Mario Draghi
EPA/BORIS ROESSLER
Economia

Le 3 cose che Draghi non può dire

Non siamo in crisi ma in cambiamento, il QE non rilancerà l'economia, le tasse non finanziano gli investimenti ma il debito

In questo blog trattiamo del rapporto di negoziazione tra banca e impresa in modo diverso, con approccio razionale. Sicuri di farvi scoprire qualcosa in più

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Un tempo, si raccontava nelle fiabe ai bambini del drago cattivo, per farli spaventare. Oggi, i Draghi tranquillizzano i mercati. Come è cambiato il mondo! Eppure, ci sono tre cose che Draghi, il Presidente della BCE, non può dire apertamente sulla crisi e sulle sue effettive prossibilità di ripresa. Quali sono? Eccole, nelle tre slide che seguono.

1 - Non usciremo mai dalla crisi

La gente viene ingannata dai Governi, che promettono ogni anno che la crisi finirà l’anno prossimo. Così non sarà, semplicemente perché quella che stiamo vivendo non è una crisi. Non puoi uscire da una cosa che non è. Quello che stiamo vivendo è un cambiamento, deliberato e pianificato, di modello economico. Il modello di riferimento si basa sul dogma del monetarismo, che è alla base della teoria dei moderni neoliberisti. Questo modello prevede rigore, austerità, tassi di interessi bassi e costanti. Il risultato lo vedete coi vostri occhi. Non se ne esce; se non cambiando modello.

2 - Non si rilancia l’economia pompando offerta di moneta

L’economia si rilancia creando le condizioni perché ci sia domanda di moneta. Questo vuol dire investimenti pubblici, spesa pubblica e tasse basse: esattamente l’opposto di quanto fatto negli ultimi anni. Ma per sostenere investimenti pubblici ci vogliono soldi pubblici. La BCE per statuto non può prestare al Tesoro dei vari stati ma solo alle banche pubbliche e private.

Quindi, il QE di Draghi non può essere paragonato a quello fatto dalla FED americana. Serve ad acquistare titoli del debito pubblico sul cosiddetto mercato secondario dove i mezzi monetari finiscono nelle banche, le quali utilizzeranno quella liquidità non necessariamente nell’economia. Quindi non può dire che non rilancerà l’economia, semplicemente perché pompa moneta nel sistema finanziario e non in quello reale.

3 - Non si espande l’economia reale senza il controllo pubblico della moneta

Nel modello economico precedente, la moneta era stampata da un Paese per fare investimenti e sostenere così la spesa pubblica. Nel modello attuale, il Paese, non potendo stampare moneta, si indebita in valuta straniera (l’Euro) presso una Banca Centrale Europea, da esso indipendente, e usa le tasse per pagare gli interessi contratti col debito verso questa Banca. Così facendo, le tasse sono diventate uno strumento di pagamento del debito e non più uno strumento di sostegno della piena occupazione. Gli Stati alzano le tasse per pagare interessi a un sistema di banche private che prestano loro il denaro.

Oltre un anno fa, scrivevo che, mancando queste tre cose che Draghi non può dire, la ripresa promessa sarebbe stata solo un inganno.
Qui per approfondimenti.

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Valerio Malvezzi