Europa, i 10 paesi dove non conviene investire
Grecia, Slovenia e Italia dominano la cassifica. Finlandia, Lussemburgo e Svezia i più virtuosi
Dove conviene investire
Come ogni anno, la Banca Mondiale ha pubblicato il suo rapporto su dove conviene investire nel 2015. L'analisi coinvolge ben 189 paesi, e si pone l'obiettivo di identificare quali siano non tanto gli stati in cui i mercati sono più equilibrati e, di conseguenzea, offrono maggiori opportunità di crescita, ma quelli in cui, per una serie di condizioni, lanciare una nuova attività è più facile. Diventa quindi importante capire non solo quali passaggi burocratici determinino l'apertura di una nuova azienda, ma anche la facilità con cui si ottiene un finanziamento, la copertura delle utenze, la complessità del sistema fiscale, il livello di sicurezza dei contratti e la facilità con cui si possono risolvere le controversie.
La classifica globale
Considerando tutti questi fattori, la Banca Mondiale conferma in prima posizione Singapore, che anche per il 2015 si conferma la destinazione ideale per ogni tipo di investimento. In seconda e terza posizione troviamo Nuova Zelanda e Hong Kong. Chiudono la top ten Danimarca, Corea del Sud, Norvegia, Stati Uniti, Regno Unito, Finlandia e Australia. L'Irlanda è al 13esimo posto, seguita dal Portogallo al 25esimo, la Spagna al 33esimo, la Slovenia al 51esimo, l'Italia al 56esimo e la Grecia al 61esimo.
I Paesi più problematici
Se l'Eritrea chiude la classifica, l'Africa è molto ben rappresentata nella sezione finale dell'elenco. Tra i paesi meno raccomandabili figurano anche Afghanistan (183esimo), Venezuela (182), Myanmar (177), Bangladesh (173), Bolivia (157) e Algeria (154). Interessante notare che nell'elenco dei dieci paesi che sono riusciti a riformare meglio e più profondamente le rispettive economia l'unico paese occidentale sia l'Irlanda, che si è infatti posizionata molto bene nel ranking generale.
La classifica di The Economist
Partendo dai dati pubblicati dalla Banca Mondiale, The Economist ha pubblicato la sua classifica delle nazioni in cui conviene e non conviene investire. La rivista britannica, però, ha deciso di concentrare la sua attenzione sull'Europa, ponendo l'attenzione su due aspetti: la facilità con cui è possibile far rispettare i contratti da un lato e risolvere le controversie dall'altro.
Grecia, Slovenia e Italia ai primi posti
Secondo i calcoli di The Economist, i paesi da cui conviene stae alla larga sono Grecia e Slovenia, seguiti a ruota da Italia, Cipro e Polonia. In Grecia, ad esempio, servono una media di quattro anni per far rispettare un contratto, più di tre per risolvere una controversia. A dire il vero, e non a caso con l'Irlanda come unica eccezione, tra uno e due anni sono necessari un po' in tutta Europa per risolvere un contenzioso. In Polonia, invece, ce ne vogliono tre, e in Slovacchia quattro. Lo stesso vale anche per l'applicazione di un contratto, e in questo caso le eccezioni sono Slovenia e Italia che superano abbondantemente i tre.
I paesi più virtuosi
Se per identificare i paesi più virtuosi utilizzassimo come riferimento un valore inferiore all'anno e mezzo per entrambi i parametri, i paesi meglio posizionati sarebbero Finlandia, Germania, Austria, Danimarca, Regno Unito, Belgio e Olanda.The Economist, però, sembra dare maggior peso ai tempi di applicazione di un contratto che a quello necessario per risolvere una controversia, e premia quindi Svezia e Lussemburgo.