Bollette di luce e gas più care? Tre consigli per scegliere le offerte giuste
Economia

Bollette di luce e gas più care? Tre consigli per scegliere le offerte giuste

Secondo il regolatore il cliente non è in grado di valutare il prezzo più vantaggioso. Ecco perché il libero mercato ancora non funziona

Nella bolletta energetica il libero mercato non funziona. Il lungo rapporto di 224 pagine dell'Autority presieduta da Guido Bortoni parla chiaro: il costo della luce per le famiglie che nel 2011 hanno scelto questa offerta è stato in media più caro del 12,84% rispetto alla "maggiore tutela".

Con quest'ultima etichetta si indica la tariffa applicata a coloro che non hanno cambiato fornitore e che pagano, quindi, secondo le condizioni stabilite dall'Autorità per l'energia, cioè a un prezzo "fissato" dallo Stato entro determinati paletti.

Per il gas si ripropone il medesimo squilibrio, anche se meno accentuato: chi ha scelto il mercato libero, in questo caso ha pagato in media il 2% in più.

Guai però a pensare che dietro questi risultati ci sia solo un difetto dell'offerta: secondo il regolatore, infatti, è vero che gli operatori quando possono riescono ad abbindolare le famiglie, piazzando offerte tutt'altro vantaggiose; ma è altrettanto vero che il cliente, quando cambia fornitore, non è in grado di valutare l'offerta più vantaggiosa per la propria tipologia di consumi. In altre parole, è un "cliente passivo".

Ecco quindi tre consigli, che possiamo ricavare dall'indagine dell'Autorità per l'energia, per trasformarsi invece in consumatori attivi.

Evitare il nomadismo
Spesso quando si sceglie di cambiare fornitore, non si segue una logica sistematica, piuttosto l'idea di cogliere ogni volta l'offerta del momento, come accade nella telefonia, oppure di punire il fornitore, se è ritenuto colpevole di errori nelle fatturazioni e disservizi.

Di fronte a una proposta commerciale, quindi, soffermatevi qualche minuto sulla scheda di confrontabilità, anche se è una lettura poco facile e intuitiva, che deve essere consegnata dall'agente commerciale al cliente assieme alla documentazione contrattuale: essa fornisce una comparazione tra la stima della spesa annua calcolata sulla base delle condizioni previste dall'offerta proposta al cliente e quella che si ottiene applicando la tariffa fissata dall'Authority.

Occhio, inoltre, all'energia elettrica: il confronto viene effettuato considerando sia le fasce orarie sia le tre tipologie di clienti domestici per consumi.

Confrontare le offerte
Prima di firmare, poi, utilizzate i tool comparatori, come il TrovaOfferte sul sito dell'Autorità (o quelli privati su Facile.it, MyBest.it, SOStariffe.it, Supermoney.eu), buttando un occhio anche al glossario, che deve essere disponibile su tutti i siti dei venditori: quest'ultimo, infatti, fornisce una spiegazione dei termini contenuti nelle fatture.

Nella scelta del venditore, inoltre, non fermatevi a solo 3 – 4 operatori ma allargate la platea per aver una fotografia più completa delle offerte presenti sul mercato.

Attenzione a fermare il "prezzo" della luce
L'impennata della bolletta a mercato libero rispetto a quella a maggiore tutela dipende anche dalle scelte dei clienti, come quella di bloccare il prezzo della luce a prescindere dalla sua oscillazione (tramite tariffe monorarie, biorarie o multiorarie) o di optare per il "tutto compreso", che include altri servizi.

Dall'indagine dell'autorità è emerso, infatti, che tutte queste opzioni mostravano un livello di prezzi superiore a quello determinato dall'autorità (in un caso addirittura di 60 punti base), mentre solo in un caso era inferiore: quello della tariffe biorario a sconto rispetto al servizio di maggior tutela. Un'offerta, però, proposta da un solo operatore.

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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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