Economia

Come diventare Web Analyst

Il contesto in cui opera, cosa fa, come si forma, dove lavora, quanto guadagna e l'intervista a un professionista del settore

In questi ultimi anni il web è diventato un campo d’azione di fondamentale importanza per le attività di comunicazione delle aziende; i dati in merito agli investimenti in pubblicità in rete sono in continua crescita spesso a discapito dei media tradizionali. Uno degli elementi della comunicazione online che interessa in modo particolare gli addetti ai lavori è la possibilità di misurare in modo chiaro e oggettivo quanto una campagna o un’attività sia efficace e in grado di raggiungere il target. Sul web infatti tutto è analizzabile.

Dopo la professione del Digital PR , dell’E-Reputation Manager , del Content Curator , del Transmedia Web Editor  e dell'All-line Advertiser , continua il percorso attraverso i nuovi lavori della rete individuati in occasione dell’intervista  realizzata a Giulio Xhaet, autore del libro “Le nuove professioni del web” edito da Hoepli e founder di professionidelweb.it ; analizziamo qui il profilo del Web Analyst.

IL CONTESTO IN CUI OPERA

Per i reparti marketing la possibilità di misurare nel dettaglio una campagna è un aspetto importante; c’è una grande sete di dati e report per analizzare gli strumenti più adatti alla propria realtà. Inoltre questo tipo di informazioni sono rilevanti perché in grado di far capire le potenzialità della rete alle aziende che si stanno affacciando su questo grande universo. Il Web Analyst è la figura professionale deputata ad interpretare i dati e fornire analisi dettagliate sulle attività sul web.

COSA FA

Il Web Analyst si occupa di analizzare i canali web attivi durante una determinata attività - il sito web, i social media, le campagne esterne (es. banner pubblicitari), le campagne di AdWords e le altre campagne a pagamento, così come i dati raccolti dalle campagne di Direct Marketing - per interpretare i risultati rendendoli significativi per il cliente attraverso la stesura di un report chiaro, comprensibile e completo.

A livello pratico il Web Analyst comincia però a lavorare ben prima dell'analisi dei risultati; deve conoscere la struttura del sito web ed essere coinvolto nella pianificazione di tutti i canali comunicativi. Una delle parti fondamentali è saper impostare i link tracciabili in modo tale che strumenti come Google Analytics possano distinguere in maniera precisa campagne, sorgenti e mezzi di provenienza del link. Il Web Analyst analizza i dati raccolti e li interpreta per calibrare le campagne in corso e capire se tutto il lavoro di comunicazione sta funzionando come previsto proponendo eventualmente soluzioni e strategie alternative.

COME SI FORMA

Così come accade per molte professioni della rete, la formazione sul campo permette di ottenere una visione completa delle opportunità a disposizione; inoltre la pratica in aziende o agenzie già consolidate permette di aggiornarsi e testare i diversi strumenti a disposizione.

Ad oggi non esiste un corso o un master che racchiuda tutto il sapere delle infinite piattaforme a disposizione del Web Analyst. Un corso di interesse in questo ambito è “Comunicazione e web”, all’interno di Scienze della Comunicazione all’Università di Bologna che offre una preparazione sulle attività comunicative che possono essere effettuate sul web a livello professionale.

Per chi vuole assumere competenze può trovare online molto materiale; Google ha creato la Conversion University  dove sono presenti i corsi di Google che contengono tutto il know how necessario per padroneggiare al meglio Google Analytics - lo strumento più famoso per l’analisi degli accessi ai siti web - e Google AdWords, con la possibilità di ottenere una certificazione per questi prodotti. Oggi però non sono solamente i siti web a poter essere analizzati, ma anche i social media e le piattaforme di Direct Marketing.

DOVE LAVORA

Come freelance, all’interno delle aziende oppure in Web Agency. Il ruolo del Web Analyst si associa ad altre mansioni proprie del web e spesso capita che queste attività siano svolte da chi gestisce le strategie comunicative per il web, che ha una visione completa delle attività, dei mezzi e delle potenzialità degli strumenti come ad esempio il Social Media Strategist o il Marketing Manager.

QUANTO GUADAGNA

Nelle fasi iniziali può essere strategico avvicinarsi ad un’azienda che possa ripagare in know how. Solitamente per una figura junior lo stipendio può partire dai 1.000 euro mensili mentre una figura senior, che si occupa anche di altre mansioni e ruoli, le potenzialità e le soddisfazioni sono illimitate.

L’INTERVISTA

Per entrare nel merito di questo profilo professionale abbiamo intervistato Gabriele Carboni, professionista del settore:

Dove lavori e che ruolo ricopri?

Owner, Creative Director, Formatore e Social Media Strategist presso Weevo .

Ci descrivi in 5 righe il tuo percorso lavorativo per arrivare a diventare Web analyst?

Nel 2011 siamo partiti con il progetto Weevo, una digital agency che abbiamo poi costituito come società nel 2012. Per poter offrire un servizio migliore ai nostri clienti ho ottenuto la certificazione di Google Analytics e grazie anche alla passione per i nuovi media sociali, ho assunto il ruolo di Web Analyst all’interno dell’azienda.

Come hai scoperto questo lavoro?

È lui che ha scoperto me! Io mi occupo della pianificazione e della strategia di tutta la comunicazione web, e non è possibile fare questo se non si è anche in grado di analizzare ed interpretare i risultati che si ottengono.

