Tfr in busta paga, quanto costa alle aziende
Alessandra Gambardella / Imagoeconomica
Economia

Tfr in busta paga, quanto costa alle aziende

Fino a 30mila euro all'anno. Ecco gli oneri per una piccola impresa, se le liquidazioni saranno versate sul salario. Ma le banche anticiperanno i soldi

Tra 3mila e 30mila euro all'anno. E' il costo che potrebbe gravare su ogni piccola impresa italiana con la misura introdotta nei mesi scorsi dal governo Renzi ed entrata in vigore il 1° marzo. Si tratta dell'anticipo sulla busta paga del Tfr (trattamento di fine rapporto), cioè delle quote di stipendio che milioni di nostri connazionali accantonano ogni anno per la liquidazione. A fare le stime è stata tempo fa un'associazione di categoria che le piccole aziende le conosce bene, la Cgia di Mestre, rappresentativa degli artigiani del Veneto.


Tfr in busta paga, i vantaggi e gli svantaggi


La Cgia ha messo infatti in evidenza un aspetto tutt'altro che trascurabile: di fatto, trasferire le quote della liquidazione sul salario significa per gli imprenditori dare subito ai propri dipendenti un aumento di stipendio. Conservando il Tfr nelle forme tradizionali, invece, le piccole imprese manterrebbero in cassa un po' di soldi che, pur spettando ai lavoratori fra molti anni, nel frattempo possono essere utilizzati come scorta di liquidità per la gestione ordinaria.


Tfr in busta paga: 10 cose da sapere


Il problema messo in evidenza dalla Cgia, secondo il governo, verrà risolto sostituendo le risorse perse dalle aziende con dei finanziamenti ad hoc, erogati dagli istituti di credito grazie a una convenzione stipulata dall'esecutivo con l'Abi (associazione bancaria Italiana). Tuttavia, non è detto che  le banche  saranno sempre disponibili a elargire prestiti, visto che molti imprenditori italiani sono oggi particolarmente esposti al rischio di insolvenza. In ogni caso, l'impresa sarà obbligata a erogare il Tfr sulla busta paga (al dipendente che ne ha fatto richiesta) soltanto nel mese successivo a quello in cui viene concesso il finanziamento. I soldi anticipati dagli istituti di credito (rivalutati allo stesso tasso previsto per il trattamento di fine rapporto) dovranno essere restituiti dalle aziende quando il dipendente esce dall'organico o accede al pensionamento e chiede di farsi pagare la liquidazione.


Qualche esempio concreto


Ma ecco, più nel dettaglio, alcuni esempi degli effetti portati in dote dal trasferimento del Tfr sulla busta paga,  secondo le stime della Cgia. Come si può vedere, gli aumenti sono modesti per i lavoratori che guadagnano poco mentre sono ben più cospicui per le categorie professionali con un reddito più alto come i dirigenti.


- Un operaio con una retribuzione mensile netta di 1.200 euro percepirà 71 euro di aumento.


- Un impiegato con una busta paga di 1.600 euro mensili netti porterà a casa 112 euro in più.


- Un dirigente/quadro, con uno stipendio mensile netto di 3mila euro, appesantirà invece la propria retribuzione mensile di altri 214 euro



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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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