Come diventare content curator
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Economia

Come diventare content curator

Cosa fa, come si forma, dove lavora, quanto guadagna il content curatori con l’intervista a un professionista del settore

La quantità di informazioni, news e contenuti prodotti ogni giorno sul web è enorme e in continua crescita. Sono numerose in rete le ricerche che descrivono la frenetica attività delle persone sul web, si parla per esempio di centinaia di nuovi siti internet e blog nati ogni minuto, così come decine di ore di filmati caricati su Youtube in soli 60 secondi nel mondo, e via dicendo.

I temi e gli argomenti trattati sono ovviamente trasversali, passano dalle nozioni tecniche di astrofisica al gossip, passando per la cronaca e i social network. In questa ragnatela infinita di contenuti esistono figure professionali che hanno l’obiettivo di analizzare la rete in cerca di notizie di interesse da selezionare a seconda dei propri scopi e occuparsi della loro presentazione e pubblicazione.

Dopo la professione del Digital PR , dell’E-Reputation Manager  e del Transmedia Web Editor  continua il percorso attraverso i nuovi lavori della rete individuati in occasione dell’intervista  realizzata a Giulio Xhaet, autore del libro “Le nuove professioni del web” edito da Hoepli e founder di professionidelweb.it ; analizziamo qui il profilo del Content Curator, il curatore di contenuti digitali. 

IL CONTESTO IN CUI OPERA

Il ruolo del Content Curator risulta di grande importanza in un panorama come quello attuale in cui esistono quantità interminabili di informazioni disponibili in rete dedicate a qualsiasi tema; questa figura fa da selezionatore dei contenuti di maggiore rilevanza su uno specifico argomento seguendo la regola del “90-9-1” per la produzione dei contenuti sul Web, ovvero il 90% degli utenti usufruisce dei contenuti, il 9% li cura, e l'1% li crea; i Content Curator rappresentano quel 9% che opera per evitare l'information overload.

COSA FA

Il Content Curator seleziona notizie scritte da altri - giornalisti, blogger, ecc. - su un determinato argomento per riproporle contestualizzate con un commento ragionato sul canale proprietario. Svolge fondamentalmente una funzione di filtro su un determinato argomento tra la miriade di news presenti in rete e l'utente finale.

L’attività del Content Curator parte da una mappatura e selezione delle fonti sull'argomento di interesse, una selezione dei tool principali per poterle mappare (RSS, Feed, chiavi di ricerca, ecc.) e l’aggregazione delle news selezionate su un canale accompagnate da un commento sintetico e ragionato.

L'obiettivo di ogni Content Curator è quello di diventare una fonte credibile e un punto di riferimento per gli utenti su un determinato argomento, contestualizzando e riorganizzando i contenuti nel modo più utile per soddisfare le loro esigenze di informazione.

COME SI FORMA

Una laurea in materie umanistiche è sicuramente in linea con le competenze richieste da questa professione; esistono inoltre diversi master in comunicazione e media digitali in grado di offrire una buona base. In linea generale questo profilo professionale richiede competenze multidisciplinari: un'ottima conoscenza sulla materia che si intende curare, familiarità con gli strumenti del web, dai feed RSS alle varie tipologie di aggregatori disponibili in rete. È necessaria inoltre una buona capacità di valutazione per comprendere quali news sono credibili e competenti in materia e valgono la pena di essere diffuse.

DOVE LAVORA

Il Content Curator è una figura professionale che lavora principalmente in agenzie di comunicazione e nelle social media agency. La capacità di selezionare e curare news su un determinato argomento, riproponendole su canali tematici, fa attualmente parte di strategie di comunicazione molto richieste da alcune tipologie di aziende che mirano a diventare un punto di riferimento credibile nel proprio settore di riferimento.

QUANTO GUADAGNA

Il compenso economico varia indicativamente dai 20.000 euro annui per una figura junior a 35.000-40.000 euro per un senior. In linea di massima rispecchia gli stessi livelli di una normale agenzia di comunicazione.

SITI E BLOG DI RIFERIMENTO

Masternewmedia : sito di Robin Good, esperto a livello europeo di questo settore

Mashable (sezione content curation): una sezione di Mashable molto curata sull'argomento

Pinterestitaly : blog dedicato alla visual content curation e curato da Azzurra Tacente, Domenico Armatore e Paola Sangiovanni

L’INTERVISTA

Per approfondire il profilo del Content Curator abbiamo parlato con Azzurra Tacente, professionista del settore:

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Dove lavori e che ruolo ricopri?

