Mutui, a chi conviene rottamarli
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Mutui, a chi conviene rottamarli

Con il calo dei tassi d’interesse, gli italiani tornano a sostituire i vecchi finanziamenti immobiliari con nuovi prestiti che costano meno. Ecco chi guadagna di più con questa scelta

Il mutuo costa troppo? Meglio sostituirlo con un prestito meno caro, rivolgendosi a un’altra banca che offre condizioni migliori. E’ questa la scelta compiuta negli ultimi mesi da diverse famiglie italiane, dopo il calo dei tassi d’interesse in Europa, che ha reso meno onerosi molti finanziamenti per l’acquisto della casa. Tra gennaio e giugno del 2014, i mutui erogati per rimpiazzare i vecchi prestiti sono stati il 10% del totale, una quota pari al doppio rispetto a quella registrata nel primo semestre del 2013. I dati arrivano dall’Osservatorio di Mutuionline, che evidenzia una netta inversione di tendenza sul mercato. Dopo essere finite nel dimenticatoio per un po’ di mesi, infatti, le operazioni di sostituzione del mutuo sono tornate a crescere in maniera significativa.

INVERSIONE DI TENDENZA

Il nuovo trend rilevato dalle statistiche è appunto legato al calo dei tassi: con il costo del denaro al tappeto e con un miglioramento del settore del credito, oggi le famiglie hanno l’occasione di trovare sulla piazza molti finanziamenti che costano meno rispetto a quelli erogati negli anni scorsi. Inoltre, negli ultimi mesi, le banche hanno anche abbassato gli spread, cioè la quota di interessi aggiuntivi applicati sulle somme di denaro date in prestito (spread che si aggiungono ai tassi ufficiali di mercato e che, per gli istituti di credito, rappresentano un margine di guadagno). Grazie a questo mix di fattori, il costo medio dei mutui erogati in Italia è sceso in un anno dal 3,9 al 3,6% ma ci sono anche diversi finanziamenti con un tasso ben inferiore alla media, attorno al 2,5% su base annua. Sono proprio questi prodotti particolarmente a buon mercato che oggi fanno gola alle famiglie intenzionate a rottamare il proprio mutuo.

La convenienza della sostituzione di un vecchio finanziamento dipende da diversi fattori, in primis dal tasso applicato sul prestito in essere e sul debito residuo ancora da rimborsare. Se l’importo del vecchio mutuo e la quota di interessi oltrepassano una determinata soglia, ci sono molti buoni motivi per considerare l’idea di rivolgersi un’altra banca che offre condizioni migliori.

QUANTO SI RISPARMIA

Si prenda ad esempio il caso di un finanziamento con 100mila euro residui ancora da rimborsare, un tasso del 4% e una scadenza a 20 anni, per un immobile che vale più di 200mila euro. Chi si è indebitato a queste condizioni, oggi paga una rata di oltre 600 euro al mese. Scegliendo le banche che offrono attualmente le migliori condizioni sul mercato, è possibile sostituire il prestito con un nuovo mutuo di uguale importo e scadenza ma con un tasso del 2,3-2,5% e una rata di 515-530 euro. In tal caso, la rottamazione consente al debitore di risparmiare 70-80 euro al mese.

Per ottenere questo beneficio, bisogna però scegliere i mutui di sostituzione meno costosi sul mercato, come quelli segnalati dal sito di MutuiOnline. Si tratta di TrasformaMutuo di BnlGruppoBnpParibas, che ha un taeg (tasso annuo effettivo globale) del 2,27% e una rata di 515,55 euro. Seguono il GranMutuoCasa Semplice di Cariparma (taeg del 2,66% e rata di 530,34 euro al mese) e il Mutuo Variabile di Webank (taeg 2,64% e rata di 535,36 euro al mese). Va ricordato che la sostituzione dei finanziamenti per la casa oggi è un’operazione molto meno costosa rispetto a qualche anno fa, grazie alle regole introdotte nel 2007 dal decreto Bersani. Per rottamare il vecchio mutuo, si può ricorrere a una procedura semplificata, la surrogazione, che consente di trasferire l’ipoteca da una banca all’altra con una scrittura privata autenticata e con spese notarili ridotte. Spese che spesso sono sostenute dall’istituto di credito che eroga il nuovo prestito e che è ben contento di affrontare qualche costo, se serve per rubare un cliente alla concorrenza.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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