Come investire nei Bitcoin (per chi vuole rischiare)
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Economia

Come investire nei Bitcoin (per chi vuole rischiare)

Molti investitori guardano con interesse alla valuta virtuale che può essere acquistata su internet o negoziata con alcuni strumenti finanziari. Ecco quali

Altro che dollaro, euro, sterlina britannica o yen giapponese. Per gli investitori che negoziano le valute e cercano i guadagni facili o per quelli abituati a seguire le mode del momento, il nuovo oggetto del desiderio si chiama Bitcoin, la moneta virtuale sempre più gettonata tra gli internauti di tutti e 5 i continenti.



Nel 2009, quando è nata, valeva appena un centesimo di dollaro mentre adesso le sue quotazioni sono arrivate a 2.500 dollari, dopo aver sfiorato di recente anche un picco vicino a 3mila dollari. Roba da far strabuzzare gli occhi anche all’investitore più diffidente che di sicuro si morde un po’ le mani nel leggere le tante storie di chi, come lo studente norvegese Kristoffer Koch, nel 2009 acquistò un pacchetto di Bitcoin con poche decine di corone e dopo qualche anno si ritrovò con un capitale quasi milionario.

Ma che cos’è il Bitcoin e come si fa a comprarlo? Si tratta di una moneta nata sulla rete di internet per volontà di Craig Wright, imprenditore australiano che l’ha inventata nel 2009, assumendo inizialmente le mentite spoglie del fantomatico programmatore Satoshi Nakamoto. I Bitcoin sono delle valute virtuali (o criptovalute) che, a differenza di quelle degli Stati, non hanno una banca centrale né un’altra autorità dietro che le emette. Tutto avviene in sostanza attraverso una tecnologia che si chiama blockchain e che sfrutta un database condiviso e distribuito tra diversi nodi della rete.

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A parte questi tecnicismi non molto comprensibili a chi mastica poco di tecnologia, la cosa importante è che ci sono ormai milioni di persone in tutto il mondo che assegnano un certo valore a questi Bitcoin, a tali pacchetti di dati che possono essere trasferiti da un computer all’altro attraverso delle transazioni. Del resto, anche le banconote non sono altro che dei pezzi di carta a cui però viene convenzionalmente conferito un valore, che consente poi di acquistare beni e servizi sul mercato. Se anche ai Bitcoin viene assegnato un valore da chi li scambia sul mercato, dunque, c’è  la possibilità di guadagnare con queste monete virtuali, convertendole in dollari o in euro. E c’è anche la possibilità di acquistare beni o servizi con i Bitcoin visto che alcuni esercizi commerciali in vari angoli del mondo hanno iniziato ad accettarli come mezzo di pagamento.


I prodotti finanziari

Ecco allora che molti broker che offrono servizi di trading online (anche in Italia) propongono strumenti finanziari legati al tasso di cambio dei Bitcoin con le altre valute, in particolare col dollaro americano. E’ il caso per esempio dei Cfd (contract for difference), prodotti derivati che permettono di guadagnare in base alle variazioni di prezzo di un’attività finanziaria sottostante (in questo caso il  tasso di cambio tra i Bitcoin e le principali valute internazionali). Di recente Binck Italia, filiale del gruppo olandese BinckBank, ha invece lanciato un Etn (Exchange Traded Notes), un altro prodotto d’investimento quotato sulla borsa di Stoccolma, le  cui quotazioni seguono di pari passo l’andamento del tasso di cambio tra Bitcoin e la moneta statunitense.


Le piattaforme di condivisione e e i "bancomat"

Ci sono poi sulla rete di Internet veri e propri exchange, piattaforme come Bitboat, Local Bitcoin o Therocktrading che permettono di acquistare con varie modalità le monete virtuali sul web: alcuni di questi siti operano come agenti di cambio, altri come mercati in cui gli utenti di internet negoziano direttamente tra loro. Ci sono persino anche degli atm, sportelli automatici che nella grandi città (per ora sono pochissimi, meno di 10 in tutta Italia) consentono di scambiare i Bitcoin con gli euro, inviando all’utente l’accredito delle criptovalute per via elettronica, attraverso a una app.


Ma conviene davvero investire sui Bitcoin? La domanda è tutt’altro che campata in aria visto che i prezzi della criptovaluta hanno già corso moltissimo e non sono pochi a temere una bolla speculativa. Senza dimenticare, poi, che le quotazioni sono molto volatili, con oscillazioni che nelle ultime settimane hanno superato anche il 15% nell’arco di pochi giorni. L’investimento in questa nuova moneta virtuale, insomma, è di sicuro una cosa per stomaci forti, per gente che ama il rischio e soprattutto per chi ha ben compreso cos’è il Bitcoin e come funziona. Chi vuole dormire sonni tranquilli e avere il capitale al sicuro, insomma, è bene che ne stia alla larga. 

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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