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Economia

Bollette luce e gas: perché aumentano e chi paga di più

Scatta il rincaro delle tariffe per luce e gas: pesano le tensioni in Ucraina, l'effetto "stagione" e la messa in sicurezza del nucleare

Oggi scattano gli aumenti per le bollette di luce e gas. Ad aumentare saranno soprattutto i prezzi del metano, su cui incidono gli effetti della stagionalità e le tensioni in Ucraina: la Russia è il secondo fornitore di gas dell’Italia dietro l’Algeria, che arriva attraverso un gasdotto a Tarvisio, in Friuli.

In dettaglio, l'elettricità costerà nel prossimo trimestre l'1,7% in più (circa 2 euro per una famiglia tipo) e il metano subirà un rincaro del 5,4% (pari a 19 euro).

Preoccupati i consumatori, con il Codacons che parla di "pessima notizia", invitando il governo a tagliare il peso fiscale sulle bollette, che incide per oltre un terzo (37,45% nel terzo trimestre 2014) sulle tariffe.

Anche Adusbef e Federconsumatori premono per una riduzione temporanea delle tasse "per sterilizzare gli aumenti".

Perché aumenta il prezzo del gas
Dopo il calo dei prezzi negli ultimi trimestri, soprattutto nei mesi più caldi, l'aggravio nei prossimi mesi sarà più consistente per la bolletta del gas per l’effetto "stagione": la riforma introdotta dall'Autorità, infatti, ha slegato il prezzo del gas all'indicizzazione al petrolio e ai contratti a lungo termine.

D’ora in avanti, invece, gli italiani pagheranno la materia prima gas come gli altri consumatori europei, e cioè a un prezzo agganciato agli andamenti, al rialzo e al ribasso, delle maggiori borse continentali.

Con il vecchio meccanismo, ha sottolineato il presidente dell’Authority, Guido Bortoni, "la spesa per il gas sarebbe stata ben più alta. Invece, per effetto dei nuovi prezzi europei nel 2014 la famiglia tipo risparmierà il 6,7%, ovvero 84 euro in meno rispetto al 2013 e circa 66 euro (-5,3%) rispetto al 2012 nonostante l'aumento della domanda in Europa per i maggiori consumi invernali e la crisi geopolitica". 

Tuttavia, si pagherà di meno o di più, al netto delle tasse, a seconda della regione di residenza: stando ai dati aggiornati al terzo trimestre 2014 dall'Autorità, per un consumo di 1.400 metri cubi si spenderà quest’anno di meno per la materia prima e il trasporto (imposte escluse) nel Nord Est (680 euro) e di più al Sud (853 euro), a fronte di una spesa media complessiva, tasse comprese, di 1.148 euro per lo stesso profilo di consumatore.

Perché aumenta il costo della luce
L'aumento delle tariffe per l'elettricità, spiega l’Autorità, si deve soprattutto al recupero degli scostamenti rispetto alle stime del costo di approvvigionamento della materia prima e della necessità di finanziare alcuni oneri di sistema.

A pesare, in particolare, è la componente per la messa in sicurezza del nucleare A2 per far fronte alle necessità di gettito relative ai versamenti al bilancio dello Stato (200 milioni di euro).

Ma chi paga di più? Nel caso della luce non conta la regione di residenza, ma il profilo tariffario: considerando la famiglia tipo, a fronte di una spesa media annua di 521 euro (imposte comprese) per 2.700 kWh e una potenza impegnata di 3 kW, si paga di meno con il biorario spostato su fasce non di punta, 439 euro escluse le imposte, mentre per un profilo monorario la spesa annua media, al netto delle tasse, è di circa 444 euro (dati dell'Authority) che salgono a quasi 450 euro se si opta per prezzi biorari spostati sulle fasce di punta, ossia dalle 8 alle 19 nei giorni lavorativi.


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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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