25 idee per fare soldi nel 2013
Economia

25 idee per fare soldi nel 2013

Nel secondo semestre la crisi batterà la ritirata. Ma nulla tornerà come prima. Ecco che cosa sta cambiando, dal mobile shopping alla Generazione Y al lavoro

La crisi, dicono i più ottimisti, nel 2013 ci lascerà. Ma nulla tornerà come prima, soprattutto per effetto della rivoluzione digitale che sta spazzando modelli di business consolidati. Quali saranno le tendenze dell’anno appena iniziato? BusinessNewsDaily, magazine per startup e piccole imprese, lo ha chiesto a 25 esperti. Le loro segnalazioni propongono un mondo degli affari in profonda evoluzione. Il punto di vista è americano e proprio per questo è ancora più utile per capire come sta cambiando il business.

1) Il lavoro si cerca online. Chi cerca lavoro e chi lo offre usa sempre di più i social network. Ma l’attenzione adesso è anche sui motori di ricerca. Google ha 11 miliardi di richieste al mese e 226 milioni sono collegate al lavoro.

 2) Mai più senza firma elettronica. Adesso è qualcosa utile, presto sarà necessaria per i professionisti come per le piccole e grandi imprese. Riduce i costi e accelera il business.

 3) Meno lusso, più quotidianità. Lo spirito dei tempi sta cambiando, dall’esaltazione del lusso al focus sulle famiglie medie. Il marketing dei brand più efficaci si ispirerà alla vita quotidiana di chi lavora duro. Meno glamour e lustrini, più attenzione a qualità, valore e durata.

 4) L’importanza di essere “speciali”. Essere unici non è mai stato così importante per le aziende. È quello che crea il rapporto emotivo con i consumatori e li spinge a scegliere i propri prodotti

 5) Che sia BYOD!Bring your own device: usate in ufficio il vostro smartphone, tablet o personal. Molte corporation seguono questa tendenza e si stanno attrezzando per “curare” gli apparecchi dei dipendenti e garantire la sicurezza.

 6) I brand diventeranno editori. Nel 2013 i marchi cominceranno a creare contenuti sul serio per accrescere la loro credibilità, continuare la “conversazione” con i loro “clienti” e restare al centro della loro attenzione. Diverse saranno le forme: blog, newsletter, sms. Il contenuto sarà lo strumento per fare social marketing.

 7) La ricerca diventa social. Google + è  diventanto importante per ottimizzare la presenza sul motore di ricerca. La gente c’è ma non lo usa. Il social network si trasformerà in social searching e sempre di più i social media creeranno opzioni di ricerca

 8) Gli investimenti in crowdfunding cresceranno. Le piccole imprese producono il 50% del lavoro ma hanno accesso all’1% del capitale. Il dato è americano ed è facile pensare che in Italia sia anche “peggiore”. Per le aziende familiari sono quindi vitali le nuove fonti di finanziamento che si stanno aprendo con  la raccolta diffusa di denaro, il crowfunding. Non solo per le startup

 9) Arriva la generazione “social”. Stanno per entrare sul mercato del lavoro i giovani nati nel 1991 e cresciuti con gli scambi online (peer-to-peer) e i social network. Preriranno naturalmente le aziende più impegnate sul “social”, sia come candidati per un posto di lavoro sia come consumatori. Dal 2015 questo sarà un elemento di differenza e di sviluppo.

 10) Il video in mobilità esploderà. Supererà il 50% del traffico mobile: gli smartphone saranno sempre di più lo strumento per avere accesso a prodotti e servizi, sempre e ovunque. E il video sarà l’acceleratore di questo mercato. E’ persuasivo, coinvolgente e diretto. Chi non avrà una strategia di mobile video rischierà di perdere quote di mercato.

 11) L’anno del dipendente. Nelle aziende da tempo si chiede di fare di più con meno, stressando sui risultati, e la pressione sta schiacciando tutti. Anche i top manager riconoscono che il modello non è sostenibile e stanno cercando nuovi modi per coinvolgere tutti i collaboratori e non solo quelli con performance più elevate. D’altro canto anche gli impiegati sentono vorrebbero forme innovative per esprimere il loro potenziale. Si prevedono forme insolite di collaborazione.

