia il rischio di povertà o esclusione sociale (28,3%) è superiore di quasi quattro punti percentuali a quello medio dell'Unione europea, pari al 24,4% nel 2014. Lo comunica l'Istat, di cui è uscito l'ultimo rapporto sulla povertà in Italia. Il valore italiano è inferiore solo a quelli di Romania (40,2%), Bulgaria (40,1%), Grecia (36,0%), Lettonia (32,7%) e Ungheria (31,1%) e su livelli molto simili a quelli di Spagna (29,2%), Croazia e Portogallo.

Oltre una persona su quattro è a rischio povertà o esclusione sociale nel 2014. Sono il 28,3% della popolazione, secondo la stima dell'Istat, un dato in leggero calo - per il secondo anno consecutivo - rispetto al 2013. In particolare il 19,4% è a rischio povertà, mentre l'11,6% vive in famiglie gravemente deprivate e il 12,1% in famiglie a bassa intensità lavorativa. La stima della grave deprivazione diminuisce soprattutto nel Mezzogiorno, tra i single e le coppie (soprattutto se anziani) e tra le coppie con un solo figlio, anche minore. Ancora grave è invece la condizione dei genitori soli e delle famiglie con almeno tre minori.



L'Istat stima che sono a rischio il 46,4% delle persone che vivono al Sud nel 2014, mentre nel 2013 erano il 48%


L'Istat stima che sono a rischio il 46,4% delle persone che vivono al Sud nel 2014, mentre nel 2013 erano il 48%. Resta profonda la distanza dal Nord Italia, dove la quota cala al 17,3% della popolazione e dal Centro (22,8%). Inoltre il reddito mediano al Sud si attesta a un livello inferiore del 17% al dato nazionale, 20.188 euro l'anno (circa 1.682 euro al mese) e c'è una maggiore disuguaglianza secondo l'indice di Gini.

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Redazione Economia