Btp a 15 anni, quanto rende e a chi conviene
Economia

Btp a 15 anni, quanto rende e a chi conviene

Successo per l'ultima emissione dei Buoni del Tesoro, che vanno però maneggiati con cura

Un successo indiscutibile. E' il risultato dell'ultima emissione di Btp (Buoni del Tesoro Poliennali) con scadenza a 15 anni, che ieri hanno registrato una domanda complessiva per 11 miliardi di euro circa, a fronte di un'offerta attorno ai 6 miliardi.

IL SUCCESSO DEL BTP NELLE ASTE

I titoli sono stati acquistati dagli investitori istituzionali, tra cui molti stranieri, poiché il collocamento è avvenuto attraverso un sindacato di banche, cioè senza un'asta ufficiale. In pratica, un pool di istituti finanziari (Banca Imi, Barclays Bank, Credit Agricole, Goldman Sachs e JP Morgan Securities) ha provveduto a piazzare i Btp sul mercato, raccogliendo le richieste  dei grandi clienti, tra cui figurano molti fondi e parecchie compagnie assicurative. Fra qualche settimana, i Buoni del Tesoro a 15 anni saranno però a disposizione anche dei piccoli risparmiatori privati poiché, come tutti i titoli di stato, verranno negoziati sul mercato secondario (ovvero sul Mot, il listino obbligazionario telematico di Piazza Affari).

LA PRIMA EMISSIONE DEL BTP ITALIA

Il rendimento offerto è abbastanza interessante: il 4,85 % lordo all'anno (circa il 4,2% al netto delle tasse). Si tratta di un tasso d' interesse tutt'altro che trascurabile, almeno adesso che le obbligazioni di brevissima scadenza come i Bot offrono meno dell'1%. Non va dimenticato, però, che i nuovi Buoni del Tesoro hanno una scadenza molto lunga e, proprio per questa loro caratteristica, rischiano di essere un po' altalenanti nei prezzi, nel caso di un rialzo del costo del denaro in Europa o di nuove turbolenze sui mercati. Basti pensare a quello che è successo lo scorso anno, quando la crisi di Eurolandia si è aggravata: i Btp con durata medio-lunga, come quelli in scadenza nel 2026, hanno subito un ribasso nei prezzi superiore al 10% nell'arco di poche settimane, creando non pochi problemi a chi aveva la necessità di rivendere i titoli prima della scadenza.

I BOT, I BTP E LE ELEZIONI ITALIANE

I nuovi Buoni del Tesoro vanno dunque maneggiati con cura anche se, secondo Nicola Pegoraro, direttore intermediazione e finanza di Banca Carige, possono benissimo trovare spazio nel patrimonio di un piccolo investitore, seppur a piccole dosi e nell'ambito di un portafoglio abbastanza diversificato. Secondo molti esperti delle case d'affari, infatti, chi vuole puntare adesso sui titoli governativi italiani dovrebbe stare attento a non esporsi troppo su quelli con scadenza lunghissima e mantenersi preferibilmente sulle durate intermedie, tra 5 e 10 anni, che offrono degli interessi non troppo risicati e, nello stesso tempo, hanno buone probabilità di essere resistenti nei prezzi, nel caso di una impennata dello spread in vista delle prossime elezioni politiche italiane. A detta di Pegoraro, per esempio, le emissioni che oggi presentano uno dei migliori profili di rischio e rendimento sono quelle a 5 anni, che offrono un interesse vicino al 3% lordo (2,6% netto). Non è tantissimo, ma è quanto basta per dormire sonni più tranquilli.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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