Incentivi alle assunzioni, come cambiano nel 2016
Franco Silvi/Ansa
Economia

Incentivi alle assunzioni, come cambiano nel 2016

Lo sgravio sui contributi per le aziende che assumono a tempo indeterminato diventa meno generoso. Ecco qualche esempio concreto

Affrettarsi a reclutare nuovi dipendenti, perché gli incentivi alle assunzioni stanno per diventare meno generosi. E' il messaggio lanciato dal premier Matteo Renzi durante la presentazione della Legge di Stabilità, nel momento in cui ha illustrato i provvedimenti in materia di lavoro.


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Attualmente, le aziende che assumono fin da subito un dipendente a tempo indeterminato (o che convertono un contratto precario in un'assunzione stabile), godono di un consistente sgravio sui contributi. Per i neo-assunti a tempo indeterminato, infatti, è previsto l'azzeramento totale per tre anni della contribuzione Inps a carico dell'azienda, fino a un massimo di 8.060 euro.


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Dal 2016, il bonus assunzioni diventerà molto meno generoso e avrà principalmente tre caratteristiche:

-Durerà meno, cioè due anni anziché tre

-Sarà meno elevato, poiché sarà pari al 40% e non alla totalità dei contributi dovuti all'Inps

-Avrà un tetto massimo inferiore a quest'anno: 3.250 euro all'anno anziché 8.060


Quando non si ha diritto agli incentivi

Non potranno godere degli sgravi contributivi le assunzioni di dipendenti che, nei sei mesi mesi precedenti, sono stati già inquadrati con un contratto a tempo indeterminato presso una qualsiasi azienda. Stesso discorso quando viene reclutato un nuovo dipendente che ha già lavorato, nei tre mesi precedenti l'entrata in vigore della Legge di Stabilità, in un'azienda controllata o collegata alla stessa impresa che effettua l'assunzione. Anche in questo caso, lo sgravio contributivo viene negato.


Un esempio concreto

Prendendo in esame un caso concreto, ben si capisce come gli incentivi alle assunzioni diventino meno generosi da gennaio. Se un'azienda (entro il 31 dicembre 2015) assume un lavoratore a tempo indeterminato che ha una retribuzione di 20mila euro lordi annui, risparmierà circa 6mila euro di contributi all'anno, per tre anni di fila. Se lo stesso dipendente viene reclutato a partire dal 1° gennaio 2016, per l'impresa vi sarà uno sgravio contributivo di appena 2.400 euro ogni 12 mesi, per soli due anni.


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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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