Lavoro in una social business agency di Milano, Ambito 5, con il ruolo di Social Media Strategist. Il team in cui lavoro studia strategie e creatività per la comunicazione digitale e per i social media in modo particolare, per aziende.

Ci descrivi in 5 righe il tuo percorso lavorativo per arrivare a diventare Content Curator?

Ho una laurea specialistica in Comunicazione Strategica, integrata con un master di specializzazione in Comunicazione e media digitali. Ho iniziato il mio percorso lavorativo in questo settore come community manager, diventando successivamente strategist. Il lavoro di content curation è stato sempre presente in questo percorso, perchè parte integrante di alcune strategie di comunicazione per determinate aziende.

Come hai scoperto questo lavoro?

Questo lavoro può diventare parte integrante del percorso di chi decide di lavorare nella comunicazione che si focalizza sui social media. Una strategia integrata per comunicare i valori di un'azienda sul web può spesso concretizzarsi in un lavoro di content curation.

Che tipo di persone incontri durante la tua attività professionale?

Mi interfaccio spesso con il reparto marketing e comunicazione di alcune aziende. Con loro cerchiamo di studiare le migliori proposte e soluzioni di comunicazione digitale e sui social media.

Come si svolge una tua giornata lavorativa tipo?

Le giornate sono molto diverse tra di loro! Si passa da momenti che comprendono lunghe riunioni e brain storming a momenti più concreti di studio e ricerca. Quando si tratta di svolgere lavori più strettamente legati all'impostazione di una strategia per la content curation si individuano le fonti principali per l'argomento di riferimento, selezionando le più credibili e autorevoli. Successivamente si studia come l'azienda può comunicare sui suoi canali queste news in modo ragionato e coerente con i suoi valori e necessità di comunicazione.

Come è considerata questa figura in Italia?

Il lavoro del content curator "duro e puro" ancora non esiste, spesso si fonde con le competenze del community manager o di chi ha il compito di gestire i canali social o digital di un'azienda. Sicuramente è una figura che in futuro sarà sempre più verticale all'interno di aziende ed agenzie e avrà una propria specifica collocazione.

Come ti aggiorni, ci sono libri ad hoc o corsi?

Consiglio vivamente un master di specializzazione in comunicazione digitale, utile per approfondire le proprie competenze in materia e avere un'ampia panoramica delle professioni praticabili in questo settore. è molto importante seguire i blog nazionali e interazionali che trattano di questi argomenti; organizzare il proprio feed RSS è fondamentale per questa professione! Soprattutto per chi vuole specializzarsi sulla content curation è fondamentale avere dimestichezza con aggregatori, ricerche, keyword, alert e affini.

Quali consigli daresti ai giovani che hanno intenzione di intraprendere questa professione?

Essere curiosi e avere una buona capacità di sintesi è fondamentale. Consiglio vivamente, per iniziare, un'esperienza in una social media agency, che da stage spesso si può evolvere in compiti e posizioni rilevanti.

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Luca Orioli

Mi chiamo Luca, classe '83, esperto di comunicazione, giornalista free lance e 'startupper' da una vita con una decina di progetti chiusi nel cassetto che stanno lentamente prendendo forma. Appassionato di fotografia e serie tv, ho una formazione umanistica e l’estremo bisogno di vedere cose nuove.
Qualche anno fa, terminata l’Università [degli Studi di Milano, laurea in Scienze dei Beni Culturali], mi sono ritrovato un po’ spaesato nell’affacciarmi sul mondo del lavoro. Leggevo annunci dove ricercavano account, responsabili risorse umane, project manager o community manager, etichette che sembravano nascondere un mondo, ma per me completamente prive di significato. Dopo diverse esperienze ho intrapreso la strada che sto percorrendo oggi, ma da quel momento è rimasta l'esigenza di tradurre in parole comprensibili il mondo delle professioni. Così nasce il mio blog, Lavoro in Corso.

Vuole essere un Virgilio nella giungla dell'impiego, una traccia per esplorare il panorama del lavoro tra professioni emergenti, opportunità sommerse, esperienze vissute e capire in cosa consiste un determinato profilo, come intraprenderlo, quale percorso fare e le competenze necessarie per arrivarci.

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