Sara Zanoni, l’architetto che trasforma gli scarti di vetro in opere d’arte
Economia

Sara Zanoni, l’architetto che trasforma gli scarti di vetro in opere d’arte

POWER AND THE CITY – Utilizzare gli scarti di produzione dell’azienda di famiglia per produrre pezzi d’arte unici. È quanto fa Sara Zanoni, 41 anni, architetto, a capo della Bardelli Vetri Artistici di Vittuone, alle porte di Milano. Con …

POWER AND THE CITY – Utilizzare gli scarti di produzione dell’azienda di famiglia per produrre pezzi d’arte unici. È quanto fa Sara Zanoni, 41 anni, architetto, a capo della Bardelli Vetri Artistici di Vittuone, alle porte di Milano. Con un duplice vantaggio: recupera quanto avrebbe dovuto essere smaltito con costi aggiuntivi per l’attività industriale e realizza oggetti altrimenti difficili da realizzare per una questione perlopiù di costi. «Avevo sei anni quando mio zio Adelfio Zanoni fondò la Zaot specializzata in rivestimenti ottici, filtri e specchi per macchinari ad altissima precisione» racconta Sara Zanoni a Panorama.it.

Sempre dello zio sarebbe stata poi l’idea di usare gli scarti di vetro colorato per tentare la strada della vetrofusione. «Si tratta di una tecnica antica che risale addirittura ai tempi degli Egizi» continua Zanoni. «Consiste nel fondere pezzi di vetro ad alta temperatura in appositi forni per produrre decorazioni di ogni tipo». Una lavorazione pressoché in disuso oggi perché costosa. «Sarebbe impensabile produrre vetro colorato per la sola vetrofusione» chiosa Zanoni che ha il privilegio di poterlo fare proprio perché utilizza materiale di scarto di proprietà.

Ma c’è di più: i vetri della Bardelli hanno colorazioni diverse in base all’esposizione alla luce. E il merito è di un trattamento ulteriore detto “dicroico”. «Siamo gli unici a farlo in Italia anche per decorazioni di grandi dimensioni» dice orgogliosa Zanoni specificando che al più i vetri dicroici sono usati per i soli gioielli. Per una questione di costi. Ancora una volta.

Bomboniere, oggettistica e bijoux di ogni tipo, vetrate e quadri, arredi e lampade, persino arte sacra. Tanto c’è nel catalogo Bardelli. E a metterlo a segno sono solo in tre. Tutte donne. Oltre a Sara, ci sono due artigiane con diversi anni di esperienza alle spalle, di cui una diplomata all’Accademia di Brera. «Facciamo tutto a mano» prosegue Zanoni, che vorrebbe farsi conoscere anche oltre i confini lombardi. «Finora abbiamo puntato sul solo passaparola, ma nel corso del 2014 vorremo mettere in piedi una struttura commerciale in grado di farci conoscere in Italia e, perché no, anche all’estero».

In altre parole: agenti cercansi. Siete interessati? Fatevi sotto. Le selezioni stanno per avere inizio. O, ancora, approfittatene: in vista della festività natalizie le ragazze di Bardelli hanno allestito una mostra permanente presso i loro laboratori. Pezzi unici a prezzi abbordabili. Si va dai pochi euro per l’oggettistica più varia fino ai 150-200 euro circa per le lampade in vetro dicroico e le decorazioni più particolari.

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Zornitza Kratchmarova

Il nome? È strano, d’accordo. Sono bulgara, ma vivo in Italia da sempre o quasi. Anche se la vita Oltrecortina me la ricordo bene. Essere un ibrido mi piace. Né bulgara né italiana. Credo che aiuti ad avere punti di vista diversi, forse più sfaccettati. Per il resto che dire… Sono laureata in Scienze Politiche alla Statale di Milano. Quello che apprezzo di più? La franchezza! Costi quello che costi! Nel lavoro e nella vita privata. Non fa differenza! Quindi? Siate franchi! Ditemi quello che pensate, scrivetemi, fatevi sentire. Nel bene e nel male! L’idea di questo blog è spiegare sigle astruse in un linguaggio semplice e per quanto possibile divertente. Vale lo stesso principio: scrivete! Datemi suggerimenti di ogni tipo! Fate commenti!

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