WindJet non riparte: mancano soldi e soci
Economia

WindJet non riparte: mancano soldi e soci

L'Enac smentisce Pulvirenti: non è stata richiesta la licenza e non ci sono i requisiti i tecnici

WindJet a dicembre torna a volare, diceAntonino Pulvirenti . No Windjet resta a piedi, dice l’Enac. Di solito in mezzo a tali balletti  mediatici c’è sempre una terza verità: ovvero il tentativo del 50enne  fondatore della compagnia aerea siciliana “appiedata” da agosto, causa  portafoglio vuoto, di rialzare le quotazioni della società alla ricerca  di partner finanziatori, nuovi soci, insomma di un qualsiasi “crick”  economico.

Perché lo diciamo? Perché se è vero che ci vogliono circa tre mesi per ottenere una nuova licenza di volo da parte dell’Enac, l’annuncio della  compagnia di riuscire a decollare di nuovo a dicembre sembra quantomeno  un po’ azzardato. Matematica a parte, a monte ci sarebbero ben altre considerazioni che rendono scettici su un così rapido recupero delle condizioni tecnico-operative che sottendono al rilascio di una nuova licenza: Windjet ha un buco stimato attorno ai 140 milioni, è stato ripianato? Pulvirenti sostiene, convinto, che la compagnia rinascerà come  la Fenice entro l’anno con il nuovo nome di Aero Linee Siciliane, ma  l’aiutino annunciato della Regione è sufficiente?

“Chiariamoci le idee. Il contributo verrebbe erogato dall’dell'istituto di credito siciliano l'Irfis-FinSicilia, che è controllato dalla Regione ma impedirebbe di qualificare direttamente il sostegno come “aiuto pubblico” spiega Carmelo De Caudo, segretario della provincia di Catania per Filt-Cgil, il sindacato di categoria. “A quanto ammonterebbe poi? Ad appena 5 milioni e non potrà certamente bastare. A tutt’oggi inoltre, il provvedimento per la concessione del sostegno non è ancora stato votato. E dobbiamo anche considerare che la giunta regionale è ormai  dimissionaria”.

Tante le incognite, poche le certezze. Il presidente della Regione Sicilia ha appena emanato una nota di servizio che chiede alla controllata Irfis di sostenere la newco di Windjet (passaggio indispensabile perché la finanziaria siciliana non può avere contatti  con la vecchia compagnia), ma l’unica nuova società perfezionata da Pulvirenti di cui si abbia certezza al momento è quella effettivamente costituita trasformando Windjet da Spa in Srl al momento della  paventata vendita ad Alitalia-Cai.

Poi, il vuoto. “Certamente Pulvirenti sta lavorando. Certamente ha bisogno di dimostrare solidità e ottimismo per trovare credito e partner. E certamente dispone di un patrimonio in grado di garantire il rilancio di WindJet. Vedremo, ma al momento ci sono ben poche novità concrete” continua il rappresentante sindacale.

La galassia economica di Antonino Pulvirenti comprende alberghi e redditizie attività turistiche a Taormina, il Catania Calcio, e Fortè, una catena di hard discount molto radicata al sud. Proprio con riferimento a quest’ultima attività, si era anche sparsa la voce di un possibile nuovo socio di WindJet attivo nella grande distribuzione del nord. Ma nessuno ha mai giocato a carte scoperte .

Al momento ipotesi, annunci e smentite. Ieri l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) è infatti intervenuto a correggere l’ottimismo di  Pulvirenti: “Allo stato attuale Windjet non può tornare a volare. Non risulta infatti alcuna richiesta di nuova licenza di volo, per quanto provvisoria”.

Il significato è chiaro. Per tornare a volare non basta aprire le  braccia e agitarle, servono garanzie precise che si riesca a restare in  aria. Il regolamento europeo 1008/2008 garantisce il rilascio della licenza di esercizio, ma a patto che vi siano sia i soldi che la capacità tecnica per gestire attività di trasporto aereo (regolamento  859/2008).

Se vogliamo entrare più nel dettaglio scopriamo che: l’Enac  ha tre mesi di tempo per verificare i requisiti per il rilascio di nuova licenza, che sono un business plan in grado di reggere per due  anni (considerando entrate, tratte e spese per personale di volo e  macchine) cui vanno aggiunti tre mesi di capacità economica senza  ricavi. Ovvero, la capacità di resistere per un trimestre in caso non esistano passeggeri.

È tutto? Non ancora. Verificati i requisiti di cui sopra, servirà ancora il Coa (certificato operativo aereo) che garantisce la sicurezza e  la capacità tecnica del vettore aereo. Dei requisiti di WindJet attualmente si sa poco. Come si comporterà con  il leasing per disporre degli aeromobili? Domanda non banale perché l’unico bene proprio di cui dispone il vettore siciliano sono gli slot su alcune delle tratte più redditizie. Intanto, continua l’odissea dei dipendenti: 540 persone di cui 440 in Cassa integrazione .

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Antonella Bersani

Amo la buona cucina, l’amore, il mirto, la danza, Milan Kundera, Pirandello e Calvino. Attendo un nuovo rinascimento italiano e intanto leggo, viaggio e scrivo: per Panorama, per Style e la Gazzetta dello Sport. Qui ho curato una rubrica dedicata al risparmio. E se si può scrivere sulla "rosea" senza sapere nulla di calcio a zona, tennis o Formula 1, allora – mi dico – tutto si può fare. Non è un caso allora se la mia rubrica su Panorama.it si ispira proprio al "voler fare", convinta che l’agire debba sempre venire prima del dire. Siamo in tanti in Italia a pensarla così: uomini, imprenditori, artisti e lavoratori. Al suo interno parlo di economia e imprese. Di storie pronte a ricordarci che, tra una pizza e un mandolino, un poeta un santo e un navigatore e i soliti luoghi comuni, restiamo comunque il secondo Paese manifatturiero d’Europa (Sì, ovvio, dietro alla Germania). Foto di Paolo Liaci

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