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Stefano Scarpiello / Imagoeconomica
Economia

Telecom Italia tra esuberi e sospensione delle assunzioni

L'azienda ha comunicato 1.700 licenziamenti e il blocco dei 4 mila nuovi assunti tra i giovani. Il muro dei sindacati

Un totale di 1.700 esuberi e la sospensione delle 4 mila nuove assunzioni di giovani. Sono questi i numeri che Telecom Italia ha annunciato oggi ai sindacati durante l'incontro che si è svolto al Ministero dello Sviluppo Economico.

La società ricorda di aver ipotizzato un progetto che prevedeva fino a 4 mila nuove assunzioni di giovani nell'arco di quattro anni, grazie all'introduzione della "solidarietà espansiva". Tale strumento avrebbe permesso di salvaguardare l'attuale livello occupazionale e contemporaneamente assicurare un ricambio generazionale progressivo, in aziende come Telecom Italia che hanno una elevata età media del personale e la necessità di rinnovare il proprio patrimonio di competenze. Tale riforma però non è stata ancora inserita nei decreti attuativi del Jobs Act. Ogni decisione in merito alle nuove assunzioni, in attesa dei prossimi passi del Governo sul tema, è stata quindi sospesa. "Permane quindi, ad oggi, il problema legato al dimensionamento degli organici e, in alcune funzioni, del costo del lavoro" spiega la nota.

I 1.700 esuberi riguarderanno vari settori:

- il Caring Service per la confluenza in tempi brevi degli addetti del settore (10 mila) nella costituita società controllata Tim Caring Srl, come già previsto dal piano aziendale del 2013;

- la funzione Directory Assistance, per la quale ad agosto scadrà la solidarietà difensiva in corso;

- le aree di Staff (nella accezione allargata del termine che comprende tutte le attività di supporto al business), e in maniera minore nelle attività di Cross Activity di Open Access e in alcuni ambiti della società Telecom Italia Information Technology.

Il confronto con i sindacati

Il confronto con i sindacati continuerà nei prossimi giorni presso il Ministero. "Il progetto per l'assunzione di 4 mila giovani è per ora accantonato in attesa della definizione di una normativa che sostenga il ricambio generazionale nelle aziende con elevata età media, permettendo allo stesso tempo la tutela del livello occupazionale" ha scritto a Telecom in una nota dopo l'incontro al Ministero dello Sviluppo Economico. Massimo Cestaro, segretario generale Slc Cgil, dopo l'incontro odierno al Mise ha ricordato: "Abbiamo ricordato all'azienda che i lavoratori hanno contribuito in maniera attiva al processo di contenimento degli esuberi con la sottoscrizione degli accordi del 27 marzo 2013 che, a fronte di un aumento della produttività e una riduzione del costo del lavoro, prevedeva l'internalizzazione di attività per azzerare gli esuberi aziendali. Dichiarare oggi nuovi esuberi significa disdettare quell'accordo e ripristinare le condizioni di lavoro preesistenti che tanta efficienza hanno garantito all'azienda grazie al maggior impegno e minor costo del personale coinvolto. Inoltre - ha concluso il sindacalista - sino a quando non vedremo eliminata dalla vertenza la questione della societarizzazione del servizio di customer di Telecom, Slc Cgil non aprirà alcun negoziato perché sarà impegnata ad attivare tutte le iniziative di contrasto a tale scelta, sbagliata e dannosa per il futuro aziendale, visto che il 60% delle vendite passa attraverso questo canale. Il Ministero ha proposto un aggiornamento al prossimo 29 luglio, ma è chiaro che se queste dovessero restare le condizioni nessun negoziato sarà possibile". 

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Redazione Economia