Fondo Salva-Risparmio e investitori beffati, le cose da sapere
Come funzioneranno i risarcimenti a chi ha comprato le obbligazioni delle 4 banche finite nel crack. Mancano però ancora alcuni decreti del governo
Risarcimenti parziali, con una corsia preferenziale per i piccoli investitori. Così il governo tenterà di mettere una toppa alle falle apertesi nel portafoglio di migliaia di risparmiatori italiani, vittime del crack di 4 banche locali (Banca delle Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara). Gli indennizzi andranno a chi ha sottoscritto i bond subordinati di questi istituti e i soldi verranno erogati da un nuovo Fondo Salva Risparmio (creato grazie a degli emendamenti alla Legge di Stabilità). Ecco, di seguito, alcune cose da sapere su questa operazione che verrà comunque definita più nel dettaglio nelle prossime settimane, con un decreto del Ministero dell'Economia.
Chi avrà diritto ai rimborsi
Innanzitutto, è previsto che i rimborsi vadano soltanto a chi ha comprato le obbligazioni subordinate delle banche (non le azioni), purché si tratti di persone fisiche oppure di imprenditori titolari di ditte individuali (compresi gli agricoltori).
Quanti soldi a disposizione
La somma stanziata sarà nell'ordine di 100 milioni di euro e le risorse verranno attinte dal Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd). Si tratta di un organismo che già esiste e che serve per garantire i soldi depositati dai risparmiatori sui conti correnti, quando una banca fallisce. Poiché la cifra complessiva investita dagli obbligazionisti nei titoli subordinati dei 4 istituti è pari a 431 milioni di euro, i rimborsi saranno dunque molto parziali.
I numeri del crack
Gli obbligazionisti che oggi risultano danneggiati dal crack sono in totale 12.500, di cui poco più di 10.500 sono clienti diretti dei 4 istituti. Tra questi, ci sono 1.010 persone che avevano investito nei bond subordinati oltre il 50% del proprio patrimonio, quasi sempre piccole cifre, per un totale di oltre 27 milioni di euro. Più di 8mila clienti, invece, avevano fortunatamente un'esposizione limitata sui titoli, inferiore a 30% del loro portafoglio complessivo.
Davanti all'arbitro
Per ottenere i rimborsi, bisognerà presentare un'apposita domanda, con tutta la documentazione sull'investimento effettuato. A stabilire se il risparmiatore avrà diritto o meno al risarcimento saranno degli arbitri, nominati da un decreto del presidente del consiglio, su proposta del Ministero dell'Economia, tra persone di comprovata imparzialità, indipendenza, professionalità ed onorabilità.
In attesa del decreto
Non sono stati definiti ancora nel dettaglio i criteri con cui verranno scelti i beneficiari dei rimborsi e le modalità di erogazione delle somme di denaro. Questi aspetti saranno infatti trattati in uno specifico decreto del ministero dell'Economia. Di sicuro, ci sarà una corsia preferenziale nei risarcimenti per i piccoli risparmiatori che hanno investito nelle obbligazioni subordinate la maggior parte del proprio patrimonio.