Che tipo di persone incontri durante la tua attività professionale?

Devo ammettere che in questo settore ci sia molta confusione riguardo le figure professionali, e soprattutto le competenze. Continuo ad incontrare freelance, ma anche aziende di un certo livello, che sembrano stati gettati a forza nel web, oppure che non hanno la passione per il loro lavoro. Questo lo percepisce anche il cliente, che spesso rimane vittima di vendite "fumose"; il risultato è che il vero professionista fa fatica a proporsi.

Come si svolge una tua giornata lavorativa tipo?

Tanti direbbero che sto seduto davanti al computer a far niente, o a fare i giochini... La mattina per prima cosa apro il tablet e controllo molto velocemente le email, giusto per capire cosa mi aspetta... Mentre faccio colazione controllo Flipboard e le altre app che uso per aggiornarmi, controllo i social con Glouk, e mi avvio verso l'ufficio. Se non ho appuntamenti presso i clienti, la mattinata vola tra GMail, Hangout, InDesign, Photoshop, Glouk, Illustrator, Facebook, Linkedin, Dreamweaver, Mailup, Skype e Google Analytics; solitamente la mattina mi occupo anche della diffusione social per i clienti.

A pranzo ci concediamo 1 ora, quando possiamo, per pranzare con calma. Solitamente uso il pranzo per controllare nuovamente le varie notizie di aggiornamento, e per approfondire argomenti o idee che mi vengono durante la mattinata. Quando è possibile, dopo pranzo, ci concediamo mezz'ora di "Team Building" su World of Warcraft! (alla fine è vero, facciamo i giochini).

Il pomeriggio, se non ci sono appuntamenti, si riparte come al mattino; alcune volte passo la giornata a creare pubblicità per quotidiani o grafiche per affissioni, altre volte passo l'intera giornata sui social media. Se ho tempo verso sera riprendo in mano le news e gli aggiornamenti, e cerco di scrivere un articolo per il mio blog . Cerco sempre di staccare verso le 19, per fare una corsetta e rilassare la mente, ma puntualmente mi ritrovo un’ora dopo di nuovo davanti al tablet, oppure al notebook se ci sono cose urgenti da concludere/aggiornare.

Come è considerata questa figura in Italia?

La figura del Web Analyst è considerata, in Italia, solo dagli addetti ai lavori. Nessuna delle aziende che ho incontrato fino ad ora si immagina che possa esistere una figura dedicata solo a questa mansione. Dato che però uno dei punti di forza della comunicazione web è proprio la possibilità di analisi praticamente in tempo reale, il ruolo del Web Analyst deve per forza essere ricoperto da qualcuno, in una azienda che offre servizi per il web.

Come ti aggiorni, ci sono libri ad hoc o corsi?

Ultimamente uso molto il tablet, Flipboard, l'app di The Next Web, Twitter, e qualche blog specializzato.

Quali strumenti/programmi specifici utilizzi per questa professione?

Google Analytics per i siti web ormai è un must, ma oggi sono sopratutto i social media ad avere necessità di strumenti per l’analisi. È per questo che stiamo sviluppando Glouk, uno strumento per la gestione delle campagne di marketing sui social. Abbiamo creato un motore di analisi semantico proprietario, che analizza le hashtag e permette così di analizzare a fondo tutti i social che utilizzano queste parole chiave. Glouk è già stato scelto tra le startup innovative dell’Emilia-Romagna per SMAU Bologna e dal Sole 24 Ore per la Fiera delle Startup di Milano. Per chi volesse provare la nostra web app, ecco un invito alla beta ! Quest'anno Glouk è stato scelto da La settimana della Comunicazione di Milano, come strumento di gestione social per le campagne di comunicazione, e per gestire il Live Tweeting che verrà organizzato in collaborazione con Professioni del Web.

Quali consigli daresti ai giovani che hanno intenzione di intraprendere questa professione?

Mantenersi costantemente aggiornati, e per costantemente intendo la mattina, il mezzogiorno e la sera. Il web procede ad una velocità incredibile, bisogna stargli dietro. Iniziate con un blog e dei profili social personali, ed analizzate quelli.

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Luca Orioli

Mi chiamo Luca, classe '83, esperto di comunicazione, giornalista free lance e 'startupper' da una vita con una decina di progetti chiusi nel cassetto che stanno lentamente prendendo forma. Appassionato di fotografia e serie tv, ho una formazione umanistica e l’estremo bisogno di vedere cose nuove.
Qualche anno fa, terminata l’Università [degli Studi di Milano, laurea in Scienze dei Beni Culturali], mi sono ritrovato un po’ spaesato nell’affacciarmi sul mondo del lavoro. Leggevo annunci dove ricercavano account, responsabili risorse umane, project manager o community manager, etichette che sembravano nascondere un mondo, ma per me completamente prive di significato. Dopo diverse esperienze ho intrapreso la strada che sto percorrendo oggi, ma da quel momento è rimasta l'esigenza di tradurre in parole comprensibili il mondo delle professioni. Così nasce il mio blog, Lavoro in Corso.

Vuole essere un Virgilio nella giungla dell'impiego, una traccia per esplorare il panorama del lavoro tra professioni emergenti, opportunità sommerse, esperienze vissute e capire in cosa consiste un determinato profilo, come intraprenderlo, quale percorso fare e le competenze necessarie per arrivarci.

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