Carta riciclata, il regno di Bruno Zago
Economia

Carta riciclata, il regno di Bruno Zago

Recuperando carta e cartone in tutta Europa e rilanciandola ha creato un gruppo da 300 milioni di euro

Nel Nord-Est c’è un leit motiv ricorrente, più o meno riassumibile così: del maiale non si butta via niente e la salsiccia che faccio io deve essere più buona e bella di quella dei miei concorrenti.

Il ritornello si rincorre spesso nelle assemblee delle unioni confindustriali territoriali, nelle interviste e nelle storie delle piccole e medie imprese. Eppure, mai aveva trovato una così perfetta identificazione come nel caso del Gruppo trevigiano Pro.Gest, oltre 300 milioni di fatturato nel 2011 coprendo tutta la filiera del riciclo della carta.

Bruno Zago, titolare e fondatore, ha cominciato raccogliendo carta da macero e a preformare cartoni per focacce quando aveva  10 anni. E non si è più fermato. Su quel cumulo di carta adesso poggiano 19 aziende e un migliaio di dipendenti. E Zago, oggi 62enne, rè ancora felice di riprendersi cartoni da pizza in tutta Europa insieme tra tanti fogli, ritagli e giornali che poi si ritrasformano non soltanto in cartone ondulato, ma in carta igienica e fazzoletti griffati (25 marchi tra cui Hello Kitty, i Puffi, Tom&Jerry, Panini e Barbie) e packaging sofisticato per Ferrari e adesso anche mobili da arredamento .“Li vendiamo a Parigi, negli Stati Uniti ma il progetto di esportazione non si ferma qui” spiega il titolare “Il prossimo passo sarà l’esplorazione del nord Europa, Paesi scandinavi in particolare in quanto molto sensibili alle tematiche ambientali e del riciclo”.

Crisi? No, Pro.Gest non la conosce. Ha la materia prima. La liquidità (il fatturato è cresciuto del 10 per cento nel 2011 e del 54 per cento nel 2010) e soprattutto una teoria: “Tutto si può innovare, nulla si butta”. Non a caso il gruppo ha anche brevettato un tipo di carta idrorepellente, copertine speciali e novità con cui parteciperà alla prossima edizione di “Ecomondo” a Rimini. “Il nostro segreto è stato sempre quello di reinvestire nell’azienda, consapevoli della nostra specializzazione e della concorrenza. Se siamo italiani, lo siamo anche per il nostro buon gusto e qualità.

Quindi, è bastato applicare questo concetto e sono nate confezioni e oggetti di design in carta riciclata” continua Zago. “Potrà anche sembrare banale, ma dobbiamo insistere sulle nostre qualità. Non possiamo fare tutti la stessa cosa, prodotti omologati. E soltanto dopo possiamo anche parlare di tasse, credito, internazionalizzazione”.

Zago traduce tutto in massime: “Qui bisogna fare l’oro con l’argento” dice convinto. E quello che sembra il sogno di un alchimista, nella pratica di  Pro.Gest significa addobbi natalizi per Oviesse e Coin, stand fieristici per la Pelican, progetti con Feltrinelli e Ferrari e nuove lampade e sedie in cartone e materiale riciclato che andranno in distribuzione il mese prossimo negli Stati Uniti. “Facendo due conti, noi facciamo rinascere a nuova vita circa un milione di tonnellate di carta riciclata l’anno e gli stabilimenti vengono sempre tenuti al passo con i nuovi standard di risparmio energetico e tutela ambientale. Anche questo è pensare al domani, di tutti e dell’immagine dell’azienda stessa”.

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Antonella Bersani

Amo la buona cucina, l’amore, il mirto, la danza, Milan Kundera, Pirandello e Calvino. Attendo un nuovo rinascimento italiano e intanto leggo, viaggio e scrivo: per Panorama, per Style e la Gazzetta dello Sport. Qui ho curato una rubrica dedicata al risparmio. E se si può scrivere sulla "rosea" senza sapere nulla di calcio a zona, tennis o Formula 1, allora – mi dico – tutto si può fare. Non è un caso allora se la mia rubrica su Panorama.it si ispira proprio al "voler fare", convinta che l’agire debba sempre venire prima del dire. Siamo in tanti in Italia a pensarla così: uomini, imprenditori, artisti e lavoratori. Al suo interno parlo di economia e imprese. Di storie pronte a ricordarci che, tra una pizza e un mandolino, un poeta un santo e un navigatore e i soliti luoghi comuni, restiamo comunque il secondo Paese manifatturiero d’Europa (Sì, ovvio, dietro alla Germania). Foto di Paolo Liaci

Scrivimi a: antbersani@alice.it

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