 12) Crescerà l’uso di sensori. Microchip dentro le pillole per non ricordarci di prenderle, sensori nei maglioni, chip nelle confezioni dei biscotti. Dalla salute al marketing aumenterà la presenza e l’aggressività dei “controlli” a distanza

 13) L’importanza di uno stage. Con le difficoltà che hanno i neolaureati a trovare un lavoro, lo stage sarà sempre di più un’opportunità d’ingresso nel mercato. E per le aziende uno strumento per selezionare talenti.

 14) Il vero impatto dei social media. Nel 2013 non basterà più parlare attraverso Facebook&Co. Le aziende dovranno imparare ad ascoltare prima di rispondere, usando toni colloquiali e non istituzionali. Fondamentale sarà capire che tipo di conversazione si vuole aprire con i propri “clienti”

 15) La frontiera del content marketing Non basta più qualche foto o un’infografica. Entriamo nell’era dell’intrattentimento e dei contenuti utili, anche per le aziende e i loro marchi. Che investiranno in video e in alleanze con autori e scrittori per comunicare e portare l’attenzione sulle loro attività digitali.

 16) Lo small business diventa globale. Gira il mondo e troverai l’opportunità di vendere qualsiasi cosa ovunque. Anche se sei una piccola impresa. E’ la svolta del 2013: l’ecommerce cancella ogni limite

 17) Attenzione al “negozio” sempre aperto. Gli acquisti in mobilità nel 2012 sono più che raddoppiati e la crescita non si arresterà. Sarà una necessità anche per le piccole aziende proporre sistemi sempre più semplici per comprare in qualsiasi momento attraverso gli smartphone.

 18) Uno shopping assistant per tutti. Sarà lo smartphone che aiuterà a scoprire nuovi prodotti, a decidere dove e come acquistarli. E come pagarli.

 19) Le scelte green della Generazione Y . Le aziende dovranno fare i conti con l’attenzione dei nuovi consumatori per la sostenibilità e i prodotti riciclati. Anche sui social media.

 20) Se il talento hightech diventa prezioso.  Nel settore tecnologico non c’è quasi disoccupazione. E le aziende dovranno fare a gara per conquistare i migliori. Decidendo rapidamente e offrendo qualcosa in più.

 21) L’enfasi sulla salute continuerà. Il benessere non è più una buona idea sarà il prodotto di lusso più ricercato dei prossimi anni, quasi uno status symbol. Ad essere premiati saranno le aziende e i prodotti che aiuteranno a ottenerlo.

 22) A ciascuno il suo prodotto. Le tecnologie sempre più economiche, veloci e convergenti spingono verso una personalizzazione estrema dei prodotti, dalle custodie per i cellulari alle caramelle. Che diventeranno espressione della personalità

 23) E ancora meglio se è…mobile. Internet come lo conosciamo potrebbe non essere più necessario. Dalla scrivania all’auto ci porteremo dietro sempre la stessa cosa, purché ci garantisca di restare connessi.

 24) I social media dovranno mostrare la loro convenienza. E’ arrivato il momento di misurare il social business. Esserci non basterà più se non ci sarà un adeguato Roi (return on investment).

 25) I dati che contengono il futuro. Big Data non servirà solo ad aiutare le vendite. La gestione delle informazioni interne a un’azienda, grazie all’incrocio con dati esterni, dovrà permettere di prevedere come si muoveranno i mercati e i consumatori.

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Giovanni Iozzia

Ho lavorato in quotidiani, settimanali e mensili prevalentemente di area economica. Sono stato direttore di Capital (RcsEditore) dal 2002 al 2005, vicedirettore di Chi dal 2005 al 2009 e condirettore di PanoramaEcomomy, il settimanale economico del gruppo Mondadori, dal 2009 al maggio 2012. Attualmente scrivo su Panorama, panorama.it, Libero e Corriere delle Comunicazioni. E rifletto sulle magnifiche sorti progressive del giornalismo e dell’editoria diffusa.  

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