Economia

Calvizie: da Jeff Bezos a Steve Ballmer significa successo

Uno studio dimostra che gli uomini senza capelli raggiungono più di altri posizioni di leadership

Meno capelli, più successo. La nuova (inattesa) equazione porta la firma della Wharton Business School . Albert Mannes , docente della prestigiosa scuola dell’Università di Pennsylvania, ha scoperto infatti che gli uomini che hanno perso i capelli o che si radono (per via di una calvizie incipiente) appaiono più mascolini, dominanti e, conseguentemente, dotati di un maggiore potenziale di leadership.

Un risultato che potrebbe spiegare il trend americano del taglio di capelli da “trip del potere” sfoggiato da Steve Ballmer, ceo di Microsoft (non a caso, soprannominato “testa di proiettile”) e Jeff Bezos, fondatore di Amazon che, alla luce della ricerca, appaiono adesso come l’avanguardia di un movimento del liscio, lucido e di successo.

L’idea della ricerca nasce da un caso personale. “Dopo aver combattuto per un po’ con la calvizie – ricorda Mannes – ho deciso di radermi i capelli, ma il mio nuovo look ha avuto una conseguenza inaspettata: le persone hanno iniziato a trattarmi con più deferenza”.

Il test che dimostra l'ipotesi è stato condotto mostrando ai partecipanti oltre trecento foto di uomini i cui capelli erano stati rimossi digitalmente. Nella maggior parte dei casi, gli uomini senza capelli erano percepiti come dominanti, più alti e forti che non nella versione con i capelli. La conclusione, per Mannes, è ovvia: gli uomini con la testa rasata risultano ipermascolinizzati proprio in relazione alle figure di soldati e di attori di Hollywood come Bruce Willis.

Risultato: “Si può generalizzare dicendo che la percezione della leadership e dei tratti collegati, come la dominanza, possono emergere da caratteristiche peculiari che poco o nulla hanno a che fare con la leadership”, scrive l’autore. Secondo The Wall Street Journal che ha riportato la notizia, alcuni manager riferiscono che questo stile li fa sembrare più giovani o, quanto meno, fa sembrare la loro età meno evidente e gli dà un più grande senso di sicurezza rispetto al riporto.

“Non dico che rasare la propria testa sia la chiave del successo – ha commentato Seth Godin , imprenditore e saggista che da vent’anni sfoggia questo look -, ma è un modo per dimostrare non si cerca di essere qualcosa diverso da ciò che si è, ma soprattutto che si trae il massimo da quello che si ha”. Come ultima nota destinata agli uomini che soffrono di calvizie (circa un terzo degli over 45 negli Stati Uniti, pari a circa 35 milioni di americani), Mannes sottolinea che una calvizie incipiente è percepita come meno attraente e meno giovanile.

La spiegazione, secondo Michael Cunningham , professore dell’Università di Louiseville, nel Kentucky, che ha studiato la percezione sociale della calvizie, c’è: “La calvizie è il modo che ha la natura di dire al mondo che uno è sopravvissuto. Radere i capelli è un messaggio deliberato che veicola i concetti di aggressività, competività e dimostra la volontà di resistere le norme sociali”.

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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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