In Fiat anche i sindacati promuovono il piano Marchionne
Imagoeconomica
Economia

In Fiat anche i sindacati promuovono il piano Marchionne

La Uil guidata da Rocco Palombella afferma: "Noi ci fidiamo di lui" - Il piano

Il segretario generale dei metalmeccanici della Uil Rocco Palombella non nasconde certo la propria soddisfazione dopo gli annunci di Sergio Marchionne di voler rilanciare gli investimenti in Italia nel settore auto. “Noi ci fidiamo di lui, anche perché le sue parole di ieri rappresentano per noi il risultato positivo di un intenso e faticoso lavoro di trattativa portato avanti in questi anni”. Una soddisfazione che suona anche come una sorta di rivincita nei confronti di chi invece nel recente passato ha sempre osteggiato le intese sindacali raggiunte con il Lingotto.

GLI EFFETTI DEL PIANO MARCHIONNE IN ITALIA

“Direi che noi non solo ci fidiamo di Marchionne – ribadisce con orgoglio il leader della Uilm – ma riteniamo i piani di investimento presentati ieri la fine di un percorso che è stato, sì complicato, ma che non poteva che chiudersi in questo modo”. D’altronde, fa notare ancora Palombella, in altri settori industriali strategici come quello della siderurgia o degli elettrodomestici, gli imprenditori scappano, mentre invece per l’auto qualcuno decide di investire. E non stiamo parlando certo di bruscolini. “Lo dimostrano i 5 miliardi di euro disponibili per Alfa Romeo ed i 2 miliardi per Maserati – sottolinea il segretario generale della Uilm -, scelte che rendono completamente operative tutte le potenzialità dei siti di Cassino e Mirafiori. Tutto ciò significa futuro per gli 80mila addetti del Gruppo che hanno registrato migliaia di ore di cassa integrazione ed ora ritornano alla piena produzione”.

FIAT, UN'IMPRESA CHE ORMAI GUARDA AL MONDO

Certo, scorrendo i vari capitoli del piano industriale della nuova Fca presentato ieri da Marchionne, risulta anche chiaro che in Italia la Fiat abbandonerà qualsiasi prerogativa produttiva legata al segmento delle utilitarie, insieme al peraltro già previsto addio al marchio Lancia. “Questo è sicuramente l’unico aspetto negativo della nuova strategia del Lingotto – sottolinea ancora Palombella -. Non bisogna però dimenticare che a Pomigliano invece si continuerà a costruire la Panda, che nell’ambito del segmento C sta dando ottimi risultati. Se verranno sfruttate a pieno le potenzialità di questo modello, aumentando anche le versioni commercializzate, sicuramente si potrà arrivare alla piena occupazione anche nello stabilimento campano”.

ALFA ROMEO, L'ASSO NELLA MANICA DI MARCHIONNE

In ogni caso le prospettive lavorative i dei singoli siti produttivi presenti in Italia, al netto delle dichiarazioni di Marchionne che ha assicurato che nessuno dei dipendenti del nostro Paese verrà lasciato a casa, saranno l’oggetto principale di confronto delle prossime settimane. “Quelle presentate ieri da Marchionne, a cui si aggiungeranno i piani per Cnh Industrial di cui si parlerà domani –fa notare in proposito Palombella –, sono ancora considerazioni di carattere generale. Da qui alla fine del mese noi abbiamo chiesto una serie di incontri per definire il futuro di ognuno dei singoli stabilimenti Fiat del nostro Paese. E’ in quella sede che si chiariranno ancora meglio le strategie produttive del Gruppo”. E anche, c’è da sperarlo, il futuro professionale di migliaia di lavoratori che oggi non possono che guardare con fiducia ai programmi svelati da Marchionne a Detroit. Il tempo ci dirà se si tratta solo di promesse o di progetti industriali davvero realizzabili.

ALTO DI GAMMA, SI RICOMINCIA DALLA MASERATI

I più letti

avatar-icon

Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

Read More