Grecia al voto: se salva l'euro salva tutti noi
Economia

Grecia al voto: se salva l'euro salva tutti noi

Le elezioni in corso in Grecia sono molto di più di un voto interno. Segneranno la svolta dell'intera Unione Europea. Se non si "socializza il debito" e si colma "l'ultimo miglio" salta tutto. L'opinione di Stefano Caselli, economista dell'Università Bocconi.

Per capire se il piano da 100 miliardi messo sul piatto dall'Unione Europea per ricapitalizzare le banche spagnole e salvare il paese dal fallimento si rivelerà la mossa giusta o l'ennesima "toppa" a un Europa ormai lacerata, bisogna aspettare l'esito delle elezioni di oggi in Grecia.

E per capire se gli sforzi messi in campo dall'Italia e dal Governo Monti ("ce la faremo da soli, senza i soldi della Germania", ha detto ieri) porteranno o meno a qualche risultato, bisogna aspettare l'esito delle elezioni di oggi in Grecia.

E ancora: per capire se gli Stati Uniti d'America o le forze asiatiche (Cina e India in testa) guarderanno ancora con favore all'Europa come partner commerciale, bisogna aspettare l'esito delle elezioni di oggi in Grecia.

Si, esatto. per capire il futuro dell'intera Eurozona e dell'euro, bisogna guardare alla piccola Grecia, un prodotto interno lordo che a malapena si avvicina a quello della sola regione Lombardia. Così piccola tra gli Stati occidentali, ma così centrale per determinarne le sorti.

"Il nuovo governo, una volta eletto, molto probabilmente chiederà subito all'Europa di rinegoziare le condizioni con cui ha avuto accesso al maxi piano di finanziamento necessario a salvarsi dalla bancarotta" spiega Stefano Caselli, economista dell'Università Bocconi di Milano. Condizioni meno generose di quelle praticate alla Spagna. "A penalizzare Atene, il fatto di aver falsificato i conti" aggiunge Caselli, "ma di certo i pesanti vincoli imposti alla Grecia non ci sono nel caso spagnolo e questo rischia di aprire un contenzioso diplomatico non indifferente. Che potrebbe spingere il paese anche fuori dall'euro ".

I mercati stanno aspettando la grande operazione, ovvero la "socializzazione del debito", come la definisce Caselli. "Se non si arriva a un'unificazione della strategia di cura del debito, salta tutto".

Bisogna completare "l'ultimo miglio", portare a termine l'unione politica e a quel punto "i benefici degli sforzi fatti da quando è stata creata la Ue fino a oggi e soprattutto negli ultimi mesi per tentare di uscire dalla crisi ci consentiranno di incassare il dividendo" taglia corto Caselli.

Siamo al momento della svolta. "O si fa il salto, o smantelliamo tutto". E allora il disastro finale è scritto e varrà per tutti, "Germania compresa" sottolinea Caselli.

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Ilaria Molinari

Sono nata a Roma, ma Milano mi ha adottata ormai da tempo. Sono web content manager di Panorama.it e di Iconmagazine.it. Ma niente mi rilassa di più che cantare, leggere e viaggiare. Dunque canto, leggo, viaggio. "Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi" (Marcel Proust)

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