La Russia è in crisi: i ricchi scappano a Londra
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Economia

La Russia è in crisi: i ricchi scappano a Londra

I finanzieri russi che hanno deciso di abbandonare il Paese d’origine per la City valgono almeno 400 milioni di euro. E sono in aumento

Se la crisi morde, meglio emigrare. È questo quello che stanno pensando molti imprenditori russi, che stanno cercando le vie più veloci per uscire dalla Federazione Russa, data l’incertezza economica e la debolezza del rublo. La meta preferita è Londra, ma anche Canada, Cina o Finlandia non scherzano. Solo nel Regno Unito sono arrivati dai cittadini russi almeno 324 milioni di sterline, più di 400 milioni di euro, nei primi nove mesi dell’anno. L’importante è andare laddove si può lavorare con valute più forti, mercati non isolati e più libertà d’azione. Con buona pace della madre patria. 

Nei primi mesi del 2014 sono stati concessi 162 visti a investitori russi


Chi ha chiesto i visti

La notizia non deve stupire. Che Londra fosse una destinazione amata dai russi era risaputo da tempo. Ma che così tanti imprenditori, e finanzieri, e affaristi, lasciassero il proprio Paese d’origine per approdare nella Terra d’Albione, in pochi se lo aspettavano. Di sicuro non l’Home Office britannico, che ha pubblicato gli ultimi dati relativi a questo esodo. Come ha riportato per primo il Sunday Times, poi ripreso anche dal Financial Times, nei primi nove mesi del 2014 le richieste accettate di visti specifici per gli investitori sono state 162, con un aumento del 96% rispetto allo stesso periodo del 2013, un anno in cui questa categoria di visti fu concessa a 118 cittadini russi. Un numero che può sembrare esiguo, ma così non è. Per chiedere un UK visa as Tier 1 Investor, vale a dire la categoria presa in esame dall’Home Office, i requisiti sono diversi. Il più importante, tuttavia, è quello finanziario: bisogna avere in dote almeno 2 milioni di sterline, ovvero almeno 2,55 milioni di euro. Che siano intestati a una società, o a una finanziaria, poco importa: l’importante è che siano tutti sotto il controllo del richiedente del visto. Non solo. Una volta che è stato concesso il visto, il cittadino deve dimostrare di avere un patrimonio di non meno di 2 milioni di sterline, è che sia duraturo secondo un adeguato flusso di capitali. In pratica, il patrimonio non deve scendere sotto questa soglia. 

Quanto valgono gli espatriati?

Il risultato è che almeno 324 milioni di sterline sono defluite dai cittadini della Federazione Russa a Londra e dintorni. Il tutto assumendo che le 162 persone alle quali l’Home Office ha concesso il Tier 1 Investor Visa abbiano un patrimonio personale di 2 milioni ciascuna, il minimo richiesto dalla legge per l’immigrazione del Regno Unito. Un danno per l’economia russa, che sta soffrendo sempre più dopo il giro di sanzioni economiche comminate sia dall’Unione europea sia dagli Stati Uniti. Il rublo continua a essere sotto pressione e le armi a disposizione della banca centrale russa, la Bank Rossii, stanno diminuendo. E nel 2015 la situazione potrebbe peggiorare, facendo cadere Mosca in una recessione rilevante, come ha specificato il governatore della Bank Rossii, Elvira Nabiullina, la scorsa settimana. Più la Russia sprofonda, più i suoi cittadini fuggono.

A Londra chi compra case, tuttavia, sono solo gli oligarchi

Lo strano caso di chi fugge

Ma se molti russi chiedono visti per gli investitori messi a disposizione dal governo britannico, tanti stanno fuggendo da Londra. Costo della vita troppo elevato, fluttuazioni del rublo, perdite del capitale azionario che prima avevano: sono tre i motivi della fuga dei ricchi-ma-non-troppo. “Stanno restando solo gli oligarchi”, ha scritto in un commento la casa d’affari Christie’s International Real Estate. Negli ultimi dodici mesi, il numero di cittadini della Federazione Russa che si è rivolto a Christie’s, uno dei maggiori broker immobiliari, è calato del 70%. Tantissimo, considerando una crescita media, negli ultimi 10 anni, del 5,8 per cento. Secondo l’analisi di Christie’s, si tratta perlopiù di cittadini con un reddito elevato, ma non elevatissimo. “Sono la fascia più bassa della fascia alta, si può dire con un piccolo gioco di parole”, spiegano. Sono persone che avevano un patrimonio personale inferiore al milione di sterline. 

Chi è immune alla crisi? Gli oligarchi

Chi è immune dalla crisi del rublo sono gli oligarchi. Chi si può permettere una magione da 10 milioni di sterline (12,76 milioni di euro) non ha bisogno né di fuggire da Londra né di richiedere visti in Cina o Finlandia. Ma, soprattutto, continuano a comprare. Come ha riportato un altro grande broker immobiliare britannico, Knight Frank, “nei primi 10 mesi del 2014, le compravendite sopra i 10 milioni di sterline sono state il 21% del totale, circa 8 punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo del 2013”. Una crescita significativa, che sta aumentando in questi giorni. Il broker Beauchamp Estates ha affermato, nei giorni neri del rublo della scorsa settimana, che aveva coda di cittadini russi ai suoi uffici. “Abbiamo almeno una ventina di acquirenti per case del valore di oltre 20 milioni di sterline”. Le zone più richieste? Sempre le solite: Belgravia, Knightsbridge, Mayfair e Regents Park. “I russi sono tornati, ma solo se guardiano le transizioni di lusso, un settore per cui ci attendiamo un 2015 positivo”, spiega Tim Wright, capo del team Prime Central London di Knight Frank. Per gli oligarchi russi, così come per i finanzieri, London Calling non è più solo una canzone. È un mantra.

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Fabrizio Goria

Nato a Torino nel 1984, Fabrizio Goria è direttore editoriale del sito di East, la rivista di geopolitica. Scrive anche su Il Corriere della Sera e Panorama. In passato, è stato a Il Riformista e Linkiesta e ha scritto anche per Die Zeit, El Mundo, Il Sole 24 Ore e Rivista Studio. È stato nominato, unico italiano, nella Twitterati List dei migliori account Twitter 2012 da Foreign Policy.

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