BlaBlaCar, un'idea per il Car sharing
David Lefevre, BlaBlaCar
Economia

BlaBlaCar, un'idea per il Car sharing

Olivier Bremer, country manger per l'Italia, spiega l'origine e il futuro dell'attività di car sharing che ha già coinvolto investitori come Accel Partner

Aereo? Treno? Non solo. C'è un modo più conveniente e più ecologico, e forse anche più divertente, di viaggiare: quello di condividere i tragitti in auto con dei perfetti magnifici sconosciuti, dividendo i costi della benzina ed, eventualmente, dell'autostrada.

Con i passaggi in auto i viaggiatori risparmiano, le emissioni dannose all'ambiente si riducono e soprattutto si fanno soldi. Complice la recessione economica anche in Italia sta spopolando l'idea di cercare e offrire passaggi suddividendo le spese. Bando alle paure, chi lo ha provato non torna indietro. È una nicchia di mercato ancora poco battuta, ma che, a maggior ragione, può rendere ricchi gli attuali investitori.

Certo su alcune "rotte", come la Milano-Roma, l'agguerrita concorrenza ha reso abbordabili persino i voli aerei (non più solo di Alitalia , ma oggi anche di Easyjet ...) e l'avvento di Italo , ha moltiplicato le offerte sui treni  monopolio delle Ferrovie dello Stato . Ma, al di fuori di piccole aree felici, per lo più muoversi in Italia con i mezzi pubblici è decisamente costoso. In macchina da soli, anche peggio considerando il caro petrolio e le crescenti tariffe dei caselli autostradali. 

Per questo fioriscono iniziative strutturate come quella di BlaBlaCar che mettono in contatto, online e in tempi rapidissimi, domanda e offerta. Sul sito gli automobilisti possono pubblicare i tragitti da percorrere, evidenziando le proprie richieste (niente fumatori ad esempio, graditi compagni di viaggio silenziosi "Bla" o chiacchieroni "BlaBlaBla" ) e la propria disponibilità a deviare dal percorso stbilito per agevolare i propri passeggeri. A loro volta i passeggeri possono pubblicare on line la richiesta dei percorsi desiderati e delle rispettive esigenze. Come in tutto il mondo "social", al termine dell'esperienza, gli utenti possono esprimere il proprio gradimento sul compagno di viaggio a sorpresa.

Di numeri, o meglio di numeri "ufficiali", ancora non ce ne sono. "Complessivamente il gruppo, presente in dieci Paesi europei, conta su 3 milioni di utenti registrati. E anche in Italia, dove siamo ancora in fase di start up, l'entusiasmo per l'iniziativa è tangibile e in decisa crescita. Lo si vede dalla pagina Facebook e anche dall'aumento delle offerte di passaggi sulla piattaforma online. Ma non abbiamo a disposizione numeri relativi ad un singolo Paese" spiega a PanoramaOlivier Bremer, country manger per l'Italia della società.

L'Italia oggi è un Paese che offre notevoli opportunità al business. Al di là della recessione che fa avvertire ancora di più il caro benzina, si contano 36 milioni di auto di cui l'80% viaggia con il solo conducente. Si tratta quindi di gestire un'organizzazione che offra, a prezzi concorrenziali, posti auto che rimarrebbero costosamente vuoti. "Superato lo scoglio iniziale relativo al timore di far posto a uno sconosciuto in uno spazio privato come l'auto, il risparmio è presto detto" spiega Bremer. In media i passaggi costano 5 euro ogni cento chilometri. Il sito fornisce una forchetta di prezzi entro cui muoversi ....non è infatti previsto lo scopo di lucro, non almeno da parte di autisti e passeggeri!. La tratta Milano-Roma costa tra i 29 e i 40 euro (rispetto alle tariffe di Trenitalia che, sempre sul 30 maggio, vanno dai 49 agli 86 euro)

BlaBlaCar, fondata nel 2006, opera ormai in dieci Paesi, con siti web in sette lingue. La storia della società tricolore ha però una sua peculiarità: Bremer aveva avviato in autonomia un proprio percorso, fondando nel 2010 postoinauto.it (un sito nel 2011 arriva a totalizzare 100mila posti in auto), prima di decidere di entrare, a marzo del 2012, nel network internazionale di BlaBlaCar, rimanendo poi nel gruppo come country manager. "L'esperienza locale è fondamentale per capire i problemi e gli eventuali ostacoli all'espansione dell'attività. Si consideri che, mentre in Italia il problema principale per l'utente è la sicurezza, in Gran Bretagna il timore maggiore legato a un viaggio con uno sconosciuto è relativo agli argomenti di conversazione" spiega l'imprenditore.

Insomma le prospettive non  mancano. E infatti in BlaBlaBla sono entrati, nel corso degli anni, gli investitori istituzionali. Una anno fa addirittura, il sito europeo ha infatti raccolto 10 milioni di dollari da Accel Partners (venture capital specializzato in start up che gestisce quasi 9 miliardi di dollari asset). Quanto al futuro, le fonti di ricavo saranno sostanzialmente tre per la società: la pubblicità, le commissioni sulle transazioni e gli accordi con le singole societario per predisporre piattaforme dedicata i tragitti verso il luogo di lavoro. Il modello di business funziona già in Francia. "In Italia ci vorrà un po' più di tempo. L'iniziativa deve prima svilupparsi" conclude Bremer.

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Cinzia Meoni