Produzione industriale: piccole buone notizie
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Economia

Produzione industriale: piccole buone notizie

I dati Istat indicano una crescita dell'1,7% rispetto a luglio 2016 e di addirittura 4,5 punti su agosto 2015. Benino, non benissimo, dicono le associazioni consumatori

Buoni risultati per la produzione industriale italiana. In agosto è cresciuta infatti dell'1,7% rispetto a luglio 2016 e del 4,1% rispetto ad agosto 2015.
Si tratta dell'aumento tendenziale maggiore da cinque anni, a partire da agosto 2011.
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Secondo Giuliano Poletti, ministro del lavoro e delle politiche sociali, "L'incrocio dei dati tra la produzione industriale, quelli sull'andamento della stagione turistica, e quelli dell'Istat sull'occupazione ci confermano che c'è un cambio di direzione perché adesso stiamo crescendo come numero di occupati".

"Siamo però - ha aggiunto Poletti - ancora lontani dall'aver risolto questo tema, in modo particolare per quanto riguarda i più giovani. In questo periodo dei abbiamo avuto dei risultati con 2,2 milioni di contratti stabilizzati, contratti stabili a tutela crescente. Abbiamo 300 mila co.co.co e co.co.pro in meno e poi c'è una forte riduzione delle partite Iva. Da quando siamo al governo ci sono 589mila nuovi posti di lavoro".

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Illusione ottica
La crescita della produzione industriale sembrerebbe "una notizia estremamente positiva e incoraggiante", dicono i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Sembrerebbe? Sì perché, da una analisi più approfondita, emerge come tale crescita sia solo un'illusione ottica".
"Guardando attentamente ai dati, infatti, dice il comunicato congiunto delle due associazioni - l'Istat afferma che la crescita deriva "da variazioni realizzate in un mese tipicamente caratterizzato da livelli di produzione molto bassi": in pratica - osservano Trefiletti e Lannutti - rispetto ad agosto 2015 la produzione è stata maggiore perché gli impianti hanno continuato a produrre anche in pieno agosto. Tale analisi è confermata anche dall'andamento registrato rispetto al mese precedente: +1,7%, nonché dall'andamento della produzione industriale nei primi 8 mesi dell'anno, pari al +1% rispetto al 2015. Si tratta, quindi, di un dato sicuramente positivo, ma non tanto quanto potrebbe apparire a una prima lettura. La crescita complessiva nel 2016, infatti, si attesta ancora su percentuali modeste e contenute, ben lontane dal clamoroso 4,1%". Per le associazioni dei consumatori, "è fondamentale, in tal senso, agire per sostenere la domanda interna, per redistribuire i redditi e per creare nuove opportunità occupazionali".
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"I segnali positivi sulle crescita della produzione industriale registrati per il mese di agosto sono incoraggianti, è da questi, infatti, che dipende la crescita del Pil e dell'occupazione nel nostro Paese", commenta il segretario confederale della Cisl, Giuseppe Farina.

"Ma per dare continuità a questi risultati - prosegue Farina - occorrono altre due cose: continuare ad investire sullo sviluppo della competitività e della sostenibilità ambientale della nostra industria e costruire nuove e più moderne relazioni sindacali che mettano al centro la crescita della produttivita' nelle imprese e del salario dei lavoratori".
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Questa la sintesi dei dati sulla produzione industriale comunicata dall'Istat:

In agosto 2016 l'indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dell'1,7% rispetto a luglio. Questa crescita, derivante da variazioni realizzate in un mese tipicamente caratterizzato da livelli di produzione molto bassi, determina, nella media del trimestre giugno-agosto 2016, un incremento dello 0,4% rispetto al trimestre precedente.

Corretto per gli effetti di calendario, ad agosto 2016 l'indice è aumentato in termini tendenziali del 4,1% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 22 contro i 21 di agosto 2015). Nella media dei primi otto mesi dell'anno la produzione è aumentata dell'1,0% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

L'indice destagionalizzato mensile presenta variazioni congiunturali positive nei raggruppamenti dei beni strumentali (+6,6%), dei beni intermedi (+3,1%) e dell'energia (+1,4%). Segnano invece una variazione negativa, i beni di consumo (-0,5%).

In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano un significativo aumento nel raggruppamento dei beni strumentali (+12,5%) e dei beni intermedi (+7,6%); diminuiscono invece i comparti dell'energia (-4,1%) e dei beni di consumo (-1,3%).

Per quanto riguarda i settori di attività economica, ad agosto 2016 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+19,2%), della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+13,6%) e della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a.(+11,7%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell'attività estrattiva (-17,7%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-5,3%) e delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (- 5,0%).

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Redazione Economia