Crisi dei consumi
Economia

Crisi dei consumi

Alla paralisi dei consumi, provocata dal caro bollette, dalle tasse e dai timori per l’economia, le aziende rispondono con una gamma mai vista di offerte e promozioni. Per la prima volta ben il 27 per cento delle vendite si è concluso  con  uno sconto. E una famiglia può risparmiare quanto uno stipendio  all’anno

Le notizie sulla situazione economica italiana sono degne di un bollettino di guerra: disoccupazione da record, decine di migliaia di negozi e imprese costretti a chiudere, consumi che nel 2012 potrebbero scendere, secondo la Confcommercio, del 3,3 per cento pro capite, dato senza precedenti. E rincari a raffica per bollette, benzina e tasse, tanto da spingere le associazioni dei consumatori a proclamare lo «sciopero della spesa» per mercoledì 19 settembre. Ma, proprio per evitare di rimanere stritolate nel meccanismo inceppato dei consumi, le aziende tentano di reagire offrendo agli italiani una gamma mai vista prima di offerte, sconti, promozioni che investono i prodotti del supermercato come le automobili, l’elettronica di consumo e perfino la sanità. Senza contare il calo delle quotazioni di alcuni beni importanti come le case.

Nella grande distribuzione le promozioni sono diventate la regola. In particolare, da gennaio a giugno di quest’anno, come rivela la Nielsen, il 27,2 per cento delle vendite è stato concluso con uno sconto sul prezzo pieno. Anche questo è un dato che non ha precedenti nella storia italiana e non riguarda prodotti di nicchia o da discount: oltre una vendita su tre delle grandi marche, il 31,5 per cento, è stata effettuata in promozione.

Panorama in collaborazione con il sito Klikkapromo.it ha deciso di fare una prova sul campo e ha riempito un carrello con 18 prodotti di prima necessità. Approfittando delle promozioni attive proprio in questi giorni, la spesa totale è stata di circa 62 euro anziché 129 euro, con un risparmio superiore al 50 per cento. E non si tratta di un caso limite: «In questa fase così delicata, i grandi marchi si sono impegnati a raggiungere la massima efficienza produttiva per ridurre i costi e quindi proporre ai consumatori, attraverso le promozioni, prezzi coerenti con il calo del potere d’acquisto» fanno sapere da Centromarca, associazione che riunisce circa 200 tra le principali imprese nei settori dei beni di consumo immediato e durevole.

Insomma, chi punta a ridurre in modo sostanzioso le proprie uscite quotidiane deve armarsi di pazienza e giostrarsi tra i volantini. Lo sforzo, che sarebbe titanico, diventa relativo se si naviga su portali come Klikkapromo.it, che permette ai consumatori di consultare le offerte della grande distribuzione via web o tramite una app per iPhone e Android. «In un anno» spiega Luciano Mazzone, presidente del sito, «una famiglia può risparmiare fino a 2.500 euro. E senza dovere rinunciare ai prodotti preferiti o fare la spola tra i supermercati perché, a rotazione, la maggior parte degli articoli viene venduta con lo sconto».

Una delle strategie di marketing che va per la maggiore in queste settimane, a causa del caro benzina, riguarda la possibilità di avere un rifornimento scontato: la catena di supermercati Esselunga offre ogni 50 euro di spesa uno sconto carburante da 8 euro per un rifornimento minimo da 40 euro. La multinazionale Usa Colgate mette in palio, fino al 15 febbraio 2013, buoni carburante da 10 euro tra chi acquista una confezione da sei tubetti di dentifricio.

La crisi è un’occasione anche per chi vuole arredare la propria casa e sostituire qualche mobile datato: nei negozi Chateau d’Ax, per esempio, l’usato del cliente viene valutato fino a 2 mila euro. E se negli outlet vestiti, scarpe e accessori vanno da tempo in saldo fino al 70 per cento, i tagli di prezzo si sono estesi al campo dell’elettronica per televisori, lavatrici, cellulari e affini. Non per modelli di vecchia generazione, ma spesso persino per i top di gamma: «Le promozioni sono una regola. Chi compra riesce ad aggiudicarsi prodotti di alta qualità a prezzi ridotti» conferma Albino Sonato, presidente dell’Aires, l’Associazione italiana retailer elettrodomestici specializzati. Così, da Euronics un televisore Philips Led 3D da 47 pollici viene venduto a 779 euro anziché 989 euro. Mentre da Unieuro si può trovare una lavatrice Rex a 269 euro anziché 399.

Anche nella sanità si affacciano nuovi operatori a basso costo: come il Centro medico ambrosiano di Milano che offre visite mediche specialistiche a partire da 35 euro nell’ambito del progetto Medicipertutti.

Sonato registra poi un altro fenomeno: «Le vendite rateali sono crollate, gli italiani sono molto meno propensi a indebitarsi». È il motivo per cui si stanno sviluppando formule alternative all’acquisto, specie in settori in cui raramente si paga tutto e subito. Un esempio è il leasing delle automobili, che oggi viene esteso ai clienti privati: la macchina si affitta per un certo periodo di tempo, poi si decide se restituirla o tenerla pagando una maxirata finale.

