Piazza Affari: allacciate le cinture
Economia

Piazza Affari: allacciate le cinture

Dopo una settimana in altalena, ci attende un rientro dalle vacanze all'insegna della volatilità. A pesare su Piazza Affari saranno quattro fattori: tapering, rischio politico, timori di rialzi dei tassi e elezioni in Germania

Emozioni forti da Piazza Affari. La settimana, nonostante il clima agostano e i volumi modesti, ha fatto correre ben più di qualche brivido lungo le schiene degli investitori. Alla fine il risultato è stato meno tragico del previsto: il calo infatti è stato limitato a un modesto 2% circa, mentre la performance di fondo rimane positiva (+5% da inizio mese e +16% dagli ultimi minimi di periodo segnati il 24 giugno). Quanto al temuto lo spread (il differenziale tra il rendimento dei titoli governativi italiani e tedeschi) che aveva fatto alzare qualche sopracciglio (a 252 punti base), è tornato tutto sommato sotto controllo (a 239).

Insomma, molto rumore per nulla, se non fosse che gli esperti avvisano: turbolenze in arrivo. “Lo scenario di incertezza politico ed economica potrebbe aumentare nel breve la volatilità dei mercati” sostiene Stefano Andreani, fund manager presso Credit Suisse. E di un ritorno dalle vacanze all’insegna della volatilità (ovvero gli sbalzi violenti degli indici di Borsa) parla anche Patrizio Pazzaglia, wealth manager di Banca Leonardo. Meglio quindi allacciare le cinture di sicurezza.

 

UNA SETTIMANA IN ALTALENA 

I cali registrati a inizio settimana hanno bruscamente risvegliato dal torpore gli investitori ancora in vacanza. Stefano Gianti analista di Mig Capital, getta acqua sul fuoco e parla di una semplice "correzione, prese di beneficio". Di diverso avviso l'esperto di Banca Leonardo. “Si veniva da una serie di rialzi agostani che avevano visto Piazza Affari beneficiaria di flussi di investimento da parte di fondi istituzionali esteri che, a causa della stretta alla politica espansionistica monetaria in arrivo (il cosiddetto tapering preannunciato dalla Fed), avevano lasciato i Paesi Emergenti per trovare rifugio nel Vecchio Continente, rimasto indietro rispetto al rally corso da Wall Street e con buone prospettive di crescita”  spiega Pazzaglia. La luna di miele con la Borsa, secondo quanto riferito dallo strategist di Banca Leonardo, si è però interrotta con l'approssimarsi del tapering sui cui mercoledì sera sono state pubblicati i verbali della Fed all'insegna, ancora una volta, di una totale incertezza su tempi e modi. “A risentirne è stato prima di tutto il mercato obbligazionario, sostenuto dalla liquidità immessa mensilmente sui mercati. E di conseguenza sono stati penalizzati i titoli finanziari, fortemente esposti sul fronte obbligazionario. Posto che bancari e assicurativi pesano per il 40% circa su Piazza Affari, il ribasso della prima parte della settimana è presto spiegato” conclude Pazzaglia.

 “La svolta è stata determinata dai brillanti indici PMI (Purchasing managers index, cioè indice dei direttori agli acquisti, ritenuti un eccezionale anticipatore del ciclo economico ndr) dell’Eurozona pubblicati giovedì pomeriggio che hanno ridato fiato alle attese di ripresa, iniettando entusiasmo sui listini, e che sostengono un cauto ottimismo nel lungo termine” spiega Gianti.  “Gli indici PMI evidenziano il miglioramento del profilo di crescita in Europa e rafforzano le speranze di una rapida uscita dalla recessione” sostiene Andreani che mette in rilievo come, dopo mesi, sia finalmente stata superata la soglia del 50 (che separa la recessione dalla ripresa). Nel dettaglio il PMI Composito della produzione dell’Eurozona ha toccato quota 51,7 il valore massimo negli ultimi 26 mesi; il PMI delle Attività Terziarie è arrivato a 51, il valore massimo da due anni;il PMI del Manifatturiero ha conquistato i 51,3, il record da 26 mesi e il PMI della Produzione Manifatturiera ha toccato i 53,4, il valore massimo su 27 mesi.

PREVISIONI

Tapering, rischio politico in Italia, appuntamento elettorale in Germania (fino ad allora la situazione sarà stabile, almeno a giudizio degli esperti) e timori di rialzo dei tassi, rimangono gli elementi chiavi con cui interpretare il prossimo futuro.
Il tapering incombe, è un dato di fatto. Ma a fare la differenza per quanto riguarda l'Italia, è l'incertezza politica. Tanto che “nel breve periodo la Spagna potrebbe superare l’Italia in termini di spread: il differenziale bonos (titoli di governativi di Madrid)/btp si attesta oggi intorno ai 12 punti base ma potrebbe esserci il sorpasso presto se l’Italia non riuscirà a portare avanti quelle riforme strutturali (soprattutto nel mercato del lavoro) da tempo promesse e mai applicate”, commenta in merito Filippo A. Diodovich, market strategist di IG Markets.“Il rischio di una crisi e di un periodo di instabilità politica potrebbe penalizzare in modo significativo nel breve periodo sia il fronte obbligazionario che quello azionario, impostati per quanto invece attiene ai ati puramente fondamentali, al rialzo” conclude Pazzaglia.

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Cinzia Meoni