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Economia

Nota al Def: ecco come Padoan pensa di rispettare le stime

Dopo il giudizio di Banca d'Italia di "eccesso di ambizione", il ministro dell'economia risponde: "Non è una scommessa, sono numeri"

"Confermo le stime della crescita del pil all'1% per il 2017" ha dichiarato oggi Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia, in audizione in Parlamento sulla Nota al Def e in risposta alle valutazioni dubbiose e cautelative espresse da Bankitalia. "Il Pil programmatico non è una scommessa. È la stima dell'effetto che la manovra produce sul prodotto".

Padoan appare deciso e sicuro nel difendere tutti i numeri e le valutazioni presentate nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Def), preludio alla Legge di stabilità che verrà discussa nei prossimi giorni.

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La cautela che manca, secondo Banca d'Italia

La linea difensiva di oggi arriva in risposta ai dubbi espressi da Banca d'Italia e Corte dei Conti che ieri avevano giudicato troppo "ambizioso" il quadro delineato per l'economia italiana nella Nota stessa e il contesto generale troppo "fragile" per essere ottimisti sul futuro. Insomma, le due istituzioni chiedevano maggiore cautela.

L'appello, unito all'invito a puntare su investimenti e revisione di spesa, oltre che su qualche privatizzazione, arriva dopo che le due istituzioni hanno studiato la Nota. Luigi Federico Signorini, vice direttore generale di Banca d'Italia, in Parlamento ha dichiarato che la crescita del pil prevista nel Def all'1% nel 2017 "è significativamente maggiore di quella del quadro tendenziale". Dunque "ambiziosa" anche se non "sovrastimata".

Significa che non è impossibile raggiungere quegli obiettivi ma è molto difficile ed è richiesta una manovra molto ben ponderata.

In particolare, "il Governo prospetta per l'anno prossimo una crescita del pil nettamente più elevata (0,4 punti in più di quest'anno) e un'inflazione più bassa (0,8 punti in meno)". La previsione dell'esecutivo "è basata su una composizione della manovra sulla quale la Nota non fornisce informazioni di dettaglio. Per conseguire il risultato, la prossima legge di bilancio dovrà essere definita con grande cura".

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Il messaggio che arriva anche dalla Corte dei Conti a commento della Nota al Def è piuttosto in linea con quello di Bankitalia. I margini sono "stretti" dice il presidente Arturo Martucci di Scarfizzi, secondo cui "la valutazione della congruenza e realizzabilità delle coperture" sarà "un esercizio impegnativo". Attenzione dunque massima alla spending review che "potrebbe rivelarsi fattore chiave" per trovare le coperture in una fase economia fragile e rischiosa.

La risposta del Ministro Padoan

Ma Padoan non tentenna neanche un secondo. La crescita - ha dichiarato in Parlamento - ''è ambiziosa ma realizzabile. Questa ambizione è sostenuta da una manovra che da un boost, una spinta alla crescita. Il saldo di bilancio corretto per gli effetti del ciclo economico nel 2017 viene stimato sullo stesso livello del 2016 (1,2%) ed è in linea con un percorso di consolidamento delle finanze pubbliche".

"L'effetto netto della manovra per il 2017 - ha aggiunto - viene stimato in circa 7 miliardi di euro di maggiore ricchezza prodotta, lo 0,4 per cento" portando il valore programmatico del Pil all'1%. Le misure misure aggiuntive che arriveranno con la prossima legge di Bilancio "per sostenere la crescita" vanno, ha ribadito Padoan, dagli "incentivi agli investimenti, all'innovazione, ricerca e sviluppo" al "supporto alle piccole e medie imprese", dai "maggiori investimenti pubblici" alle "iniziative di sostegno alla famiglia e alle pensioni basse"

Inoltre "la diminuzione dell'indebitamento netto, avviata nel 2014, si conferma anche nel 2017. Il deficit - ha sottolineato - scende. 

Il mix tra politica di bilancio e riforme strutturali

"La manovra - ha aggiunto - è costruita con la cura spesso invocata dal presidente della Bce e richiamata ieri durante l'audizione della Banca d'Italia". Il governo in questi anni, ha ricordato Padoan, "è intervenuto con un mix di interventi che agiscono simultaneamente sul piano della politica di bilancio e sul piano delle riforme strutturali, piani che si sostengono reciprocamente". È questo mix "presente anche nella manovra di finanza pubblica 2017" che "consente di spingere la crescita. Il sostegno coordinato delle diverse componenti della domanda e dell'offerta contemplato nella manovra consentirà di amplificare gli effetti degli interventi congiunturali e di rafforzare quelli degli interventi strutturali".

Padoan ha poi sottolineato come "resta ferma l'intenzione del governo di proseguire con il programma di dismissioni del patrimonio immobiliare e di privatizzazioni, frenato quest'anno dalle condizioni di elevata volatilità dei mercati".

La reazione lenta alla crisi

"Il ritmo della ripresa - ha proseguito - riflette il rallentamento dell'economia globale ed europea insieme all'insufficiente azione di riforma dell'economia italiana negli anni precedenti la crisi. Inoltre anche le riforme implementate richiedono tempo per dispiegare appieno il loro effetto", ha osservato il ministro. "Nel quadro programmatico gli investimenti pubblici crescono ulteriormente e progressivamente portando l'incidenza sul Pil dal 2,2% del 2016 al 2,6% nel 2020". Un processo che "sosterrà nell'immediato la crescita e contribuirà ad elevare la produttività. Nel prossimo triennio l'indebitamento netto verrà quindi utilizzato per finanziare gli investimenti pubblici".

Il referendum

Infine una nota: "Vi assicuro che c'è il mio impegno costante a difendere l'immagine dell'Italia a livello internazionale con i fatti e con i miei statement. Se c'è un timore nei mercati per l'esito del referendum non è qualcosa che ho messo in giro io. Questo tipo di valutazione è qualcosa che le banche di investimento fanno da sole, purtroppo ormai da molte settimane"(AGI/ANSA)

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