Pensioni, chi prenderà la quattordicesima nel 2017
ANSA/FABIO CAMPANA
Economia

Pensioni, chi prenderà la quattordicesima nel 2017

Da gennaio, l'assegno Inps supplementare verrà dato a 1,1, milioni di persone in più. E per qualcuno (forse) crescerà del 30% circa.

Più di 2,1 milioni di persone la percepiscono già da anni e un altro milione di italiani la percepirà dal 2017. E' la quattordicesima di pensione, un assegno supplementare dell'Inps, pagato ogni anno a luglio, che spetta ai pensionati con redditi bassi e con determinati requisiti anagrafici. Dal 2017, attraverso una mini-riforma previdenziale che rottama in parte la Legge Fornero, l'esecutivo guidato da Matteo Renzi vuol introdrre due novità: estendere la platea di nostri connazionali che percepiscono la quattordicesima e aumentare l'importo dell'assegno per chi già lo incassa. Con questo doppia manovra, più l'assegno supplementare verrà dato per la precisione a 1,1 milioni di persone in più che guadagnano meno di 1.000 euro lordi al mese (2 volte il trattamento minimo), mentre oggi la soglia massima è fissata a 750 euro lordi al mese (1,5 volte il trattamento minimo).

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Tutti i pensionati con una pensione sotto i mille euro (si tratta in totale di oltre 7 milioni di persone), non devono però illudersi troppo, nella speranza di veder arrivare la quattordicesima da gennaio. Per avere questo assegno, infatti, bisogna e bisognerà rispettare alcuni requisiti abbastanza stringenti. Il primo riguarda l'età: il pensionato deve infatti aver già compiuto i 64 anni o compierli comunque nel corso 2017.Il secondo requisito da rispettare riguarda i redditi. La quattordicesima piena, infatti, oggi spetta solo a chi guadagna meno di9.787 eurolordi all'anno (corrispondenti a appunto auna volta e mezzo la pensione minima). Sopra questa soglia di reddito, l'importo della quattordicesima si riduce gradualmente fino ad azzerarsi del tutto una volta raggiunti i 10.290 euro lordi annui di imponibile. Dal 2017 queste soglie saranno probabilmente innalzate fino a 13mila euro annui.

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Non va dimenticato, però, che i limiti di reddito per avere l'indennità si riferiscono a quasi tutte le entrate complessive del pensionato e non soltanto quelle pensionistiche. Sono dunque inclusi nel calcolo i redditi da capitale soggetti alla ritenuta alla fonte, le rendite di affitto o derivanti dal possesso di terreni e fabbricati, purché non si tratti dell'abitazione principale. Sono escluse invece le indennità di accompagnamento, gli assegni familiari o il tfr (trattamento di fine rapporto,cioè la liquidazione). Ecco allora che, su 7 milioni di pensionati che prendono mille euro al mese di assegno, meno della metà cioè a circa 3,3 milioni di persone (tra cui 2,2 milioni di anziani che percepiscono già l'assegno supplementare, più altri 1,1 milioni che lo incasseranno dal 2017).

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Va ricordato, infine, che l'importo dell' assegno dipende non soltanto dai redditi ma anche dalla quantità di contributi versati dal pensionato nel corso della carriera. Chi ha lavorato per almeno 15 anni (18 anni nel caso degli autonomi)riceve una quattordicesima di 336 euro (esentasse). Dal prossimo anno (secondo le ipotesi più accreditate di cui parla anche il Sol24Ore), l'assegno della quattordicesima dovrebbe salire del 30%, raggiungendo i 436 euro circa. Chi ha versato tra 15 e 25 anni di contribuzione(tra 18 e 28 anni nel caso degli ex-lavoratori autonomi) prende oggi una quattordicesima di 420 euro che dovrebbe salire poco sopra i 540 euro. Infine, chi ha alle spalle una carriera di oltre 25 anni(28 anni per gli autonomi), oggi prende una quattordicesima di 504 euro che dovrebbe salire sopra i 660 euro il prossimo anno. Attenzione, però: gli aumenti sopra riportati dovrebbero riguardare i pensionati che guadagnano meno di 750 euro lordi il mese e che già oggi percepiscono la quattordicesima. Chi ha una rendita tra 750 euro e 1.000 euro al mese e inizierà a beneficiare delli questo trattamento solo dal prossimo anno, percepirà l'assegno con i vecchi importi compresi tra 336 e 504 euro a seconda degli anni di servizio.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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