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Economia

Lavoro, come cogliere l'opportunità giusta se si è disoccupati

Evitare di accettare la prima offerta se non è vantaggiosa. E mentre si cerca un nuovo impiego attenzione a non bruciare tutti i risparmi

Siete stati licenziati? Siete convinti che presto rimarrete senza lavoro? Ne state cercando uno migliore? Se avete risposto sì a una di queste domande, vi conviene dare un'occhiata ai dati di una serie di ricerche accademiche ripresi da The Atlantic per capire quali sono le scelte migliori da fare quando si cerca un impiego.

Gli errori da evitare

Chi decide autonomamente di cercare un nuovo lavoro si trova in una posizione di vantaggio. Questo perché può permettersi di lasciare il vecchio solo dopo essersi assicurato un nuovo contratto. Chi viene licenziato, invece, non ha tempo ne' per decidere come muoversi ne' per aspettare di ricevere un paio di offerte da valutare, e spesso finisce col lasciarsi prendere dall'agitazione ritrovandosi, nel 70 per cento dei casi, ad accettare un lavoro peggiore, magari non a tempo pieno, e meno remunerato.

Per evitare di ritrovarsi in questa situazione si possono fare due cose. Anzitutto bisogna rendersi conto che, soprattutto oggi, un licenziamento dipende più dalle difficoltà dell'azienda che da difetti, limiti o comportamenti sbagliati del singolo impiegato. Quindi quando si affronteranno i colloqui successivi sarebbe opportuno evitare di assumere l'atteggiamento del "disoccupato disperato", spiegando invece di aver perso il lavoro perché a fronte di una ristrutturazione aziendale è stato deciso di sacrificare una professionalità specifica come quella che il candidato in questione può offrire.

Secondo avvertimento: attenti alle spese. Dopo un licenziamento, è sempre meglio evitare di sentirsi così ottimisti e fiduciosi da mettere in conto di trovare un nuovo impiego nell'arco di poche settimane. Quindi cercate di usare bene i vostri risparmi vivendo al di sotto delle vostre possibilità per tutto il periodo in cui non percepirete uno stipendio. Così non solo non vi ritroverete sul lastrico, ma riuscirete anche a non farvi prendere dalla foga di accettare qualsiasi offerta (anche se non in linea con il vostro profilo) solo perché ne avete bisogno.

La verità delle statistiche

Statistiche alla mano, la maggior parte delle persone che perde il lavoro non riesce a trovarlo nelle dieci settimane successive. E chi rimane disoccupato per più di venticinque di solito accetta la prima offerta valida perché, nel frattempo, ha esaurito tutti i risparmi.

Spesso si tende a pensare che le conseguenze legate all'aver accettato un'offerta peggiore abbiano un impatto solo nel breve periodo. E invece i dati dimostrano che sono pochi i casi in cui la perdita di benessere comportata da questa scelta viene recuperata, anche quando come periodo di riferimento si prendono i venti anni successivi. Diverso il caso dei licenziamenti di massa, quando chi perde lavoro di solito riesce a ottenere un impiego equivalente in un periodo che oscilla dai quattro ai dieci anni.

Gli esperti del settore consigliano addirittura di prendere a prestito denaro per far fronte alle spese pur di non accettare un'offerta meno vantaggiosa. Ma è evidente che la ricerca non può nemmeno durare all'infinito. Ecco perché conviene occuparsi della ricerca di un lavoro come se fosse un vero lavoro, per ridurre i tempi necessari a ottenere un determinato risultato senza brciare tutti i risparmi. 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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