Banca d'Italia: i quattro numeri della crisi italiana
Nel 2013, Pil al -2%, l'aiuto dello spread, disoccupazione in aumento e consumi in diminuzione
Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco non riesce proprio a essere ottimista. No. In una lectio magistralis all'università di Firenze (peraltro interrotta dalle proteste di alcuni studenti) parla di recessione almeno fino alla prima metà del 2013. E lo fa numeri alla mano.
Ecco quali sono le cifre, poco confortanti, presentate da Visco.
- PIL: secondo il bollettino economico della Banca d’Italia il prodotto interno lordo italiano sarebbe sceso del 2,1% nel 2012 ma le previsioni, nel 2011, erano di una crescita di circa un punto. Le stime sono di un -1% nel 2013 contro l’iniziale -0,2%.
- SPREAD: è centrale. Il prodotto interno lordo è sceso di due punti anche perché lo spread aveva toccato livelli altissimi nel luglio scorso e le manovre economiche che hanno fatto seguito hanno contribuito al suo ridimensionamento, secondo Banca d’Italia. Se non si fosse ridotto il pil avrebbe sofferto di un calo complessivo del 3%.
- DISOCCUPAZIONE: aumenterà di un punto percentuale al 14% nel 2013 e ristagnerà nel 2014 con particolare sofferenza per quella giovanile che ha già raggiunto il 37,1%.
- CONSUMI : sono e saranno in calo. Il reddito delle famiglie scende e di conseguenza anche i consumi con un -4,3% nei primi tre trimestri del 2012 e una depressione che certo non finirà.