Le banche più grandi, perché sono in difficoltà
Peter Scholey / Alamy
Economia

Le banche più grandi, perché sono in difficoltà

Concorrenza, dimensioni e nuovi regolamenti ne limitano operatività e profitti

Secondo The Economist, i giganti della finanza sarebbero tutti in difficoltà. Il motivo? Sono diventati troppo grandi e, di conseguenza, ingestibili. Per un problema di competitività e, dopo la crisi, anche di costi.

Come ricorda il settimanale britannico, le banche-multinazionali hanno iniziato a fare capolino negli anni '90, quando la globalizzazione spingeva sempre più imprese a esplorare le potenzialità dei mercati emergenti, e gli istituti finanziari hanno deciso di seguirle per sostenerle in ogni movimento.

Quando però gruppi come PNB Paribas, Deutsche Bank, HSBC, Standard Chartered, Citigroup e JPMorgan Chase, solo per fare qualche esempio, si sono accorti che i nuovi mercati in cui avevano scelto di entrare, sia in Oriente che in Occidente, offrivano loro spazi per muoversi contemporaneamente in più direzioni, ne hanno approfittato, trasformandosi nei colossi che conosciamo oggi. 

Secondo The Economist, però, tutte queste banche hanno fatto passi ben più lunghi delle loro gambe: l'espansione rapida e massiccia ne avrebbe infatti minato l'efficienza, e il fatto di competere contemporaneamente con tanti altri istituti in quasi tutti i settori e mercati avrebbe nel medio periodo ridotto i loro margini. 

Il colpo di grazia sarebbe poi arrivato non tanto o non solo dalla crisi economica, quanto piuttosto dalle regole che la finanza internazionale si è data dopo il crack del 2008. Per adattarsi ai nuovi schemi previsti da Basilea 3 e a una serie di normative regionali approvate autonomamente dalle singole aree geografiche in cui sono operative, HSBC ha visto crescere i propri costi del 50 per cento (2,4 miliardi di dollari), mentre JPMorgan Chase ha iniziato a sborsare per le stessa ragione circa tre miliardi in più di quanto fosse solita spendere nel 2011. Considerando che i vantaggi derivanti da questa operatività globale sono tutt'altro che esponenzialmente più grandi rispetto ai costi, c'é chi ha già iniziato a valutare l'ipotesi di tagliare qualche ramo secco, come Citigroup, JPMorgan Chase e HSBC. Gli altri, invece, ritengono si dovrebbe lavorare sulla concorrenza, impedendo agli operatori regionali che nel frattempo sono cresciuti di mettere loro i bastoni tra le ruote. Ma la concorrenza, come insegnano i mercati, non si può fermare. Quindi meglio ridurre le dimensioni e lavorare sull'efficienza, per chi è in grado di farlo.

L'articolo originale: The Giants of Global Finance are in Trouble

I più letti

avatar-icon

Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

Read More