Economia

Lunga vita al Made in Italy – Il ruolo dell’artigianato di qualità

Le parole più inflazionate con cui gli stranieri usano descrivere l’Italia e gli italiani le conosciamo un po’ tutti, da pizza a mandolino fino a mafia, o ancora un recente spot pubblicitario uscito nei paesi del nord in cui …Leggi tutto

Le parole più inflazionate con cui gli stranieri usano descrivere l’Italia e gli italiani le conosciamo un po’ tutti, da pizza a mandolino fino a mafia, o ancora un recente spot pubblicitario uscito nei paesi del nord in cui veniva raffigurato il tipico – secondo loro – uomo italiano, tutto mamma e spaghetti.

Dire che non mi sento molto ben rappresentato da questi stereotipi ha poca importanza, se dall’estero ci vedono così vuol dire che nel corso dei decenni avranno avuto modo di recepire elementi che andavano in questa direzione.

L’Italia, dall’altra parte, viene però da sempre anche vista come patria dell’eccellenza in numerosi settori, dalla moda al food solo per citarne un paio, dove la creatività, la qualità e la cura per i dettagli dominano incontrastati, in generale quindi l’aspetto artigianale italiano ha fatto scuola.

Buona parte del cuore pulsante dell’economia italiana infatti è costituito dalle micro imprese e dalle cosiddette PMI, piccole medie imprese diffuse su tutto il territorio nazionale. Imprese di questo tipo rappresentano l’espressione contemporanea della qualità e originalità artigianale, tutta italiana, che da sempre contraddistingue il nostro paese.

Da una recente indagine di Astraricerche commissionata dalla Fondazione Cologni dei mestieri d’arte, in merito alla percezione dei mestieri d’arte in Italia, viene analizzato il futuro dell’alto artigianato d’eccellenza italiano e si prospetta una netta rivalutazione rispetto al passato con un conseguente:

- apporto alla ricchezza generata dal Paese

- sbocco per l’occupazione e opportunità di crescita professionale per le giovani generazioni

Dalla ricerca emerge come l’artigianalità sarà una carta fondamentale da giocare nella competizione globale. Nonostante l’attuale situazione economica e l’omologazione dei gusti e dei prodotti, il 70% degli intervistati vede come probabili una riscoperta e un rilancio in grande stile dell’artigianato artistico di eccellenza.

Tra gli elementi che portano a queste considerazioni troviamo la non delocalizzabilità all’estero di saperi e manualità specificamente italiane e nella futura crescita della domanda internazionale di prodotti di elevata qualità, originali ed esclusivi.

Secondo il 64% degli intervistati, sempre più giovani sentiranno il richiamo di mestieri antichi e di prestigio, considerati integrabili con le nuove tecnologie in una sintesi di antiche manualità e tecnologie digitali.

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Luca Orioli

Mi chiamo Luca, classe '83, esperto di comunicazione, giornalista free lance e 'startupper' da una vita con una decina di progetti chiusi nel cassetto che stanno lentamente prendendo forma. Appassionato di fotografia e serie tv, ho una formazione umanistica e l’estremo bisogno di vedere cose nuove.
Qualche anno fa, terminata l’Università [degli Studi di Milano, laurea in Scienze dei Beni Culturali], mi sono ritrovato un po’ spaesato nell’affacciarmi sul mondo del lavoro. Leggevo annunci dove ricercavano account, responsabili risorse umane, project manager o community manager, etichette che sembravano nascondere un mondo, ma per me completamente prive di significato. Dopo diverse esperienze ho intrapreso la strada che sto percorrendo oggi, ma da quel momento è rimasta l'esigenza di tradurre in parole comprensibili il mondo delle professioni. Così nasce il mio blog, Lavoro in Corso.

Vuole essere un Virgilio nella giungla dell'impiego, una traccia per esplorare il panorama del lavoro tra professioni emergenti, opportunità sommerse, esperienze vissute e capire in cosa consiste un determinato profilo, come intraprenderlo, quale percorso fare e le competenze necessarie per arrivarci.

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