Social Card, come funziona dopo il Decreto Lavoro
Economia

Social Card, come funziona dopo il Decreto Lavoro

Bisogna essere residenti e l'importo si basa sul nucleo famigliare e le condizioni economiche. Estesa a tutto il Sud, sono stati stanziati 167 milioni per il biennio 2014-2015

La nuova social card verrà estesa a più città del Sud oltre a quelle che già la erogano, ovvero Napoli, Bari, Palermo e Catania. Lo prevede il Decreto Lavoro. "L’intervento è rivolto alle famiglie con minori in condizione di estremo disagio lavorativo" spiega la normativa: "Ciò al fine di dare risposta alle condizioni di povertà assoluta in cui si trova la popolazione del Mezzogiorno che, secondo i dati Istat, ha un’incidenza più che doppia rispetto al resto del Paese". Per il rafforzamento della nuova social card sono stati stanziati 100 milioni di euro per il 2014 e 67 per il 2015.

La social card è stata introdotta per la prima volta dal governo Berlusconi nel 2008 (legge 133/2008) e prevedeva l’erogazione di 40 euro al mese per l’acquisto di beni e il pagamento delle bollette. Ma i requisiti particolarmente stringenti (soprattutto il fatto che sia individuale e che venisse richiesta la cittadinanza italiana), ne hanno limitato la diffusione. Secondo gli ultimi dati disponibili (relativi al 2010) i possessori di social card sono 734 mila, all’incirca la metà rispetto alle previsioni iniziali.

Lo scorso anno quindi, con il governo Monti, il decreto Semplifica Italia (poi convertito nella legge n. 35 del 2012), ha previsto la sperimentazione di un anno di una nuova carta acquisti in dodici comuni con più di 250 mila abitanti (Milano, Torino, Venezia, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania e Palermo). Questo strumento, a differenza del primo, richiede il requisito della residenza ed è stato modulato sul numero dei componenti del nucleo famigliare: dai 231 euro al mese per due persone ai 404 euro per famiglie con cinque o più membri. Per i dodici mesi del test erano stati messi a disposizione 50 milioni di euro, ripartiti in proporzione alla stima delle persone in povertà assoluta residenti nei diversi comuni. Al momento sono 425 mila i beneficiari della nuova carta acquisti.

Ed è questa, la carta acquisti "sperimentale" del Governo Monti, che viene rafforzata dalle misure del Decreto Lavoro che dovrebbero coinvolgere altre 170 mila persone. Le due carte (quella emessa dal Governo Berlusconi e quella emessa dal Governo Monti) non sono però fra loro compatibili: o l'una o l'altra.

Ovviamente sia per l’ammissione alla prima social card che alla seconda sono richiesti requisiti relativi alla condizione economica e alle caratteristiche famigliari. In particolare la prima è destinata a bambini di età inferiore ai 3 anni o ultrasessantacinquenni in condizioni di estrema difficoltà. Per la seconda, oltre alla situazione di grave disagio, è richiesta la presenza nel nucleo familiare di un giovane con età inferiore ai 18 anni e sono previsti dei criteri di precedenza per l’accesso.  

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Cinzia Meoni