Spagna: spread alle stelle
Economia

Spagna: spread alle stelle

La stabilità finanziaria è a rischio. Per colpa di un'eccessiva esposizione delle banche al mercato immobiliare

Ecco il nostro grafico della settimana. Mette in evidenza l'andamento dello spread tra le obbligazioni governative spagnole (Bonos) e i Bund tedeschi a dieci anni, da marzo ad oggi. Mostrando graficamente quanto questa differenza sia cresciuta in una manciata di mesi. Perché se a marzo i valori superavano di poco i 350 punti, questa settimana hanno toccato il picco massimo di 566.

Per capire le ragioni per cui la Spagna si è trovata in questa situazione e per provare a immaginare che impatto ha avuto e potrà avere la crescita esponenziale dello spread sulla stabilità della sua economia Panorama.it ha chiesto aiuto al Professor Andrea Beltratti, ordinario di Economia Politica dell'Università Bocconi.

Professor Beltratti, può spiegarci meglio cosa rappresenta questo grafico?
I dati raccolti confermano il forte deterioramento del merito di credito della Spagna dovuto alla difficile situazione finanziaria che la nazione sta attraversando. Difficoltà che, è opportuno ricordarlo, dipendono solo in parte da problemi legati ai conti pubblici.

Si spieghi meglio…
Il governo aveva chiesto a inizio anno di rivedere i piani per il risanamento del disavanzo, e questo inevitabilmente ha creato un po' di agitazione sui mercati. Ma l'aumento dello spread è soprattutto la conseguenza dell'eccessiva esposizione del sistema bancario spagnolo al mercato immobiliare. Lo stesso problema che ha avuto l'Irlanda qualche tempo fa.

Uno spread così elevato che cosa significa per l'economia spagnola?
Da un lato va considerato che una situazione di questo tipo è molto "costosa" e insostenibile nel medio periodo. Ma lo sarebbe per chiunque, perché nessun governo può permettersi di finanziarsi a lungo pagando un tasso di interesse del 7%. Dall'altro, il contesto è particolarmente preoccupante perché il fatto che ci sia poca chiarezza sulle perdite degli istituti di credito potrebbe comportare un ulteriore deterioramento del merito di credito nazionale.

Come si può uscire da questa spirale così negativa?
La cosa più urgente, oggi, è fare chiarezza sui dati. Per capire quale sia realmente lo stato di salute del sistema bancario spagnolo e calcolarne con maggiore precisione le esigenze di capitalizzazione. Le stime diffuse fino a questo momento hanno soltanto aumentato l'incertezza. Perché se alcune sostengono che Madrid ha bisogno "solo" di 30/40 miliardi di euro, altre ipotizzano addirittura prestiti per cento miliardi.

Dopo aver esaminato dati più affidabili, cosa potremmo aspettarci?
Lasciando tra parentesi lo scenario peggiore, quello che immagina che la Spagna non riesca a risollevarsi da sola a causa dell'eccessiva esposizione delle sue banche al sistema immobiliare, quello che dobbiamo sperare è che i dati "reali" siano capaci di tranquillizzare i mercati. Permettendo così al governo spagnolo di approvare misure concrete per ridare slancio e fiducia all'economia nazionale.

E tutto questo avrà qualche effetto anche sull'andamento dello spread?
Certamente sì. Inizieranno a calare non appena i mercati interiorizzeranno questi segnali positivi. E a patto che il ciclo economico non si indebolisca ma rimanga almeno ai livelli attuali. Perché anche questo elemento è molto importante per salvare l'economia spagnola…e quella europea.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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