Perché la disoccupazione scende (e forse scenderà ancora)
Grafico a cura di Stefano Carrara.
Economia

Perché la disoccupazione scende (e forse scenderà ancora)

Incoraggianti i dati di dicembre (più 93mila occupati) che non incorporano ancora gli effetti degli sgravi fiscali e del contratto a tutele crescenti

Cala la dosoccupazione a dicembre. Ed è buon segno. Non solo per il numero assoluto di persone che hanno trovato un posto di lavoro, 93mila tra novembre e dicembre, non solo per la percentuale di senza lavoro, che passa da 13,3 a 12,9% e non solo perché cala anche significativamente il tasso di giovani senza lavoro, dal 43 al 42%, ma soprattutto prchè i dati non incorporano gli effetti degli sgravi fiscali sui nuovi assunti e nemmeno gli effetti del nuovo contratto a tutele crescenti che, a oggi, ancora non è disponibile per le imprese.

Quindi sembra giustificato l’entusiasmo sia del premier Matteo Renzi, anche perché il numero degli occupati sale a 22 milioni e 422mila, valori simili a quelli di settembre 2014 e anche perché, come sottolinea, le persone che hanno trovato un posto di lavoro in tutto il 2014 sono state 109mila.

Nel grafico il confronto tra i dati sulla disoccupazione mensile tra il 2013 e il 2014. I dati all'interno di ogni singola colonna rappresenta il dato sul tasso della disoccupazione giovanile, quelli all'esterno quelli sulla disoccupazione totale.

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Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

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