Lavoro, pensioni e tasse: le tre sfide della Legge di Stabilità
Alessandro Di Meo/Ansa
Economia

Lavoro, pensioni e tasse: le tre sfide della Legge di Stabilità

Lotta alla disoccupazione, taglio delle imposte, revisione della Legge Fornero. I banchi di prova per il governo Renzi con la prossima manovra economica

Circa 325mila posti di lavoro in più in un anno. E' il dato pubblicato oggi dall'Istat sulla disoccupazione in Italia, che è scesa ad agosto all'11,9% (-0,1%), facendo segnare il secondo calo consecutivo dopo quello più consistente già registrato a luglio. Il premier Renzi su Twitter ha subito attribuito i meriti di queste cifre all'azione del governo e in particolare agli effetti del Jobs Act, l'ultima e contestatissima riforma del lavoro, approvata tra il dicembre 2014 e la prima metà del 2015.


Il Jobs Act

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In realtà, anche Renzi sa bene che la mini-ripresa in atto nel mercato del lavoro da sola non basta. Con la presentazione della prossima Legge di Stabilità, infatti, l'esecutivo si troverà di fronte a tre difficilissimi banchi di prova, su altrettanti fronti: le tasse, le pensioni e lo stesso mercato del lavoro, dove si spera di vedere segnali ben più incoraggianti di quelli giunti oggi con gli ultimi dati dell'Istat sulla disoccupazione. Ecco, di seguito, una panoramica sulle sfide economiche che Renzi a di fronte a sé.


Jobs Act, atto secondo

Trovare i soldi per confermare anche nel 2016 gli incentivi alle assunzioni. E'la sfida più importante a cui è chiamato il governo con la prossima Legge di Stabilità. Approvati tutti i decreti attuativi del Jobs Act, il vero problema per l'esecutivo è adesso riuscire a confermare le coperture finanziarie per gli sgravi contributivi concessi nel 2015 alle aziende che assumono un dipendente a tempo indeterminato. Si tratta di incentivi generosi, poiché prevedono l'esenzione totale dalla contribuzione pensionistica per tre anni, con un tetto massimo di 8mila euro circa. Da diverse settimane, però, circola l'ipotesi di una revisione degli sgravi, che potrebbero essere limitati ad alcune platee di lavoratori come le donne o i residenti nel Sud.


Tagli alle tasse, partendo dalla Tasi

Sul fronte fiscale, da mesi il presidente del consiglio ha annunciato un piano di tagli alle tasse che partirà dall'azzeramento delle imposte sulla prima casa (tasi e imu). Il traguardo non è affatto proibitivo visto che questa misura non costerà alle casse dello stato una cifra enorme: circa 3,5-4 miliardi di euro. Il vero problema per Renzi sarà far digerirequeste misure all'Europa, vista l'opposizione di Bruxelles al taglio della tasi. Secondo l'Ue, infatti, l'Italia dovrebbe ridurre piuttosto le tasse sul lavoro e sulle attività produttive, che non quelle sui patrimoni immobiliari.


Pensioni, la Fornero da rottamare

L'ultimo (e forse più importante) banco di prova per il governo sarà sul fronte previdenziale. Nonostante le ritrosie del ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, il premier Renzi vorrebbe fare qualche modifica alla Legge Fornero, l'ultima riforma pensionistica che ha innalzato sopra i 66 anni l'età di ritiro dal lavoro. L'obiettivo del governo è di rendere un po' più flessibili i requisiti del pensionamento, anticipando l'età a 63 anni e introducendo delle penalizzazioni sull'assegno per chi si ritira prima dei 66. Si tratta di una misura che incontrerebbe molto consenso nell'opinione pubblica, soprattutto a sinistra, ma che rischia di incagliarsi contro lo scoglio delle coperture finanziarie. Mandare in pensione i lavoratori prima del previsto, infatti, comporterà un costo per le casse dello stato, qualunque sarà la soluzione adottata. Secondo le indiscrezioni circolate nelle scorse settimane, il governo non è disposto a mettere più di un miliardo di euro sul capitolo-previdenza.


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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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