Università: dalle tasse dei fuoricorso decine di milioni di euro
Economia

Università: dalle tasse dei fuoricorso decine di milioni di euro

Abbiamo provato a calcolare quanto potrebbero incassare le università con la sovrattassa sugli studenti ritardatari: oltre 50 milioni di euro per la Sapienza di Roma. Poco più di 20 per la Statale di Milano.

Oltre 50 milioni per la Sapienza di Roma. Poco più di 20 per la Statale di Milano. Ecco quanto potrebbero incassare due importanti università se decidessero di avvalersi della sovrattassa per i fuoricorso prevista dalla spending review, che invece blocca per tre anni gli aumenti (solo inflazione) per le famiglie con reddito inferiore ai 40 mila euro l’anno.

Mentre infuriano le polemiche, e non solo da parte delle associazioni studentesche, sul provvedimento del Governo che sarà approvato alla Camera nei prossimi giorni, fare i conti sul “rendimento” dei quasi 600 mila fuoricorso italiani non è facile anche perché le variabili sono tante. Innanzitutto il provvedimento dà alle università la possibilità di tartassare i ritardatari, ma non lo impone. E già alcuni Atenei, ad esempio Padova dove i fuori corso sono circa 60 mila, hanno fatto sapere che non ci saranno aumenti. Ci sono poi le motivazioni del ritardo, chi lavora ad esempio non dovrà pagare di più, e gli effetti dello scaglione di reddito familiare certificato dall’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). Le nuove regole, ricordiamolo, prevedono una maggiorazione fino al 25% in caso di reddito inferiore a 90 mila euro; al 50% per redditi tra 90 a 150 mila euro; al 100% per i fuori corso oltre 150 mila euro.

I 598.512 fuoricorso italiani (il dato si riferisce all’anno accademico 2010/2011) rappresentano poco più del 33% degli iscritti alle università. Molti, ovviamente, arrivano a concludere gli studi: 169.776 laureati sul totale di 289.130 sono fuori corso. La maggioranza, quindi. Per farsi un’idea di quanto le Università potranno ricavare dalla nuova sovrattassa siamo andati a vedere i numeri delle Università di Roma e Milano. Alla Sapienza è già prevista una maggiorazione del 50% dopo il terzo anno fuori corso. Tolleranza sì, ma fino a un certo punto. I fuori corso sono 54.524 (dato aggiornato a luglio 2012) su circa 121 mila iscritti. Ben oltre il 40%, quindi.

In testa le facoltà di architettura (43%), Scienze Politiche, Sociologia e comunicazione (39, 94%) e Lettere e Filosofia (37,56%). A sorpresa le più virtuose sono invece Medicina e Odontiatria (11%), Farmacia (13%) e Medicina e Psicologia (29,8%). Le tasse per l’anno accademico 2011-2012 oscillano fra 2.014 e 2.188 euro, secondo il gruppo di appartenenza della facoltà (sono tre). Ipotizzando una media di 2.100 euro e una maggiorazione del 50%, la Sapienza potrebbe incassare da subito 57,250 milioni di euro.

A Milano i numeri sono molto diversi. Perché i fuoricorso sono molti meno (17.093 su 60.409 iscritti) e attualmente pagano anche meno. Le tasse, infatti, sono divise in tre scagliuoni in base all’area del corso e oscillano da un minimo di 2.943 euro a un massimo di 3.888. Per i fuori corso queste cifre variano da 2.184 a 2.846. Ipotizzando una media di 2.500 euro, se tutti dovessero pagare il 50% in più la Statale incasserebbe “soltanto” 21.366 milioni di euro in più. L’anno accademico 2012-2013 si preannuncia davvero caldo.

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Giovanni Iozzia

Ho lavorato in quotidiani, settimanali e mensili prevalentemente di area economica. Sono stato direttore di Capital (RcsEditore) dal 2002 al 2005, vicedirettore di Chi dal 2005 al 2009 e condirettore di PanoramaEcomomy, il settimanale economico del gruppo Mondadori, dal 2009 al maggio 2012. Attualmente scrivo su Panorama, panorama.it, Libero e Corriere delle Comunicazioni. E rifletto sulle magnifiche sorti progressive del giornalismo e dell’editoria diffusa.  

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