Jobs Act, come cambia il lavoro in Italia
ANSA/ ALESSANDRO DI MEO
Economia

Jobs Act, come cambia il lavoro in Italia

Il consiglio dei ministri ha varato oggi altri decreti attuativi della riforma del welfare. Ecco le novità all'orizzonte

Nuovi contratti a tutele crescenti, nuovi ammortizzatori sociali e nuove regole sui licenziamenti. Dopo una lunga gestazione in Parlamento, inizia finalmente a prendere corpo il Jobs Act, la riforma del lavoro del governo Renzi. Oggi il consiglio dei ministri (cdm) ha varato i primi decreti attuativi della legge, che erano già stati presentati alla viglilia di Natale ma dovevano attendere ancora un parere (non vincolante) da parte delle Camere. Nel cdm odierno, anche la presentazione di un altro decreto del Jobs Act, quello che prevede una modifica e una riduzione nel numero per i contratti di assunzione flessibili e precari come le collaborazioni coordinate e continuative o a progetto. Ma ecco, in sintesi, le principali novità.


Jobs Act, i nuovi contratti di lavoro


Cambiamenti significativi in vista per l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Per le aziende con più di 15 addetti, sarà più facile lasciare a casa un dipendente.

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Cambiano anche gli ammortizzatori sociali, che verranno estesi anche ai lavoratori precari. Le novità si vredranno però probabilmente da maggio 2015, poiché ci sono problemi di copertura finanziaria.

Legge di Stabilità: la nuova Aspi per i precari

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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