«È un modello che riguarderà un numero sempre maggiore di categorie di prodotti. Ci si sposterà dal trasferimento della proprietà al diritto all’uso anche per oggetti più piccoli» prevede Giuliano Noci, vicedirettore della business school del Politecnico di Milano. Il mercato degli autoveicoli, in fondo, ha bisogno urgente di ossigeno: ad agosto, riferisce la Federauto, le vendite sono diminuite in Italia del 20 per cento rispetto allo stesso mese del 2011. E i produttori nazionali e internazionali provano a rimediare come possono, proponendo tagli sostanziali ai listini. «In un periodo particolare come quello che stiamo vivendo, la componente razionale dei consumatori supera quella emozionale» dice Giorgio Colombo, direttore marketing della Skoda Italia, casa che arriva a offrire sconti fino a 5 mila euro per la sua gamma Style.

Tali incentivi, forse, riusciranno a dare qualche piccolo segnale di ripresa. Secondo l’Osservatorio Findomestic, ad agosto ha raggiunto il 9,3 per cento la quota degli italiani che si dicono intenzionati a comprare un’auto nuova nei prossimi tre mesi. Un balzo in avanti di due punti rispetto al 7,3 di aprile. Stesso discorso per l’usato (dal 5,1 per cento di giugno al 7,1 di agosto), mentre la Fiat dedica alle offerte un intero sito internet dal nome oltremodo evocativo: «Mirafiori Outlet».

La crisi, inoltre, ha abbattuto drasticamente i prezzi degli hotel in parecchie località frequentate dagli ita liani: secondo i dati elaborati per Panorama dal sito di prenotazioni Venere.com, rispetto al 2011 le tariffe giornaliere medie in hotel sono crollate fino al 79 per cento in Provenza, fino al 74 per cento in Corsica e fino all’80 nelle isole greche. E, senza lasciare la Penisola, nell’area di Napoli e della Costiera amalfitana le tariffe medie si sono abbassate del 62 per cento. Di più: spesso gli albergatori inventano formule originali per attrarre i clienti, regalando loro pacchetti con pasti al ristorante gratuiti, biglietti per eventi o musei nei dintorni.

Anche nel settore immobiliare i prezzi medi delle case stanno scendendo, sebbene in modo lento e graduale. Se è vero che ancora tengono a Roma (appena -1,1 per cento nei primi sei mesi del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2010) e a Milano (-2,6 per cento), il fenomeno diventa più evidente a Napoli (-11,4 per cento), Palermo (-8,7) o Bologna (-7,5). Ma il vantaggio vero è un altro e si può cogliere dappertutto: «Oggi il mercato è quasi in stallo perché i compratori sono pochissimi. Accade spesso che chi vende, magari perché ha urgente bisogno di liquidità, accetti di chiudere concedendo ulteriori ribassi del 15-25 per cento rispetto al prezzo iniziale» riferisce Carlo Giordano, amministratore delegato del gruppo Immobiliare.it. Così, per esempio, a Torino è possibile trovare a 155 mila euro appartamenti il cui valore di mercato sarebbe di 190 mila.

Il quadro resterà immutato nei prossimi mesi. «Saranno gli stessi agenti immobiliari» commenta Giordano «a spingere i proprietari ad accettare offerte ridotte. Tendono a sbilanciarsi verso gli acquirenti, sanno che altrimenti l’alternativa è non vendere affatto». Il consiglio dunque è chiaro: se si sta valutando di spendere nel mattone, questo è il momento giusto per farlo. Tenendo conto però che, in prospettiva, il carico fiscale sugli immobili tende a salire. Insomma, gli sconti sono diventati la parola chiave, il motivo ricorrente in tutti i settori, incluso quello del mattone.

Ma, per quanto in autunno continueremo a vedere nei negozi una sequela di fuori tutto e promozioni, è chiaro che queste, da sole, non riusciranno a tenere a galla i consumi. E col tempo la situazione potrebbe peggiorare ancora. «Limitandosi alle offerte speciali, la situazione non regge. Nel medio periodo si crolla» avverte Giuliano Noci. «Le aziende devono cambiare radicalmente il loro approccio al mercato. Offrendo da una parte prodotti semplici, più basic, con meno optional, pensati per quei consumatori che mettono al primo posto il prezzo. Dall’altra confezionando dei top di gamma per chi invece non ha problemi di spesa».

Una valida alternativa, ed è la strada che alcuni gruppi stanno cominciando a percorrere, è quella di integrare i servizi tradizionali con altri accessori. Creando pacchetti di offerte complementari che, sommate insieme, aumentano le possibilità di realizzare profitti. È il caso per esempio delle banche che propongono assicurazioni scontate ai loro clienti.

A oggi, comunque, le promozioni rimangono la tendenza principale. E persino le agenzie funebri, che dalla crisi dovrebbero essere immuni, hanno capito che sono sconti e offerte ad attirare i clienti. Così è nato il sito Funeralilowcost.com, che opera in sette città italiane e sembra fatto apposta per chi della crisi vuole approfittare, letteralmente, fino alla fine.

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