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Ilya S. Savenok/Getty Images for LinkedIn
Economia

5 consigli per trovare lavoro su LinkedIn

Foto, parole chiave, carriera, interessi personali e connessioni: così si costruisce un profilo competitivo

Fino a una manciata di anni fa nessuno avrebbe mai pensato che un social network avrebbe potuto essere fondamentale tanto per trovare il primo impiego quanto per fare carriera. E anche quando LinkedIn è stato lanciato nel 2002, questo social per lavoratori ha dato a tanti la sensazione di essere più una piattaforma per pubblicizzare tra gli amici i propri avanzamenti di carriera che uno strumento utile per farsi notare da specialisti delle risorse umane e cacciatori di cervelli. 

Ebbene: chi ha condiviso questo punto di vista sappia di aver preso una grande cantonata. LinkedIn non solo conta oggi 433 milioni di utenti distribuiti su 200 paesi diversi, ma è anche ben rappresentato dal punto di vista dell'età: il 35 per cento degli iscritti ha un'età compresa tra i 18 e i 34 anni, il 40 per cento tra i 35 e i 54, il 25 per cento più di 55. E' stato calcolato che LinkedIn continua a crescere a una media di due utenti al secondo, evidentemente perché viene considerato un social network "di parola".

Come trovare lavoro sui social

LinkedIn ha di fatto automatizzato un meccanismo che è sempre esistito: quello di pesare un candidato anche sulla base delle "segnalazioni" che riceve. Che non significa selezionare qualcuno perché qualcun altro ce lo impone, ma tenere in considerazione il giudizio di chi ha già collaborato con lui o lei (soprattutto se si tratta di una persona con cui anche il selezionatore ha già lavorato) per farsi un'idea migliore sul suo conto. E' anche per questo che LinkedIn chiede ai nuovi iscritti di dare un'occhiata ai contatti salvati nella posta elettronica per poi evidenziare chi è già presente sulla piattaforma: quando si è a inizio carriera si può contare solo sull'opinione di docenti e, eventualmente, referenti per uno stage. Per gli altri, invece, vecchi contatti di lavoro possono essere utili non solo per entrare in contatto con nuove persone, ma anche per accumulare quegli "endorsement" preziosi per catturare l'attenzione dei cacciatori di profili.

I vantaggi di un profilo "inglese"

Se negli Stati Uniti il 93 per cento dei manager affermano di aver dato un'occhiata ai profili social dei candidati che avevano preselezionato prima di confermarli, è forse utile iniziare a prestare più attenzione alla propria pagina, per chi ne ha già una, o di crearne una nuova per chi è sempre stato scettico all'idea di cercare lavoro tramite social. Del resto, sappiamo che le mode americane arrivano in breve tempo anche in Europa, e in ogni caso per tutti quelli che sognano di trovare un impiego all'estero creare un profilo su LinkedIn può essere un primo passo per farsi notare dai cacciatori di teste stranieri. A patto di usare l'inglese come lingua di riferimento…

Foto e introduzione

Sono 5 gli aspetti che non possono mancare da un profilo che vuole essere competitivo. La foto è fondamentale. Deve essere sobria e seria, senza amici o familiari sullo sfondo, perché l'obiettivo è mostrarsi affidabili e professionali. Ogni profilo ha a disposizione una sezione "titolo". Va usata per catturare l'attenzione di chi per un motivo o per un altro si troverà a "visitare" la vostra pagina. Ragionate per parole chiave, e prendete come riferimento più il lavoro che state cercando che quello che state svolgendo, in maniera da non creare dubbi su quale sia il settore che più vi interessa.

Esperienze accumulate e vita privata

LinkedIn permette di descrivere nel dettaglio i vari momenti della vostra carriera, quindi sarebbe bene non sprecare la parte in cui si è invitati a descrivere se' stessi con informazioni che verranno messe in evidenza altrove. Oggi chi si occupa di risorse umane tende a premiare spontaneità e creatività, quindi conviene usare questa parte per far emergere aspetti della propria personalità nella speranza che questi ultimi inducano chi sta visionando il profilo a contattarci.

Infine, attenzione alle informazioni personali: i dettagli sulla vita privata vanno evitati, ma scrivere qualcosa sui corsi o conferenze cui ci è registrati o sui propri interessi paga. Da un lato fornisce altri elementi per far luce sulla personalità del candidato, dall'altro dimostra ai selezionatori che la persona in questione è attiva e ha altri interessi oltre al lavoro. 

Contatti, contatti, contatti

Completato il profilo, bisogna dedicarsi alle connessioni. Aggiungete voi reclutatori e manager di compagnie o istituzioni che vi interessano, presentatevi, o rispondete sempre a chi si mette in contatto con voi. E' un modo utile per acquisire sempre maggiore familiarità con questa piattaforma, per aumentare la propria visibilità sulla stessa e, di conseguenza, per non perdere preziose opportunità.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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