Fernando Napolitano: con me volate negli Usa
Economia

Fernando Napolitano: con me volate negli Usa

12 giovani imprenditori italiani sbarcano a New York. Obiettivo: conquistare la finanza americana

Fari accesi: mercoledì 28 novembre a New York, nello studio degli avvocati d’affari Loeb & Loeb Llp, tra i più prestigiosi degli Stati Uniti con oltre 300 specialisti, si terrà la quarta Italian Business & Investment Initiative (www.italianbusiness.org). In platea importanti investitori Usa (business angel, capitani d’industria o vecchie volpi del capitale di rischio che siano) pronti a puntare i propri quattrini a svariati zeri su nuove imprese italiane. La formula è rodata.

E funziona. «In 2 anni in collaborazione con la fondazione Mind The Bridge con sede a San Francisco abbiamo portato oltreoceano 60 start-up attive nei campi più disparati e gli assegni staccati ammontano complessivamente a 5 milioni di dollari» dice a Panorama Fernando Napolitano, 48 anni, fondatore e numero uno di Why Italy Matters Corp., la società di diritto Usa nata per promuovere negli Stati Uniti il meglio dell’industria italiana dell’hi-tech proprio attraverso il progetto Italian Business & Investment Initiative, a cui aderiscono partner d’eccezione.

Fra gli altri: Mind The Bridge, appunto, uno dei principali cacciatori di talenti d’Italia; Innogest Sgr, il più grande fondo nazionale per start-up, con un patrimonio di oltre 90 milioni di euro; o, ancora, Intesa Sanpaolo che, con il progetto Start-up Initiative e i fondi Atlante Ventures, ha accesso a un portafoglio pressoché infinito di società in erba. Sono loro a passare al setaccio ogni volta centinaia se non addirittura migliaia di realtà all’avanguardia. A sostenere il progetto c’è anche il primo web magazine italiano in lingua inglese (www.thisisitalypanorama.com), realizzato da Panorama, che punta a quei 2 miliardi di persone che leggono l’inglese nel mondo e che sono interessate a tutto ciò che accade nel nostro Paese.

«Stavolta sono 12 le realtà prescelte per essere presentate a New York» prosegue Napolitano, a cui fa capo pure il programma Italia di Fulbright Best (www.bestprogram.it), il cui bando di gara 2013, con in palio borse di studio dedicate a giovani di talento da formare con corsi all’avanguardia e tirocini nelle start-up Usa che contano, scade il 4 dicembre.

Tra le nuove imprese sul palco di New York, Napolitano si sofferma sulla piattaforma ArtistFan, ideata da Fabrizio Sotti, ex Universal, al via nel gennaio 2013 con l’idea di permettere ai musicisti di fare circolare musica, video, concerti in streaming e altro aggirando la distribuzione tradizionale. «È il primo progetto che ho deciso di finanziare attraverso Italian Business & Investment Initiative» continua Napolitano. Il quale solo pochi mesi fa aveva investito anche in Mind The Seed, il primo fondo di venture capital «early stage», dedicato alla fase d’avvio delle start-up di diritto Usa ma con focus sull’Italia ideato da Marco Marinucci, fondatore di Mind The Bridge, e con un primo closing fatto a quota 7 milioni di dollari. Con Napolitano a sostenere finanziariamente Mind The Seed sono stati anche i numeri uno di diversi colossi dell’industria italiana. Tra cui Francesco Starace (Enel Green Power), Giovanni Perissinotto (ex Generali, oggi consigliere di amministrazione della multiservizi nata dalla fusione per incorporazione di AcegasAps in Hera), e Fedele Confalonieri (Mediaset). «Ora il cerchio si chiude perché abbiamo gli strumenti giusti per investire nelle start-up che selezioniamo» specifica Napolitano, che siede pure nel consiglio di amministrazione dell’Enel.

Mentre, per quanto riguarda le altre realtà presenti a New York il 28 novembre, sottolinea: «Hanno le carte in regola per giocarsela su scala internazionale». E fa sapere che complessivamente hanno raccolto finora 11 milioni di dollari di finanziamenti da investitori sia italiani sia esteri. Adesso potrebbero fare molto di più. A patto che si giochino bene il poco tempo a disposizione. Hanno 5 minuti a testa per snocciolare dati, numeri, tracciare piani di sviluppo o progetti di rientro dei capitali investiti. Con tanto di gong allo scadere. Ci sono 10 minuti di sessioni di domande e risposte ogni quattro presentazioni. Non sono ammesse deroghe. L’obiettivo è chiaro: convincere chi sta in platea che proprio quella idea va sostenuta.

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Zornitza Kratchmarova

Il nome? È strano, d’accordo. Sono bulgara, ma vivo in Italia da sempre o quasi. Anche se la vita Oltrecortina me la ricordo bene. Essere un ibrido mi piace. Né bulgara né italiana. Credo che aiuti ad avere punti di vista diversi, forse più sfaccettati. Per il resto che dire… Sono laureata in Scienze Politiche alla Statale di Milano. Quello che apprezzo di più? La franchezza! Costi quello che costi! Nel lavoro e nella vita privata. Non fa differenza! Quindi? Siate franchi! Ditemi quello che pensate, scrivetemi, fatevi sentire. Nel bene e nel male! L’idea di questo blog è spiegare sigle astruse in un linguaggio semplice e per quanto possibile divertente. Vale lo stesso principio: scrivete! Datemi suggerimenti di ogni tipo! Fate commenti!

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