Il made in Italy, lavoro ideale per un giovane su tre
Economia

Il made in Italy, lavoro ideale per un giovane su tre

È questo il risultato di un'indagine su 10 mila giovani condotta da Sanpellegrino Campus

Più di un giovane su tre (41,5%)
 sogna di trovare lavoro nel settore del Made in Italy ma quasi
 altrettanti (34%) pensano che l'Italia non sappia sfruttare le 
sue eccellenze. Sono alcuni dei dati che emergono da una ricerca 
promossa in occasione del secondo Premio Sanpellegrino Campus, 
condotta su oltre 10mila tra laureati e studenti universitari 
italiani.


Secondo l'indagine, che era mirata a capire desideri,
 aspettative professionali e proposte nei confronti del Made in 
Italy e le attese dei giovani su Expo 2015, più della metà (54%)
 dei ragazzi "reputa il Made in Italy un fattore importante per 
lo sviluppo dell'intero Paese, e circa un terzo (29%) sogna di 
trovare lavoro in particolare nel settore agro-alimentare". E 
anche se pensano che non si sappiano sfruttare appieno le
 eccellenze, i giovani hanno già chiara la formula per
 valorizzare la qualità e la creatività dei marchi italiani:
 "Bisogna trasformare il Made in Italy in un'esperienza da
 vivere, sviluppare una riforma dell'istruzione per insegnare
 nelle scuole il vero valore delle eccellenze italiane, e
 potenziare il digitale per permettere alle aziende più piccole
 di affacciarsi su altri mercati".
  

Sempre secondo l'indagine, il 40% dei giovani punta 
l'attenzione sul lavoro e sogna di trovare un posto stabile
 (18%), e ha anche intenzione di scoprire quali opportunità 
professionali offrono gli altri Paesi (11,5%). Per questo, soprattutto in merito all'Expo, chiedono agli 
organizzatori "di sviluppare progetti che vadano oltre il 2015
 (23%), un patto di fiducia tra giovani e aziende nell'interesse 
dell'Italia (16,5%), e un network permanente che colleghi il
 mondo delle Università con il mondo del Lavoro (14,5%).

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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