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Economia

Qe: la Banca centrale europea continua con gli stimoli all'economia

Entità leggermente ridotta ma azione prolungata "almeno fino a fine 2017". I tedeschi: "Draghi aiuta l'Italia"

La Banca centrale europea, guidata da Mario Draghi ha dunque deciso ieri di prolungare il Quantitative easing (Qe), in scadenza a marzo, fino alla fine del 2017 e anche oltre se necessario. Da aprile 2017, ne ridurrà però l'entità da 80 a 60 miliardi di euro al mese.
Il direttivo della Bce precisa che non si tratta del temuto tapering, la riduzione graduale del programma di acquisti.
Una stretta agli acquisti di debito, quindi, prolungata però più di quanto si pensasse.

Stimolo aumentato
Il Qe, che tanto sta aiutando gli Stati dell'Eurozona anche i termini di bilancio, di fatto aumenta ulteriormente lo stimolo monetario all'economia del continente.

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Niente tapering
Il presidente della Bce Mario Draghi può allontanare lo spettro del tapering: "non c'è nessun tapering", "non è stato discusso" ed è "fuori questione" ha affermato perentorio rivolgendosi agli investitori per ben tre volte.

Al termine di un consiglio direttivo decisivo per l'orientamento futuro di Francoforte, il messaggio sembra convincere i destinatari: le borse ieri sono salite, Milano chiude a +1,6%, lo spread si è mantenuto stabile e l'euro è scivolato a poca distanza dagli 1,06 dollari.

Tedeschi contrari
Era questo l'obiettivo principale di Draghi, chiamato a trovare ancora una volta il compromesso nel consiglio che evitasse spaccature troppo rumorose: la decisione su come procedere con il Qe è stata presa "a maggioranza molto molto ampia" e con quanto deciso oggi, a "bocce ferme", si va a dopo le elezioni tedesche. Secondo la stampa tedesca, la Bundesbank ha votato comunque contro.

Quanto comprano?
Il ritmo degli acquisti, che da 60 miliardi al mese lo scorso marzo era salito a 80, da aprile tornerà a 60 miliardi.
Ma "se le prospettive diventano meno favorevoli" e non si vede un'inflazione in risalita "il consiglio intende aumentare il programma in termini di dimensioni e/o durata".

Sessanta miliardi in più
Numeri alla mano, rispetto all'ipotesi di 80 miliardi al mese per altri sei mesi (che era l'opzione alternativa discussa dai governatori e quella su cui puntavano gli economisti), che avrebbero prodotto ulteriori 480 miliardi di acquisti, ci sono 60 miliardi per nove mesi che fanno 540 miliardi: 60 in più.

Soprattutto, Draghi voleva che non venisse indicata l'uscita futura dal Qe, la sua fine: il programma lanciato a inizio 2015 rimane "open-ended", anche se qualche operatore nota comunque la tendenza verso acquisto meno consistenti nel tempo.

La Bce continuerà a comprare "a lungo" e in maniera "sostenuta", rassicura Draghi.

Revisioni di alcuni parametri
Per assicurarsi di avere abbastanza debito da comprare, la Bce ha anche rivisto alcuni parametri del Qe: da gennaio potrà acquistare "nella misura necessaria" titoli pubblici che rendano meno anche del tasso sui depositi (-0,4%), realizzando eventuali perdite. E lo shopping di debito pubblico avverrà sui titoli con scadenze a partire dai 12 mesi, non dai 24 attuali.

Rassicurazioni
Dopo Brexit, l'elezione di Trump e l'esito del Referendum italiano, rassicurare è la parola d'ordine. La ripresa c'è ed è "moderata ma in stabilizzazione", come mostrano le nuove stime di dicembre: crescita a 1,7% quest'anno e il prossimo e 1,6% nel 2018-2019, inflazione in rialzo graduale, 0,2% nel 2016, 1,3% nel 2017, poi 1,5% e 1,7%.

Qualcuno nota che comprare bond a un anno potrebbe suonare come un aiuto agli Stati che dovessero essere in difficoltà sui mercati.

Aiuto all'Italia?
A Berlino c'è chi osserva che la Bce sta aiutando l'Italia, ora di nuovo in difficoltà fra banche e instabilità politica. Draghi si tiene a massima distanza dal caso Montepaschi ("chiedete al Consiglio di Vigilanza") e respinge con un secco "no" ogni ipotesi di aiuti mirati alla Penisola, che oggi, con il contagio allontanato grazie alle misure messe in campo in Europa, a suo modo di vedere "non pone rischi per la tenuta dell'euro".

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Redazione Economia