Disoccupazione, contratti e povertà: i temi caldi tra Giovannini e i sindacati
Economia

Disoccupazione, contratti e povertà: i temi caldi tra Giovannini e i sindacati

Il ministro del Lavoro inizia il confronto parti sociali, in un quadro sociale preoccupante con 15 milioni di disagiati e quasi un giovane su quattro che non studia né lavora.

Oltre 1 milione di disoccupati in più rispetto a 5 anni fa, circa 15 milioni di persone che vivono un disagio per motivi economici e un record assoluto per i Neet (not in education, employment or training), cioè i giovani che non studiano e non lavorano, i quali hanno ormai raggiunto i 2,25 milioni di unità, con una incidenza di quasi il 24% nella fascia di età tra 15 e 29 anni. Sono i dati drammatici sulla situazione sociale in Italia, fotografata dall'Istat nel rapporto annuale per il 2013. Le cifre diffuse dall'istituto nazionale di statistica, tutt'altro che rassicuranti, fanno da sfondo al vertice di oggi tra le parti sociali e il ministro del lavoro, Enrico Giovannini . assenti però i big di Cgil, Cisl e Uil.

Per il momento, Giovannini ha deciso di accantonare altri argomenti che sono nell'agenda del governo come le pensioni, per mettere invece al primo posto i temi del lavoro e in particolare la disoccupazione giovanile, che in Italia è ormai vicina al 40%. Inoltre, secondo l'Istat, c'è purtroppo un aumento preoccupante della disoccupazione cronica: il 53% dei senza-lavoro, infatti, è “ a spasso” da più di 12 mesi, contro il 44% della media europea.

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Per questo, le linee di azione di Giovannini si indirizzeranno principalmente su due binari. Il primo punterà a far partire al più presto i piani di inserimento professionale per i giovani come il sistema delle youth guaranthee euopee che, secondo le intenzioni delle autorità di Bruxelles, dovrebbero partire però soltanto nel 2014. La speranza è che il governo Letta, sull'onda dell'emergenza sociale italiana, riesca a mettere in cantiere questi programmi un po' prima del previsto, strappando qualche concessione ai partner dell'Ue.

Il secondo binario su cui sembra intenzionato a muoversi Giovannini riguarda i possibili ritocchi all'ultima riforma del lavoro, che porta la firma dell'ex-ministro del welfare, Elsa Fornero. L'obiettivo è rimuovere alcuni vincoli che la legge Fornero ha imposto ai contratti di assunzione flessibile (a tempo determinato o sotto forma di collaborazione), i quali rappresentano spesso l'unica occasione di lavoro sul mercato, soprattutto per i giovani. E' proprio su questo punto che il confronto tra il ministro e i sindacati potrebbe non filare del tutto liscio. Cgil, Cisl e Uil sono disponibili a una revisione della riforma Fornero ma non vogliono neppure un azzeramento di certe regole contro la cosiddetta “flessibilità cattiva” e un ritorno alla legge Biagi. Il Nidil Cgil, la sigla dei lavoratori atipici che fa capo al sindacato di Susanna Camusso, difende per esempio le nuove regole introdotte per le collaborazioni a progetto, mentre considera già troppo blande quelle contro le false partite iva, cioè le forme di lavoro autonomo che si svolgono presso un'unica azienda committente e che, di fatto, spesso mascherano un rapporto da dipendente con forti vincoli di subordinazione.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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