Perché per una start-up San Francisco è una buona meta
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Economia

Perché per una start-up San Francisco è una buona meta

L'esempio di Cloud4Wi, la prima startup che United Ventures vuole portare a crescere a San Francisco. Dando linfa alla ricerca in Italia

Il venture capital italiano si prepara a far crescere le nostre imprese di software usando Silicon Valley come leva, provando a replicare il cosiddetto “modello Capobianco” . United Ventures e Innogest, per menzionare due società nostrane di capitale di ventura, sono sempre più spesso a queste latitudini. United Ventures ha appena sganciato 4 milioni di dollari per far decollare qui Cloud4Wi, startup di Pisa che ha raggiunto il successo in Italia offrendo servizi Wi-Fi innovativi.

Ma perchè l’azienda di Pisa deve venire a San Francisco per fare il salto di qualità? Perché in Italia e in Europa in generale ci sono meno opportunità di finanziare l’azienda e, sul più bello, di venderla cioè di fare la “exit”, come dicono qui. Finanziamento e prospettiva di vendita vanno di pari passo. Gli investitori scuciono risorse se hanno aspettative realistiche che il valore dell’impresa sia monetizzabile, prima o poi. In Europa le startup di software navigano in ambiti regionali e raramente scalano a una dimensione continentale. Possono puntare ad arrivare alla borsa, ma non trovano grandi e medie aziende disposte a comprarle e a integrarle nello loro strutture. Qui invece il mondo dell’high-tech si nutre di una miriade di acquisizioni di startup. E i venture capitalist ci guadagnano per poi reinvestire.

Buona notizia: anzichè leccarsi troppo le ferite, i nostri venture capitalist sembrano aver capito che possono scommettere su San Francisco. Loro ci mettono capitale, che può a sua volta attirarne  altro californiano. I nostri giovani imprenditori possono atterrare sulle rive della Baia con prodotti testati in un mercato sofisticato come quello italiano. Qui costruiscono una squadra di vendite e marketing che sia in grado di bussare alle porte giuste ed ottenere contratti dalle grandi aziende. Si fanno una reputazione globale. La ricerca e sviluppo può continuare a crescere in Italia, dove il costo degli ingegneri è molto piu’ basso e le competenze alte.

Ho incontrato di recente Massimiliano Magrini di United Ventures e Andrea Calcagno di Cloud4Wi. Sono immagine e sostanza della nuova Italia che tutti vogliamo veder decollare. Il riminese Massimiliano viene dal mondo delle startup avendo fondato Google Italia – non molto piu’ di dieci anni fa. Conosce tutti i patimenti e le complessità di una nuova avventura imprenditoriale. Ora che fa il venture capitalist, sa come fare il mentore ai giovani senza leggere manuali di management. “Abbiamo una pipeline di startup italiane che vogliamo portare a Silicon Valley,” mi dice. “Vogliamo rendere fluido e stabile il processo cross-border Italia America con ricadute positive su entrambi i fronti.” Vede molta vitalità sul nostro territorio: “se siamo bravi a dare ai migliori la possibilita’ di farsi valere, riusciamo a trainare il Paese fuori dalla palude.”


Andrea Calcagno è calabrese di Cosenza. Per coincidenza, lo incontro qualche giorno dopo aver fatto i complimenti a Fabio Mollo per il suo rabbioso “Il Sud è Niente” presentato al Film Festival di San Francisco. A modo loro, sia Andrea che Fabio testimoniano una voglia incontenibile di cambiamento che viene dal profondo Sud. Cloud4Wi, che sara’ in grande spolvero alla celebrazione della Festa della Repubblica a San Francisco, vende ai negozi una lucrativa WiFi con cui possono promuovere offerte e allietare la permanenza dei clienti. Stanno costituendo ora il team californiano. In bocca al lupo, ragazzi!

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Mauro Battocchi

Sono console italiano a San Francisco. Ho alle spalle il servizio diplomatico in Germania e Israele per promuovere le nostre imprese. Ho lavorato per un periodo anche in azienda, in Enel. Il mio blog "San Francisco chiama Italia" racconta di una città che estende ogni giorno la frontiera del possibile; che disegna il modo di vivere globale con le sue battaglie di libertà e con l’innovazione tecnologica. La città e il nostro Paese hanno un rapporto che risale alla corsa all’oro di metà Ottocento. Oggi è quanto mai importante per il nostro futuro.

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