Alibaba a Wall Street: tutti i numeri
PETER PARKS/AFP/Getty Images
Economia

Alibaba a Wall Street: tutti i numeri

Con 700 milioni di utenti registrati e 248 miliardi di fatturato, l'Ipo di Jack Ma potrebbe raccogliere 20 miliardi di dollari

Dopo un anno di preparativi, il colosso cinese dell'e-commerce è quasi pronto per sbarcare a Wall Street, e gli investitori già si fregano le mani per le opportunità che quella che si preannuncia come la quotazione dell'anno potrebbe offrire.

Quella di Jack Ma, il fondatore e amministratore delegato di Alibaba, potrebbe passare ricordata per sempre come una delle operazioni finanziarie più grosse di tutta la storia di Wall Street, e bastano un paio di numeri per capirlo. Il fatturato del gigante di Hangzhou, che oggi è pari a 248 miliardi di dollari, ovvero più di Ebay e Amazon messi insieme, è destinato ad aumentare in pochissimo tempo di un altro cinquanta per cento. L'azienda cinese conta niente meno che 21mila dipendenti, più della somma di quelli di Yahoo! e Facebook.

Del resto, Alibaba ha conquistato da tempo il primo posto nella classifica cinese delle aziende con il giro d'affari più alto, e il fatto che il mercato dell'e-commerce cinese non solo sia il più grande del mondo, ma sia anche destinato a continuare a crescere a ritmi rapidissimi, fa ben sperare per futuro della compagnia. L'11 novembre del 2012 viene ancora ricordato come giornata record per Alibaba, con 3,06 miliardi di dollari guadagnati in meno di 24 ore. Eppure, le opportunità che performances straordinarie come queste continuino a ripetersi negli anni sono tantissime. Nella Repubblica popolare sono già più di 240milioni i cinesi che fanno regolarmente acquisti in rete, e il trend di crescita degli ultimi anni è stato di circa 48 milioni di utenti in più all'anno. A questi ritmi, nel 2012 il volume di affari dell'e-commerce cinese dovrebbe raggiungere la cifra record di 600 miliardi di dollari. Cifre, queste, che sono diventate ancora più realistiche da quando il governo di Pechino ha deciso di creare all'interno del Ministero del Commercio un dipartimento dedicato proprio all'e-commerce, sia dal punto di vista della promozione che da quello della sicurezza. La Cina ha iniziato la sua campagna a favore dello sviluppo del mercato interno qualche anno fa, con l'obiettivo di spostare il motore della crescita economica nazionale dalle esportazioni ai consumi nazionali. Un cambiamento di priorità che inevitabilmente finisce col favorire aziende come quella di Jack Ma, che gestisce già il 60 per cento del traffico commerciale cinese.     

Il valore ufficiale dell'Offerta pubblica di vendita presentato da Alibaba è di un miliardo di dollari, ma secondo gli analisti queste stime sono troppo caute, perché il colosso cinese potrebbe raccogliere una cifra addirittura venti volte più alta. La raccolta fondi è stata affidata a cinque tra i più prestigiosi istituti di credito del pineta, Credit Suisse, Deutsche Bank, Goldman Sachs, JpMorgan Chase e Morgan Stanley, ai quali è stato promesso un compenso equivalente all'1 per cento del capitale che saranno effettivamente in grado di raccogliere.

Gli utenti registrati su Alibaba sono oggi 700 milioni, ma dietro il successo della piattaforma di Jack Ma non c'é solo l'e-commerce. I cinesi, ormai lo abbiamo imparato, non amano importare le innovazioni tecnologiche dell'Occidente. O meglio, vogliono utilizzarle a patto che venga messa a loro disposizione una versione cinese delle stesse. Jack Ma lo ha capito, ed è riuscito a fidelizzare i suoi utenti proprio offrendo loro, oltre a una piattaforma su cui gestire gli acquisti online, un sistema di archiviazione dati cloud, uno di messaggistica istantanea, uno di musica streaming, uno di trasporti, uno per gestire i pagamenti, e un modello di microblogging. Forse è stato proprio dopo aver raggiunto la consapevolezza che il suo successo in Cina non ha rivali che Jack Ma ha deciso di sbarcare sulla borsa di New York anziché su quella di Hong Kong. L'attesa di questa maxi Ipo ha già sollevato un enorme polverone, e chissà cosa succederà da qui a quando verrà completata. Ebbene, c'é forse un modo più efficace di questo per farsi conoscere e conquistare nuovi clienti in mercati in cui la realtà di Alibaba è ancora sconosciuta?

 

I più letti

avatar-icon

Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

Read More