Fondi pensione, rischi e opportunità
Credits: ANSA / MARTINA CRISTOFANI
Economia

Fondi pensione, rischi e opportunità

Che si tratti di tasse o fondi privati, le pensioni sono assicurate solo nei paesi in cui l'economia è vivace e la classe dirigente affidabile

Quanto ci si può fidare dei fondi pensione? E che tipo di approccio hanno i principali paesi del mondo nei loro confronti? Risponde a queste domande il nostro grafico della settimana, pubblicato da The Economist

Il grafico descrive il peso dei fondi pensione sul Prodotto interno lordo delle principali economie del mondo, mettendo in evidenza l'enorme differenza tra nazioni come Olanda, Islanda e Svizzera da un lato, e Grecia e Francia dall'altro. Per i primi tre, infatti, il peso degli asset ha finito negli anni col superare il 100 per cento del Pil, arrivando sino all'estremo del 160 per cento dell'Olanda. Francia e Grecia, invece, sono addirittura sotto il 5 per cento.

Cosa significa tutto questo? Forse che i fondi pensione dell'Olanda sono più affidabili di quelli della Grecia o viceversa? Non proprio. La vera differenza, infatti, andrebbe rintracciata nella filosofia con cui le singole nazioni si approcciano ai fondi.

The Economist definisce la pensione come un credito sui guadagni dei futuri lavoratori, e spiega che esistono paesi che preferiscono raccogliere il denaro necessario per coprirle tramite le tasse, mentre altri li fanno gestire a fondi pubblici o privati che a loro volta li convertono in azioni, obbligazioni, titoli di stato, o li affidano a hedge fund e fondi immobiliari, per poi attingere alle loro rendite quando arriva il momento di distribuire le pensioni.

In fin dei conti, però, in entrambi i casi le pensioni risultano assicurate se e solo se da un lato l'economia nazionale è dinamica, i salari adeguati, e il sistema di raccolta delle imposte funziona, dall'altro se i fondi fanno dei buoni investimenti. Quindi insomma, tutto dipende dall'affidabilità della classe dirigente dei singoli paesi e dalla vivacità delle loro economie.

Attenzione però: interagire con fondi pensione particolarmente potenti, come sono quelli delle nazioni che occupano le prime posizioni di questa classifica, potrebbe, col tempo, diventare pericoloso. Cosa succederebbe, infatti, se decidessero di rinegoziare le condizioni? O se, forti della loro posizione, riuscissero a ritagliarsi pian piano più spazio per influenzare la vita politica del paese? Sono domande, queste, che alcune nazioni dovessero iniziare a porsi, ma sarebbe opportuno che facessero la stessa cosa anche paesi come Grecia, Francia, Germania, Spagna, e Italia.

 

 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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