Buoni fruttiferi postali, le nuove emissioni di fine anno
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Economia

Buoni fruttiferi postali, le nuove emissioni di fine anno

Hanno appena debuttato tre nuove categorie di prodotti di risparmio postale, con un sistema di bonus. Ma i guadagni sono rosicchiati dalle tasse

Una durata di tre anni e rendimenti lordi tra lo 0,25 e l'1% ogni 12 mesi. Sono queste le caratteristiche delle nuove emissioni di Buoni Fruttiferi Postali (Bfp), collocati dalla Cassa depositi e Prestiti (Cdp) a partire dal 10 dicembre scorso . Negli sportelli del gruppo Poste Italiane (dove vengono venduti da sempre i Bfp), si è dunque leggermente ampliata la gamma di prodotti destinati ai risparmiatori, soprattutto a quelli che stanno cercando un'alternativa ai titoli di stato come i Bot e i Btp.


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La prima serie di nuovi buoni postali appena emessi è rappresentata dai Bfp a 3 anni, che offrono un rendimento di base dello 0,25% lordo ogni 12 mesi . Nel terzo anno, però, è previsto un bonus dell'1% lordo sul valore del capitale investito, per  chi tiene i buoni nel portafoglio fino alla scadenza. Conti alla mano, investendo oggi una somma di 10mila euro in questi Bfp, si ottiene un guadagno complessivo di circa 150 euro lordi in tre anni. Con 100mila euro investiti, invece, l'interesse lordo ottenuto è pari complessivamente a 1.500 euro, sempre nell'arco di tre anni . Peccato, però, che gran parte dei guadagni vengano rosicchiati dalle tasse.


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Sui rendimenti maturati, infatti, viene applicato un prelievo fiscale del 12,5%, che è lo stesso previsto per i titoli di stato ed è senza dubbio più vantaggioso di quello che grava invece sugli altri prodotti finanziari come le obbligazioni e i conti di deposito, soggetti a una tassazione del 26%. Purtroppo, tra le tasse da pagare, bisogna però mettere in conto anche l'imposta di bollo, cioè la mini-patrimoniale sui prodotti finanziari introdotta nel 2012 dal governo Monti, che costringe i risparmiatori a versare ogni anno un balzello al fisco pari allo 0,2% della somma investita. Nel caso dei buoni postali, l'imposta non è dovuta soltanto se il capitale a disposizione è inferiore a 5mila euro. Dunque, ritornando agli esempi precedenti, chi investe in questi nuovi Bfp una somma di 100mila euro, ottiene un rendimento di appena 700 euro al netto di tutte le tasse (compreso il bollo), meno della metà dei 1.500 euro lordi maturati prima delle imposte.


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Un po' più generose negli interessi sono le altre due nuove categorie di Buoni Fruttiferi appena collocati: i Bfp a 3 anni Extra e i Bfp Indicizzati all'inflazione Extra. Entrambi prevedono un sistema di bonus per chi tiene il capitale fermo per almeno tre anni, senza disinvestirlo, e offrono la possibilità di guadagnare più del 3% complessivo nell'arco di 36 mesi, al netto di tutte le tasse. Per avere questi rendimenti, però, bisogna sottoscrivere anche un piano di accumulo del capitale che si chiama risparmiodisicuroExtra e prevede il versamento di rate periodiche (mensili, trimestrali, semestrali o annuali), con un importo minimo di 250 euro ciascuna.


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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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