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EPA/ORESTIS PANAGIOTOU
Economia

Il D-Day della Grecia

Banche aperte, Borsa chiusa. Aumento dell'Iva per alcuni beni di consumo e servizi. Rimpasto di Governo. Così Atene tenta di ricominciare

Banche riaperte anche se con seri limiti al ritiro dei contanti, 420 euro a settimana. Iva rialzata dal 13 al 23% per una serie di prodotti, anche alimentari. Nuovo governo senza i dissidenti di Syriza, il partito della sinistra radicale del premier Alexis Tsipras. Prestito ponte da 7,16 miliardi di euro per evitare il default, in attesa - mercoledì - delle nuove severe misure per ridurre il costo delle pensioni.

Riparte da qui la Grecia post accordo con l'Eurogruppo, pronta a ricevere finanziamenti per 86 miliardi di euro in tre anni in cambio di una serie di misure di austerità e di ristrutturazione dell'economia, a pezzi dopo 5 mesi di scontri tra Atene e la capitali dell'Eurozona.

Riaprono le banche

Ma la settimana si apre con la Borsa che resta ancora chiusa, con numerose incertezze, e ancora il timore che la macchina non sarà in grado di ripartire come previsto. Il tetto dei 420 euro settimanali che i greci potranno ritirare in banca non è sostanzialmente diverso rispetto ai 60 euro quotidiani autorizzati in queste tre settimane di chiusura delle banche, che sarebbero complessivamente costate all'economia del paese circa 3 miliardi di euro. Si tratta comunque di un ritorno alla normalità in quanto si potrà pagare con gli assegni e avere accesso alle cassette di sicurezza. Rimangono bloccati invece i bonifici internazionali.

Aumento dell'Iva

Si teme una certa confusione sui cartellini dei prezzi, anche perchè i commercianti hanno avuto poco tempo per adeguarsi. Gli aumenti riguardano sia generi alimentari come pasta, zucchero e cacao, sia prodotti di consumo eservizi, come quelli funerari. Sale l'Iva sull'olio di semi, ma non sull'olio d'oliva. Lo stesso vale per i formaggi. Restano al 13%, ma non quelli grattugiati che passano al 23% meno utilizzati.

Il rimpasto di Governo

Per il governo Tsipras, dal quale sono scomparsi, con i rimpasti di queste ore, i radicali Yanis Varoufakis e Panagiotis Lafazanis, si annunciano comunque settimane difficili, in attesa delle nuove elezioni politiche che dovrebbero svolgersi in autunno, secondo gli osservatori locali. La popolarità di Syriza rimane molto alta e gli ultimi sondaggi danno al partito oltre al 40%, il che significherebbe la maggioranza assoluta. Ma nessuno è in grado di valutare oggi quale sarà la situazione in autunno dopo settimane di austerità preceduta da mesi di crisi e una bancarotta sfiorata.

E poi ci sono i neo dissidenti. In una intervista al Fatto Quotidiano, Varoufakis non esclude un suo ritorno, ricordando che "ci sono 140mila persone che hanno votato per me, penso di essere il parlamentare piu' votato di tutta la Grecia nelle ultime elezioni. Glielo devo, restero' qui, devo combattere per la causa greca e per il 61,5% che ha votato no al referendum" organizzato da Tsipras per ottenere un appoggio popolare contro l'austerita' di Bruxelles, prima dell'Agreekment.

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Redazione Economia