Banca Mps: perché continua a crollare in Borsa
Economia

Banca Mps: perché continua a crollare in Borsa

La Consob dà il via libera alla conversione dei bond. Ma per gli investitori l'operazione di salvataggio, proprio sotto il referendum, è troppo rischiosa

La Consob ha dato l'ok all’operazione di salvataggio di Mps che comprende l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro e la conversione dei bond subordinati della banca in azioni. Ma il via libera non ha scaldato gli investitori che anzi hanno venduto in massa il titolo della banca senese: in mattina Mps non è riuscita ad aprire a Piazza Affari ed entrata in contrattazione è stata più volte sospesa per eccesso di ribasso (-14%).  I mercati temono che il complesso piano di salvataggio, a ridosso del referendum del 4 dicembre, non riesca ad essere portato a compimento. Ecco perché.

I dubbi sull'operazione di salvataggio

Per la Consob non ci sono problemi: ha approvato sia il prospetto relativo alle nuove azioni all'interno dell'aumento di capitale di Mps da 5 miliardi di euro sia il documento relativo all'opa volontaria sulle obbligazioni subordinate della banca senese con obbligo di reinvestimento del corrispettivo in nuove azioni. Tuttavia, per la maggior parte degli analisti che seguono il titolo, l'operazione comporta dei rischi elevati: se il piano di salvataggio, che prevede anche il coinvolgimento di grandi investitori istituzionali, non sarà portato a compimento, la banca potrebbe dover ricorrere a misure di risoluzione tra cui il bail-in.

Investitori esteri un po' timidi

Ad alimentare i dubbi sulla riuscita dell’operazione di salvataggio di Mps sono state anche alcune indiscrezioni comparse sui principali quotidiani nazionali. Secondo Repubblica, il fondo di investimento del Qatar (Qia) potrebbe investire meno di quanto aspettato, 750 milioni invece di un miliardo di euro, mentre altri giornali hanno ricordato il faticoso roadshow dei top manager a Londra e New York per convincere hedge fund e società di private equity a investire nell’istituto. Le Assicurazioni Generali, invece, potrebbero convertire 400 milioni di euro investiti in bond di Mps in azioni, come riporta il Sole 24 ore, che porterebbe il Leone ad avere il 7 -8% della banca, mentre non è escluso un intervento di Cdp.

Timing sbagliato

Alcuni analisti fanno notare come il timing dell’operazione non sia del tutto ideale: proprio nel mezzo di una consultazione referendaria che potrebbe impattare il mercato azionario italiano. Per gli esperti fi Banca Akros "il rischio di esecuzione su tutta l’operazione resta elevato".

L'allarme del Financial Times

A mettere ulteriore benzina sul fuoco ci si è messo anche il Financial Times: nell’edizione di stamattina (il titolo d'apertura) ha lanciato l'allarme contribuendo, secondo alcuni osservatori, ad alimentare il panico sui listini. L'eventuale vittoria del "No" al referendum, secondo il quoatidiano della City, che potrebbe portare alle dimissioni del premier Renzi, è vista come un evento di forte destabilizzazione sui mercati.

Rischiano anche altre 7 banche

FT cita alti funzionari e banchieri di livello (tra cui l'ex d.g. del Tesoro Lorenzo Codogno) che temono il prolungarsi del clima di incertezza politico in Italia in caso di vittoria del "No" al referendum con possibili ripercussioni negative sul settore del credito. I banchieri temono una crisi di fiducia che porterebbe quasi sicuramente alla risoluzione di altre sette banche con più problemi. È il caso di Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Carige, Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e CariFerrara.

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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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