Polizze Rc, come si proteggono i professionisti
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Polizze Rc, come si proteggono i professionisti

L'aumento di responsabilità li obbliga a maggiori coperture che riguardano tutti, dai commercialisti ad architetti e geometri

Acque decisamente agitate nel mondo dei professionisti per quanto concerne la stipula delle polizze assicurative legata ai rischi connessi all’attività svolta. Alcune nuove norme introdotte dal governo, in particolare con il ddl concorrenza, stanno infatti creando in molti settori problemi non da poco. I primi a salire sulle barricate sono stati i commercialisti e i consulenti del lavoro, a cui si sono uniti i rappresentati dei Caf, preoccupati per le pesanti responsabilità, penali ed economiche, che dovrebbero assumersi d’ora in poi per la cura dei cosiddetti 730 precompilati. La polizza Rc finora utilizzata da molti professionisti del settore fiscale copre infatti solo gli eventuali danni al contribuente, ma d’ora in poi invece, in caso di comunicazioni errate, a chiedere un risarcimento potrebbe essere direttamente lo Stato, con esborsi decisamente più salati.

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Al momento molti commercialisti non si sentono dunque in regola e potrebbero rifiutarsi di dare corso al nuovo 730 precompilato, bloccandone addirittura la sua corretta introduzione. Non meno complicata risulta essere la situazione di architetti, ingegneri e geometri che volessero partecipare a bandi di gara pubblici. Per poter regolarmente concorrere all’assegnazione dei lavori, qualunque professionista dell’area tecnica, compresi dunque anche i semplici periti, devono infatti essere coperti da una speciale polizza Rc la cui introduzione risale addirittura al 2004. Da allora però sono cambiate numerose norme, e molti professionisti che non hanno provveduto a mettersi regola, potrebbero addirittura rischiare di rimanere esclusi dalla gare stesse.

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Più prettamente economica è invece la vertenza che stanno affrontando i notai, che fin dal 1999 possono contare su una sorta di polizza collettiva. Il problema in questo caso è che i premi assicurativi si sono letteralmente impennati negli ultimi anni, con rincari addirittura vicini al 300%. Basti pensare che a fronte di un premio “collettivo” che nel triennio 2009 era pari a 32 milioni di euro, si è passati ad una richiesta che per il prossimo triennio 2016-2018 sarà pari a 121 milioni di euro. Da qui la faticosa ricerca di un compromesso che possa comunque garantire adeguata copertura ai notai. Grandi polemiche ha suscitato invece l’approvazione delle nuove norme sulla responsabilità civile dei magistrati. Una misura che come conseguenza porterà tra le altre cose, proprio a un necessario adeguamento della copertura assicurativa dei giudici, che potrebbero essere chiamati a risarcire eventuali danni ad imputati.

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Tra l’altro aumenterà la quota di stipendio su cui sarà esercitabile l'azione di rivalsa, da un terzo alla metà, e appare quindi come detto quanto mai prevedibile all’orizzonte una profonda riscrittura delle polizze di Rc in corso, con il rischio concreto che aumentino i premi. Infine, c’è il caso particolare degli avvocati, per i quali non esisterebbe l’obbligo di polizza Rc, anche se la legge di riforma forense ha previsto una copertura obbligatoria, la cui attuazione però è demandata ad un decreto ministeriale ancora da emanare. Una novità rilevante è arrivata però con il già citato ddl concorrenza, che prevede l’obbligo di una polizza Rc per quegli avvocati che autenticheranno la firma nelle compravendite di immobili sotto i 100mila euro. Una norma che ha aperto la discussione sulle forme assicurative da adottare per coprire questo nuovo tipo di rischio.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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